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ANNOTAZIONI.

LA VITA NUOVA.

Dante ante scrisse questa opera in età giovanile, intorno al 1295, forse per consolarsi della perdita della defunta Beatrice Portinari; imperciocchè non altro è, che una storia de' suoi giovenili amori, distesa in forma di comento ad alcuni poetici componimenti fatti da lui in occasione degli stessi. Lo stampatore Bartolommeo Sermartelli pubblicò questa operetta per la prima volta in Firenze, nel 1576 in 8., dedicandola a Ms. Bartolommeo Panciatichi, Consolo dell' Ac cademia Fiorentina e poi Senatore, e ad essa vi unì le Canzoni amorose e morali del medesimo Dante, e la Vita di lui scritta dal Boccaccio. In questa prima edizione, come in quasi tutti i MSS., mancano le divisioni o sommarj delle poesie sparse per entro la Vita Nuova. Il Canonico Biscioni vi fece alcune note, ed alcune altre dell' Abbate Antonio Maria Salvini ne unì alle sue, e collocò le divisioni o sommarj de' componimenti poetici nel testo. Un' edizione corretta del detto Biscioni se ne fece

in Firenze presso il Tartini nel 1723 in 4. fra le Prose di Dante e Boccaccio, ed il Pasquali, stampator. Veneto, nel 1741 pubblicò di nuovo questa operetta nel II Tomo delle Opere di Dante, e poi nel 1772 nel I Tomo delle Opere del medesimo. Una bella e corretta ristampa della Vita Nuova si trova nel IV Tomo delle Opere di Dante, Venezia 1757. appresso Antonio Zatta, e, nella ristampa di questa edizione del 1760.

Non intese per altro il poeta, quando scrisse quest' opera, di voler soltanto per mezzo di essa immortalare la sua Beatrice, ma fin d'allora col suo Divino Poema, di cui aveva già cóncepito il disegno, promise di dire di lei quello che mai non era stato detto d' alcuna. Scrive il Boccaccio, che Dante in età provetta si vergognava di aver fatta quest' opera *); ma è ciò tanto falso, che anzi egli

mede

*) Lo dice Boccaccio nella sua Vita di Dante. Ecco le sue parole: ,,Egli il Dante) primiera. mente, duranti ancora le lagrime della sua morta Beatrice,' quasi nel suo ventiseesimo anno, compose un suo vilumetto, quale egli titolo Vita Nuova: certe Operette, siccome sono Sonetti e Canzoni, in diversi tempi davanti in rima fatti da lui, maravigliosamente belle; di sopra ciascuna partitamente ed ordinataménté scrivendo le cagioni, che a quel fine l' avevan mosso, e di dietro ponendo le divisioni delle precedenti opere. E comechè egli d' avere questo libretto fatto, negli anni `più maturi si vergognasse molto, nondimeno, conside rata la sua età, è egli assai bello e piacevole, e massi mamente a' vulgari.".

medesimo quasi si compiacque di averla composta, siccome dall' altra intitolata Convivio apparisce, ove dice:,,E se nella presente òpera, la quale è Convi vio nominata, e vo' che sia, più virilmente si trattasse che nella Vita Nuova, non intendo però a quella in parte alcuna derogare, ma maggiormente giovare per questa quella, veggendo, siccome ragionevolmente, quella fervida e passionata, questa temperata e virile esser conviene.“

Come è già detto nella Prefazione, abbiamo separato le divisioni de' Sonetti e Canzoni di Dante. dal testo, e posto qui fra le altre dichiarazioni; ma per distinguerle di queste, sono state stampate con caratteri più grandi.

Pag. 3. In quella parte del libro della`mia_memoria, ec. e di sotto dopo alquanti versi: lo spirito della vita cominciò, ec. Questi medesimi sentimenti furono espressi leggiadrissimamente dall' istesso Dante in una strofe d' una sua Canzone, la quale comincia: E' m' incresce di me ec. ed è la settima in

nostra edizione; e dice così: Lo giorno, che costei nel mondo venne ec.

P. 5. Ella non pareva figliuola ec.

la così di Elena. Iliad. III. 158.

ἀινῶς ἀθανάτησι θεῖς εἰς ἶπα ἔοικεν.

Omero par

P. 6. di pauroso aspetto, di paurevole, terribile

aspetto.

P. 8. Son. Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima parte saluto, e domando responsione. Nella seconda significo a che si dee rispondere. La seconda parte comincia quivi: Già eran quasi.

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v. 6. Altre edizioni leggono: ch' ogni stella è più lucente.

P. 9. Costui, che da Dante fu chiamato primo degli amici suoi, è Guido Cavalcante de Caval canti, nobilissimo gentiluomo Fiorentino ed eccelLentissimo filosofo e poeta. Il Sonetto di lui ed ancora due altri, fatti in risposta, di quello del Dante, si trovano nella Giunta a questo tomo, a pag. 223.

che gli aveva ciò mandato, cioè comandato. P. 11. serventese. Il Serventese valeva appresso i rimatori antichi quanto appresso i moderni terza rima, ed era egli nome collettivo di varj caratteri lirici. Ve neran di stile elegiaco, di stil satirico e di burlesco.

P. 12. Son. Questo Sonetto ha due parti principali; che nella prima intendo di chiamare gli fedeli d' Amore per quelle parole di Jeremia Profeta: O vos omnes, qui transitis per viam, attendite et videte, si est dolor sicut dolor meus; e pregare, che mi sofferino d' udire. Nella seconda narro, là ove Amore in' avea posto, con altro intendimento, che le estreme parti del Sonetto non mostrano; e dico ciò che io ho perduto. La seconda parte comincia: Amor, non già.

V. 11. Dio! al. Deh!

P. 14. Sen. 1. Questo Sonetto ha tre parti. Nella prima chiamo e sollecito i fedeli d' Amore a piangere: e dico, che 'l Signore a piange: e dico udendo la ca

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