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-6.

VI. v. 10-36. VII. v. 1 —

Ma perchè so, che sei pien di pietade

E di misericordia infinita,

Però n' aspetto la tua volontade.
E perchè sei l' autore della vita,

Il qual non vuoi, che il peccatore mora,
In te la mia speranza ho stabilita.

Adunque dal principio dell' aurora
Si de' sperare nell' eterno Iddio

Fin alla notte, e in ogni tempo ed ora.
Però ch' egli è il Signor sì dolce e pio,
E fa sì larga la redenzione,

Ch' ei può più perdonar, che peccar io.
Onde vedendo la contrizione

Del popol d' Israel, son più, che certo,

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Ch' egli avrà di lui compassione:

E lasceragli ogni perverso merto.

SALM O VII.

Domine, exaudi orationem meam, etc. Psal. 142.

Signor, esaudi la mia orazione,

La qual ti porgo: e 'l tuo benigno udire
Apri alla mia umile ossecrazione.

Deh! piacciati, Signor, d' esaudire

Il servo tuo nella tua veritade,

Che senza la giustizia non può ire.

Non

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Non mi voler con la severitàde

Del tuo giudizio giusto giudicare; Ma con la consueta tua bontade; Perchè se pur tu mi vorrai dannare, Non è alcun, che viva, il qual si possa Nel tuo cospetto mai giustificare. Vedi, che l' alma mia in fuga è mossa Per li nemici miei acerbi e duri;

Sì ch' io ho perse con la carne l'ossa Costor m' han posto nelli luoghi oscuri, Come &io fossi quasi di que' morti, Che par, che debbau viver non sicuri: Onde i miei spirti son rimasi sinorti,

Ed il mio core è molto conturbato,
Vedendosi giacer con tai consorti.
Ma pur quand' io ho ben considerato
Tutta la legge con l'antica istoria,
E quel, che tu hai fatto nel passato:
Io ho trovato, che maggior memoria

Si fa di tua pietà, che di giustizia ;
Benchè proceda tutto di tua gloria:
Onde dolente, e pieno di tristizia,

A te porgo la man, perchè non posso Con la mia lingua esprimer mia malizia. Lo mio intelletto si è cotanto grosso, Che come terra secca non fa frutto, Se non gli spargi la tu' acqua addosso; Dante.

VII. v. 34 60.

Onde ti prego, che m' ajnti al tutto.
E presto presto esaudimi, Signore ;
Perchè il mio spirto è quasi al fin condutto.
Deh! non asconder al tuɔ servidore

La faccia tua; acciò che io non sia
Di quei, che al lago discendendo more.
Fa sì, ch' io senta quella cortesia,

Che fai all' uomo, pur chi' ei si converta;
Però che spera in te l'anima mia.
Tu sai, che l' alma io ti ho già offerta;
Ma pur, Signor, a te non so venire,
Se la tua strada non mi vien scoperta.
Io prego, che mi vogli sovvenire,

E liberarmi da' nemici miei;

Però che ad altro Dio non so fuggire. O Dio eccelso sopra gli altri Dei,

Fa sì, ch' io senta la tua voluntade;

A

Perchè tu sol mio Dio e Signor sei.
Deh! fa, Signor, che la benignitade
Del tuo Spirito Santo mi conduca
Nel diritto cammin per tua bontade.
Se, come spero, tu sarai mio Duca,
To so, che viverò per sempre mai
Dop' esta vita labile e caduca.
Ma pur bisogna, che da questi guai
E tribolazioni tu mi cavi,
Come più volte per pietade fai.

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Perchè io sono de' tuoi servi e schiavi, lo prego, che distrugga tutti quelli, Li quai contra mi sono crudi e gravi, E che al mio bene far sono ribelli.

IL CREDO,

-DI

DANTE ALIGHIERI.

V. 112.

Io scrissi già d' amor più volte rinie,
Quanto più seppi dolci, belle e vaghe;
E in pulirle adoprai tutte mie lime.
Di ciò son fatte le mie voglie smaghe,

Perch' io conosco avere speso in vano Le mie fatiche, ed aspettar mal paghe. Da questo falso amor omai la mano

A scriver più di lui io vo' ritrare,
E ragionar di Dio, come Cristiano,

Io credo in Dio Padre, che può fare

Tutte le cose, e da cui tutti i beni
Procedon sempre di ben'-operare;

212

V. 13 39

Della cui grazia terra e ciel son pieni,
E da lui furon fatti di niente,

Perfetti, boni, lucidi e sereni.

E tutto ciò, che s' ode, vede e sente,
Fece l'eterna sua bontà infinita:

E ciò, che si comprende con la mente.
E credo, ch' ei l' umana carne e vita
Mortal prendesse nella Vergin santa,
Maria, che co' suoi preghi ognor ci aita:
E che l' umana essenza tutta quanta
In Cristo fosse nostro, santo e pio,
Sì come Santa Chiesa aperto canta,
Il qual veracemente è Uomo e Dio,
Ed unico Figliuol di Dio, nato
Eternalmente; e Dio di Dio uscio...
Non fatto manual, ma generato

Simile al Padre: e 'l Padre ed esso è uno

Con lo Spirito Santo: e s'è incarnato, Questi volendo liberar ciascuno,

Fu sulla santa Croce crocifisso,

Di grazia pieno, e di colpa digiuno.

Poi discese al profondo dell' abisso

D'inferno tenebroso, per cavarne

Gli antichi padri, ch' ebbono il cor fisso Ad aspettar, che Dio prendesse carne Umana, per lor trar dalla prigione,

E per sua passion tutti salvarne;

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