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loro, e vidi bene che la mia gentilissima donna non era tra esse, rassicurandomi le salutai, e domandai che piacesse loro? Le donne erano molte, tra le quali ve ne avea certe che si rideano fra loro. Altre v'erano che mi riguardavano, aspettando che io dovessi dire: altre v'erano, che parlavano tra loro, delle quali una volgendo gli occhi verso me, e chiamandomi per nome, disse queste parole: A che fine ami tu questa tua donna, poichè tu non puoi sostenere la sua presenza? Dilloci; perocchè 'l fine di cotale amore conviene essere novissimo. E poichè m'ebbe dette queste parole, non solamente ella, ma tutte le altre cominciarono ad attendere in vista la mia responsione. Allora dissi loro queste parole: Madonne, la fine del mio amore fu già il saluto di questa donna, forse di cui voi intendete: ed in quello dimorava la beatitudine del fine di tutti i miei desiderii. Ma poichè le piacque di negarlo a me, il mio signore Amore, la sua mercè, ha posta tutta la mia beatitudine in quello, che non mi può venir meno. Allora queste donne cominciarono a parlar tra loro; e siccome talora vedemo cadere l'acqua mischiata di bella neve, così mi parve udire le loro parole uscire mischiate di sospiri. E poichè alquanto ebbero parlato tra loro, anche mi disse questa donna, che m'avea prima parlato, queste parole: Noi ti preghiamo, che tu ne dica, ove è questa tua beatitudine. Ed io rispondeudole, dissi cotanto: in quelle parole, che lodano la donna mia. Allora mi rispose questa, che mi parlava: Se tu mi dicessi vero, queste parole che tu hai dette, notificando la tua condizione, avresti tu operate con altra intenzione. Ond'io pensando a queste parole, qua

vergognoso, mi parti'da loro, e venia dicendo fra me stesso: poichè è tanta beatitudine in quelle parole, che lodano la mia donna, perchè altro parlare è stato il mio? E però proposi di prendere per materia del mio parlare sempremai quello che fosse lode di quella gentilissima; e pensando molto a ciò, pareami avere presa troppo alta materia, quanto a me; sicchè io non ardiva di cominciare. E così dimorai alquanti dì, con desiderio di dire, e con paura di cominciare.

Avvenne poi, che passando per un cammino, lungo il quale sen giva un rivo chiaro molto, a me giunse tanta volontà di dire, che io cominciai a pensar lo modo, che io tenessi: e pensai, che parlar di lei non si convenia, se non che io parlassi a donne in seconda persona: e non ad ogni donna, ma solamente a coloro che sono gentili, e che non son pur femmine. Allora, dico, che la mia lingua parlò, quasi come per sè stessa mossa: e dissi allora una Canzone, la qual comincia:

Donne, ch'avete intelletto d'Amore ec.

Queste parole io riposi nella mente con gran letizia, pensando di prenderle per mio cominciamento; onde poi ritornato alla sopraddetta città, pensando alquanti dì, cominciai una Canzone con questo cominciamento, ordinata nel modo che si vedrà appresso:

Donne, ch' avete intelletto d' Amore,

Io vo' con voi della mia donna dire;
Non perch' io creda sua laude finire,
Ma ragionar per isfogar la mente.
Io dico, che pensando al suo valore,

Amor si dolce mi si fa sentire,
Che, s'io allora non perdessi ardire,
Farei, parlando, innamorar la gente:
Ed io non vo' parlar sì altamente,
Ch'io divenissi per temenza vile ;
Ma tratterò del suo stato gentile,
A rispetto di lei leggeramente,
Donne e donzelle amorose, con vui,
Chè non è cosa da parlarne altrui.
Angelo chiama in divino intelletto,
E dice: Sire, nel mondo si vede
Maraviglia nell'atto, che procede
D'un' anima che'n fin quassù risplende:
Lo Cielo, che non ha altro difetto,
Che d'aver lei, al suo Signor la chiede:
E ciascun Santo ne grida mercede.
Sola pietà nostra parte difende;

Chè parla Iddio, che di Madonna intende:
Diletti miei, or sofferite in pace,

Che vostra speme sia, quanto mi piace,
La ov'è alcun che perder lei s'attende;
E che dirà nell' inferno a'malnati:
I'vidi la speranza de' Beati.

Madonna è disiata in l'alto Cielo:
Or vo' di sua virtù farvi sapere.
Dico: qual vuol gentil donna parere
Vada con lei; chè quando va per via,
Gitta ne'cor villani Amore un gelo,
Perch' ogni lor pensiero agghiaccia e pere:
E qual soffrisse di starla a vedere,
Diveria nobil cosa, o si morria:

E quando truova alcun che degno sia Di veder lei, quei prova sua virtute; Chè gli avvien ciò, che gli dona salute; E sì l'umilia, ch'ogni offesa obblia. Ancor le ha Dio per maggior grazia dato, Che non può mal finir chi le ha parlato. Dice di lei Amor: cosa mortale

Com' esser può sì adorna e così pura? Poi la riguarda, e fra sè stesso giura, Che Dio ne'ntende di far cosa nuova. Color di perla quasi in forma, quale Convien a donna aver, non fuor misura: Ella è, quanto di ben può far natura : Per esemplo di lei beltà si prova: Degli occhi suoi, comech' ella li mova, Escono spirti d'Amore infiammati, Che fieron gli occhi a qual ch'allor li guati, Epassan sì, che'l cor ciascun ritrova. Voi le vedete Amor pinto nel viso, La u'non puote alcun mirarla fiso. Canzone, io so che tu girai parlando A donne assai, quando ť avrò avanzata: Or t'ammonisco, perch'io t'ho allevata Per figliuola d' Amor, giovane e piana, Che dove giugni, tu dichi pregando: Insegnatemi gir, ch' io son mandata A quella, di cui lode io sono ornata: E se non vuogli andar, siccome vana, Non ristare, ove sia gente villana: Ingegnati, se puoi, d'esser palese Solo con donna, o con uomo cortese ; Aut. che rag, di sè.

4

Che ti merranno per la via tostana:
Tu troverai Amor con esso lei;
Raccomandami a lui, come tu dei.

Questa Canzone, acciocchè sia meglio intesa, la dividerò più artificiosamente, che l'altre di sopra; e però prima ne farò tre parti. La prima parte è proemio delle seguenti parole. La seconda è il trattato intero. La terza è quasi una serviziale delle precedenti parole. La seconda comincia: Angelo chiama. La terza : Canzone, io so. La prima parte si divide in quattro. Nella prima dico, a cui dir voglio della mia donna, e che io voglio dire. Nella seconda dico che mi pare a me stesso, quand' io penso il suo valore; e come io direi, se io non perdessi l'ardimento. Nella terza dico come credo dire di lei, acciocch' io non sia impedito da viltà. Nella quarta, ridicendo anche a cui io intenda dire, dico la ragione per che dico a loro. La seconda comincia: Io dico. La terza : Ed io non vo'parlare. La quarta : Donne e donzelle. Poscia, quando dico: Angelo chiama, comincio a trattar di questa donna; e dividesi questa parte in due. Nella prima dico che di lei si comprende in Cielo. Nella seconda dico che di lei si comprende in terra. Quivi: Madonna è desiata. Questa seconda parte si divide in due: chè nella prima dico di lei quanto dalla parte della nobiltà della sua anima, narrando alquante delle sue virtuti, che dalla sua anima procedevano. Nella seconda dico di lei quanto dalla parte della nobiltà del suo corpo, narrando alquante delle sue belle bellezze. Quivi: Dice di lei Amore. Questa seconda parte si divide in due;

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