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Così foss' ella più pietosa donna

Ver me, che chiamo di notte e di luce,
Solo per lei servire, e luogo, e tempo:
Ne per altro desio viver gran tempo.

Ferò vertù, che sei prima che tempo,

Prima che moto, o che sensibil luce,
Increscati di me, c' ho sì mal tempo:
Entrale in core omai, che n'è ben tempo,
Sì che per te se n'esca fuora il freddo,
Che non mi lascia aver, com' altri, tempo:
Che se mi giunge lo tuo forte tempo
In tale stato, questa gentil pietra
Mi vedrà coricare in poca pietra
Per non levarmi, se non dopo il tempo,
Quando vedrò se mai fu bella donna
Nel mondo, come questa acerba donna.

Canzone, io porto nella mente donna

Tal, che con tutto ch' ella mi sia pietra,
Mi dà baldanza, ov' ogni uom mi par freddo;
Sì ch' io ardisco a far per questo freddo '
La novità che per tua forma luce,

Che mai non fu pensata in alcun tempo,

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Poscia ch Amor del tutto m' ha lasciato,

Non per mio grato,

Che stato non avea tantó giojoso,

Ma però che pietoso

Fu tanto del mio core,

Che non sofferse d' ascoltar suo pianto:

Io canterò così disamorato

Contr' al peccato,

Ch'è nato in noi di chiamare a ritroso

Tal, ch'è vile e nojoso,

Per nome di valore:

Cioè di leggiadria, ch'è bella tanto,

Che fa degno di manto

Imperial colui, dove ella regna;

Ell' è verace insegna,

La qual dimostra u' la vertù dimora;
Perchè son certo, sebben la difendo

Nel dir, com' io la 'ntendo,

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Ch' Amor di se mi farà grazia ancora.

Sono, che per gittar via loro avere

Credon capere

Valere là, dove gli boni stanno:

Che dopo morte fanno

Riparo nella mente

A quei cotanti c' hanno conoscenza ;

Ma lor messione a' bon non può piacere;

Perchè tenere,

Savere fora, e fuggirieno il danno,
Che s aggiunge allo 'nganno
Di loro e della gente,

C' hanno falso giudizio in lor sentenza.
Qual non dirà fallenza

Divorar cibo, ed a lussuria intendere?
Ornarsi, come vendere

Si volesse al mercato de' non saggi?

Che savio non pregia uom per vestimenta,
Perchè sono ornamenta;

Ma pregia il senno e gli gentil coraggi.

Ed altri son, che per esser ridenti,

D' intendimenti

Correnti vogliono esser giudicati
Da quei che so' ingannati,

Veggendo rider cosa,

Che lo 'ntelletto ancora non lo vede:

E parlan con vocaboli eccellenti ;

Vanno spiacenti,

Contenti che dal volgo sien lodati.

Non sono innamorati

Mai di donna amorosa;

Ne' parlamenti lor tengono scede,

Non moverieno il piede,

Per donncare a guisa di leggiadro;
Ma come al furto il ladro,

Così vanno a pigliar villan diletto;

Non però che in donne è così speato
Leggiadro portamento,

Che pajono animai senza intelletto.

Non è pura vertù la disviata;

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Poi ch'è biasmata,

Negata dove è più vertù richiesta ±

Cioè in gente onesta

Di vita spiritale,

Q d'abito che di scienza tene.
Dunque s'ell'è in cavalier lodata,
Sarà causata,

Mischiata di più cose; perchè questa
Convien che di se vesta

L' un bene, e l'altro male?

Ma vertù pura in ciascuno sta bene;
Sollazzo è, che convene

Con essa Amore, e l' ópera perfetta:

Da questo terzo retta

E leggiadria, ed in suo esser dura,

Si come il sole, al cui esser s' adduce
Lo calore e la luce,

Con la perfetta sua bella figura.

Ancor che ciel con cielo in punto sia,

Che leggiadria

Disvia cotanto, e più quant' io ne conto;

Ed io che le son conto,

Merzè d'una gentile,

Che la mostrava in tutti gli atti suoi,
Non tacerò di lei, che villania

Far mi parria

Sì ria, ch' a' suoi nemici sarie giunto;
Perchè da questo punto

Con rima più sottile

Tratterò il ver di lei; ma non so a cui.
Io giuro per colui,

Ch' Amor si chiama, ed è pien di salute,
Che senza ovrar vertûte,

Nessun puote acquistar verace loda;
Dunque se questa mia matera è bona,
Come ciascun ragiona,

Sarà vertù, e con vertù s' annoda.

Al gran pianeta è tutta simigliante:

1

Che da levante

Avante, infino a tanto che s'asconde,

Con li bei raggi infonde

Vita e vertù quaggiuso

Nella materia sì, com'è disposta:

E questa, disdegnosa di cotante

Persone, quante

Sembiante portan d' uomo, è non risponde

Il lor frutto alle fronde,

Per lo mal c' hanno in uso;

Simili beni al cor gentile accosta:

Che 'n donar vita è tosta

Col bel sollazzo, e co' begli atti novi,

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