Opere di Giacomo Leopardi, 1-2. ciltlerSuccessori Le Monnier, 1898 |
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Sayfa 34
... in guerra è spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti rendo . Oh 34 ALL'ITALIA .
... in guerra è spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti rendo . Oh 34 ALL'ITALIA .
Sayfa 40
... gente , Fra l'itale ruine Gl'itali pregi a celebrare intente . Ecco voglioso anch'io Ad onorar nostra dolente madre Porto quel che mi lice , E mesco all ' opra vostra il canto mio , Sedendo u ' vostro ferro i marmi avviva . O dell ...
... gente , Fra l'itale ruine Gl'itali pregi a celebrare intente . Ecco voglioso anch'io Ad onorar nostra dolente madre Porto quel che mi lice , E mesco all ' opra vostra il canto mio , Sedendo u ' vostro ferro i marmi avviva . O dell ...
Sayfa 42
... gente che t'uccide . Di lor querela il boreal deserto E conscie fur le sibilanti selve . Così vennero al passo , E i negletti cadaveri all'aperto Su per quello di neve orrido mare Dilacerâr le belve ; E sarà il nome degli egregi e forti ...
... gente che t'uccide . Di lor querela il boreal deserto E conscie fur le sibilanti selve . Così vennero al passo , E i negletti cadaveri all'aperto Su per quello di neve orrido mare Dilacerâr le belve ; E sarà il nome degli egregi e forti ...
Sayfa 56
... gente i gloriosi studi . Tempo forse verrà ch ' alle ruine Delle italiche moli Insultino gli armenti , e che l ' aratro Sentano i sette colli ; e pochi Soli Forse fien volti , e le città latine Abiterà la cauta volpe , e l'atro Bosco ...
... gente i gloriosi studi . Tempo forse verrà ch ' alle ruine Delle italiche moli Insultino gli armenti , e che l ' aratro Sentano i sette colli ; e pochi Soli Forse fien volti , e le città latine Abiterà la cauta volpe , e l'atro Bosco ...
Sayfa 63
... gente , allor che ignuda Te per le piagge e i colli , Ciprigna luce , alla deserta notte Con gli occhi intenti il viator seguendo , Te compagna alla via , te de ' mortali Pensosa immaginò . Che se gl ' impuri Cittadini consorzi e le ...
... gente , allor che ignuda Te per le piagge e i colli , Ciprigna luce , alla deserta notte Con gli occhi intenti il viator seguendo , Te compagna alla via , te de ' mortali Pensosa immaginò . Che se gl ' impuri Cittadini consorzi e le ...
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Sayfa 68 - ... mi fere il Sol che tra lontani monti, dopo il giorno sereno, cadendo si dilegua, e par che dica che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 108 - UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA (9). Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti ; indi ti posi. Àncor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli ? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli ? Somiglia alla tua vita La vita del pastore.
Sayfa 23 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 127 - Torna dinanzi al mio pensier talora II tuo sembiante, Aspasia. O fuggitivo Per abitati lochi a me lampeggia In altri volti; o per deserti campi, Al dì sereno, alle tacenti stelle, Da soave armonia quasi ridesta, Nell'alma a sgomentarsi ancor vicina Quella superba vision risorge. Quanto adorata, o numi, e quale un giorno Mia delizia ed erinni! E mai non sento Mover profumo di fiorita piaggia, Né di fiori olezzar vie cittadine, Ch'io non ti vegga ancor qual eri il giorno Che ne...
Sayfa 103 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.
Sayfa 109 - Nasce l'uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento. Prova pena e tormento Per prima cosa; e in sul principio stesso La madre e il genitore Il prende a consolar dell'esser nato.
Sayfa 101 - Anche negaro i fati La giovanezza. Ahi come, Come passata sei, Cara compagna dell'età mia nova, Mia lacrimata speme ! Questo è quel mondo ? questi 1 diletti, l'amor, l'opre, gli eventi Onde cotanto ragionammo insieme?
Sayfa 25 - L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose! Io credo che le piante ei sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprir le invitte schiere De' corpi ch'alia Grecia eran devoti.
Sayfa 112 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 116 - Recheran l'ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita È come un giorno d'allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.