Opere di Giacomo Leopardi, 1-2. ciltlerSuccessori Le Monnier, 1898 |
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Sayfa 190
... caso agli Dei , che da creature viventi la morte fosse preposta alla vita , e che questa medesima in alcun suo proprio soggetto , senza forza di necessità e senza altro concorso , fosse istrumento a dis- farlo . Non si può facilmente ...
... caso agli Dei , che da creature viventi la morte fosse preposta alla vita , e che questa medesima in alcun suo proprio soggetto , senza forza di necessità e senza altro concorso , fosse istrumento a dis- farlo . Non si può facilmente ...
Sayfa 206
... caso che tu fossi stracco di cotesto peso , che io me lo addossi per qualche ora , come feci non mi ricordo quanti secoli sono , tanto che tu pigli fiato e ti riposi un poco . Atlante . Ti ringrazio , caro Ercolino , e mi chiamo anche ...
... caso che tu fossi stracco di cotesto peso , che io me lo addossi per qualche ora , come feci non mi ricordo quanti secoli sono , tanto che tu pigli fiato e ti riposi un poco . Atlante . Ti ringrazio , caro Ercolino , e mi chiamo anche ...
Sayfa 209
... caso , a rifarti i danni ; e senza più cávati il cappotto e manda la palla . Atlante . O per grado o per forza , mi converrà fare a tuo modo ; perchè tu sei gagliardo e coll'arme , e io dis- armato e vecchio . Ma guarda almeno di non ...
... caso , a rifarti i danni ; e senza più cávati il cappotto e manda la palla . Atlante . O per grado o per forza , mi converrà fare a tuo modo ; perchè tu sei gagliardo e coll'arme , e io dis- armato e vecchio . Ma guarda almeno di non ...
Sayfa 210
... caso , ch'è seguíto per tua cagione . Ercole . Così farò . È molti secoli che sta in casa di mio padre un certo poeta , di nome Orazio , ammessoci come poeta di corte ad instanza di Augusto , che era stato deificato da Giove per ...
... caso , ch'è seguíto per tua cagione . Ercole . Così farò . È molti secoli che sta in casa di mio padre un certo poeta , di nome Orazio , ammessoci come poeta di corte ad instanza di Augusto , che era stato deificato da Giove per ...
Sayfa 212
... caso che tu non parli col tuo pensiero o con persona che tu abbi dentro alla strozza , alza più la voce e scolpisci meglio le parole ; chè se mi vai borbot- tando tra'denti con quella vocina da ragnatelo , io t'in- tenderò domani ...
... caso che tu non parli col tuo pensiero o con persona che tu abbi dentro alla strozza , alza più la voce e scolpisci meglio le parole ; chè se mi vai borbot- tando tra'denti con quella vocina da ragnatelo , io t'in- tenderò domani ...
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abbia alcuna altra altre amici amore anco animo antichi ANTONIO RANIERI anzi assai Barbari Blemmi buoni canto certo chè ciascuno Cicerone cielo città colla conoscere contrario Copernico corpo costumi cotal cotesto credo Crisippo desiderio dico diletto dire dolce dolore Eleandro Epitteto Ercole esso età eziandio facoltà fanno fare Farfarello fatica fato favellare felicità figliuoli filosofia fortuna fuggire gente Giorgio Gemisto Pletone giorno Giove giudicare gloria Gnomo gran greco infelicità innanzi insino Isocrate istare l'uomo lascia LEOPARDI lode luna luogo maggior Malambruno male maraviglia medesimo mente miseria mondo mortali morte natura nessun niuno odio oggi opere Operette morali parasanghe passato pensare pensiero Perciocchè Perocchè persone Plotino poco Porfirio possa potere pregio Prometeo proprio pure ragione riputazione sarà secolo Senofonte sentimento sieno simili Simonide Socrate stima tali Teofrasto terra Timandro Tissaferne tristo trova uomini uomo vedere veggiamo verità vero virtù vivere voglia volgarizzamenti
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Sayfa 68 - ... mi fere il Sol che tra lontani monti, dopo il giorno sereno, cadendo si dilegua, e par che dica che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 108 - UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA (9). Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti ; indi ti posi. Àncor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 23 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 127 - Torna dinanzi al mio pensier talora II tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo Per abitati lochi a me lampeggia In altri volti; o per deserti campi, Al dì sereno, alle tacenti stelle, Da soave armonia quasi ridesta, Nell'alma a sgomentarsi ancor vicina Quella superba vision risorge. Quanto adorata, o numi, e quale un giorno Mia delizia ed erinni! E mai non sento Mover profumo di fiorita piaggia, Né di fiori olezzar vie cittadine, Ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno Che ne...
Sayfa 103 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.
Sayfa 109 - Nasce l'uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell'esser nato.
Sayfa 101 - Anche negaro i fati La giovanezza. Ahi come, Come passata sei, Cara compagna dell'età mia nova, Mia lacrimata speme ! Questo è quel mondo ? questi 1 diletti, l'amor, l'opre, gli eventi Onde cotanto ragionammo insieme?
Sayfa 25 - L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose! Io credo che le piante ei sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprir le invitte schiere De' corpi ch'alia Grecia eran devoti.
Sayfa 112 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 116 - Recheran l'ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita È come un giorno d'allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.