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Gli occhi son vinti, e non hanno valore
· Di riguardar persona, che gli miri.
E fatti son, che. pajon due disiri,

Di lacrimare, e di mostrar dolore:
E spesse volte piangon sì, ch' Amore
Gli cerchia di corona di martiri.
Questi pensieri, e li sospir, ch' i' gitto,
Diventan dentro al cor și angosciosi,

· Ch' Amor vi tramortisce, sì glien' duole:
Però ch' egli hanno in se, sì dolorosi,
Quel dolce nome di Madonna scritto,
E della morte sua molte parole.

Dopo questa tribolazione avvenne in quel tempo, che molta gente andava per vedere quella Immagine benedetta, la quale Gesù Cristo lasciò a noi per esemplo della bellis sima sua figura, la qual vede la mia donna gloriosamente, che alquanti peregrini paşsavano per una via, la quale è quasi in mezzo della città, dove nacque, e vivette, e mori la gentilissima donna: e andavano, secondochè mi parve, molto pensosi. Onde io pensando a loro, dissi fra me medesimo: questi peregrini mi pajono di lontana parte, e non credo, che anche udisser parlare di questa donna, e non ne sanno niente; anzi gli loro pensieri son d'altre cose, che di queste qui, che essi forse pensano di loro

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amici lontani, li quali noi non conoscemo. Poi dicea fra me medesimo: io so, che se essi fossero di propinquo paese, in alcuna vista parrebber turbati, passan do per lo mezzo della dolorosa città. Poi dicea fra me medesimo: se io gli potessi tenere alquanto, io pur gli farei piangere, anzi che essi uscissero di questa città; perocchè io direi parole, le quali farebber piangere chiunque le 'ntendesse. Onde passati costoro dalla mia veduta, proposi di fare un Sonetto, nel quale io manifestassi ciò ch' io aveva detto fra me medesimo. Ed acciocchè più paresse pietoso, proposi di dire, come se io avessi parlato a loro; dissi questo Sonetto, il quale comincia: Deh peregrini, èc. E dissi peregrini, sesecondo la larga significazione del voca, bolo: che peregrini si posono intendere in due modi, in largo ed in istretto. In largo, inquanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria: in modo stretto non s'intende peregrino, se non chi va verso la Casa di San Jacopo, o riede. E però è da sapere, che in tre modi si chiamano propriamente le genti, che vanno al servigio dell' Altissimo. Chiamansi Palmieri, inquanto vanno Oltramare, laonde molte volte recano la palma. Chia

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mansi Peregrini, inquanto vanno alla Casa di Galizia; perocchè la sepultura di San Jacopo fu più lontana dalla sua patria, che d' alcuno altro Apostolo. Chiamansi Romei, inquanto vanno a Roma, là ove questi, che io chiamo peregrini, andavano,

Deh peregrini, che pensosi andate,

Forse di cosa, che non v'è presente;
Venite voi di sì lontana gente,

Come alla vista voi ne dimostrate?
Che non piangete, quando voi passate
Per lo suo mezzo la città dolente,
Come quelle persone, che niente
Par, che 'ntendesser la sua

gravitate?

Se voi restate, per volere udire,
Certo lo core de' sospir mi dice,
Che lacrimando n' uscireste poi.
Ella ha perduta la sua Beatrice:

E le parole, ch' uom di lei può dire,
Hanno virtù di far piangere altrui.

Poi mandaron due donne gentili a me, pregandomi, che io mandassi loro di queste mie parole rimate: onde io pensando la loro nobiltà, proposi di mandar loro, e di fare una cosa nuova, la quale io mandassi loro con esse; acciocchè più onorevolmente adempissi li loro prieghi. E

dissi

dissi allora un Sonetto, il quale narra del mio stato e mandalo loro col precedente Sonetto accompagnato, e con un altro, che comincia: Venite α 'ntender li sospiri Il Sonetto, il quale io feci allora,

miei.

comincia:

Oltre la spera, che più larga gira,

Passa il sospiro, ch' esce del mio core:
Intelligenza nova, che l' amore

Piangendo mette in lui, pur su lo tira.
Quand' egli è giunto là, ove 'l disira,
Vede una donna, che riceve onore,
E luce sì, che per lo suo splendore
Lo peregrino spirito la mira.

Vedela tal, che quando il mi ridice,

Io non lo intendo, sì parla sottile
Al cor dolente, che lo fa parlare,
So io, ch' el parla di quella gentile;
Però che spesso ricorda Beatrice,

Sì ch' io lo 'ntendo ben, donne mie care.

Appresso a questo Sonetto apparve a me una mirabil visione, nella quale io vidi cose, che mi fecero proporre, di non dir più di questa benedetta, infino a tanche io non potessi più degnamente trattar di lei: e di venire a ciò, io stu dio quant' io posso, siccom' ella sa verace

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mente, Sicchè, se piacere sarà di colui. a cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello, che mai non fu detto d' alcuna; e poi piaccia a colui, ch'è Sire della cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria della sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira nella faccia di colui, qui est per omnia saecula benedictus.

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