Saggi critici e letterariTip. Ospizio prov. di beneficenza Umberto I., 1903 - 480 sayfa |
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... comune ai letterati del cinquecento e forse di tutti i tempi , bisogno più facilmente deplorato che giustificato . E a questo proposito giova ricordare , a giustificazione del nostro Autore , come di tutti gli scrittori del suo se- colo ...
... comune ai letterati del cinquecento e forse di tutti i tempi , bisogno più facilmente deplorato che giustificato . E a questo proposito giova ricordare , a giustificazione del nostro Autore , come di tutti gli scrittori del suo se- colo ...
Sayfa 29
... comune tra il Rota e il Petrarca : ma , comunque siasi , non è questo il luogo di occuparci delle rime volgari . Certo è che l'imitazione petrarche- sca è pressocchè nulla nelle poesie latine le quali , quando non hanno , diciamo così ...
... comune tra il Rota e il Petrarca : ma , comunque siasi , non è questo il luogo di occuparci delle rime volgari . Certo è che l'imitazione petrarche- sca è pressocchè nulla nelle poesie latine le quali , quando non hanno , diciamo così ...
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... comune alla vita e all'arte , dove la realtà storica e la realtà poetica coin- cidono meravigliosamente tanto da formar la stessa cosa , questo è senza dubbio il campo degli affetti domestici : e la ragione ne è evidente : il sentimento ...
... comune alla vita e all'arte , dove la realtà storica e la realtà poetica coin- cidono meravigliosamente tanto da formar la stessa cosa , questo è senza dubbio il campo degli affetti domestici : e la ragione ne è evidente : il sentimento ...
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... comune alla vita e all'arte , dove la realtà storica e la realtà poetica coin- cidono meravigliosamente tanto da formar la stessa cosa , questo è senza dubbio il campo degli affetti domestici : e la ragione ne è evidente : il sentimento ...
... comune alla vita e all'arte , dove la realtà storica e la realtà poetica coin- cidono meravigliosamente tanto da formar la stessa cosa , questo è senza dubbio il campo degli affetti domestici : e la ragione ne è evidente : il sentimento ...
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... comune a quasi tutti gli scrit- tori epigrammatici , perchè nulla si presta a una solenne e concettosa brevità quanto l'idea della morte : se si considera inoltre che nessuna lingua è forse così adatta ad esprimere la maestà augusta ...
... comune a quasi tutti gli scrit- tori epigrammatici , perchè nulla si presta a una solenne e concettosa brevità quanto l'idea della morte : se si considera inoltre che nessuna lingua è forse così adatta ad esprimere la maestà augusta ...
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Sayfa 233 - Vecchierel bianco, infermo, mezzo vestito e scalzo, con gravissimo fascio in su le spalle, per montagna e per valle, per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, al vento, alla tempesta...
Sayfa 237 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 258 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 95 - Roma più non trionfa. Più non trionfa, poi che un galileo di rosse chiome il Campidoglio ascese, gittolle in braccio una sua croce, e disse — Portala e servi — Fuggir le ninfe a piangere ne...
Sayfa 393 - Signori e donne, voi dovete sapere che, essendo io ancora molto giovane, io fui mandato dal mio superiore in quelle parti dove apparisce il sole, e fummi commesso con espresso comandamento che io cercassi tanto che io trovassi i privilegi del Porcellana ; li quali ancora che a bollar niente costassero, molto più utili sono ad altrui che a noi. Per la qual cosa messom'io per cammino, di Vinegia partendomi e andandomene per lo Borgo de...
Sayfa 229 - Placida notte, e verecondo raggio Della cadente luna; e tu che spunti Fra la tacita selva in su la rupe, Nunzio del giorno; oh dilettose e care Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato, Sembianze agli occhi miei; già non arride Spettacol molle ai disperati affetti. Noi l'insueto allor gaudio ravviva Quando per l'etra liquido si volve E per li campi trepidanti il flutto Polveroso de' Noti, e quando il carro, Grave carro di Giove a noi sul capo, Tonando, il tenebroso aere divide.
Sayfa 295 - Padre, nel fondo Di questo cor che vai cercando? Ah! nulla Uscir ne può che ti rallegri: io stessa Temo d'interrogarlo: ogni passata Cosa è nulla per me. — Padre, un estremo Favor ti chieggo: in questa corte, ov'io Crebbi adornata di speranze, in grembo Di quella madre, or che farei?
Sayfa 237 - Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, È funesto a chi nasce il dì natale.
Sayfa 236 - Così meco ragiono : e della stanza smisurata e superba, e dell'innumerabile famiglia; poi di tanto adoprar, di tanti moti d'ogni celeste, ogni terrena cosa, girando senza posa, per tornar sempre là donde son mosse; uso alcuno, alcun frutto indovinar non so.
Sayfa 235 - Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che si pensosa sei, tu forse intendi. Questo viver terreno, II patir nostro, il sospirar, che sia; Che sia questo morir, questo supremo Scolorar del sembiante, E perir dalla terra, e venir meno Ad ogni usata, amante compagnia.