Dante Alighieri a M. Bossone Raffaelli di Agobio. Tu, che stampi lo colle ombroso e fresco, Che tra dotti vedrallo esser veduto, VERS I composti da Dante Alighieri per indurre un Signore a privar di sua Casa certa persona, che sotto il manto dell' onestà, con troppa dimestichezza conversava con la moglie. Chi nella pelle d'un monton fasciasse SOTTO SCRITTA d' una pittura rappresentante il Paradiso, sopra all' antico seggio del Doge. L' Amor, che mosse già l' eterno Padre, Per figlia aver di sua Deità trina Dell' universo qui la fa Regina. Dizmanni Marchionis Misniae Epitaphium. Tiz ego sum mannus, me olim genuere parentes, Imperium titulumque dedit Thuringia nobis, Nam superare datum est nobis victricibus armis |