DELLE MIGLIORI POESIE DE' POETI DEL SECOLO XVIII. PER LA RICUPERATA SALUTE DELLA DUCHESSA DI CASTELPAGANO. DI GIORGIO BERTOLA. Languiano i fiori, e in seno ai fior nascoso E il vicin ruscelletto tortuoso Molt 'are ergemmo in fondo al bosco ombrose Brillano i fior, zefiro scherza, e il rio Egeria è salva alto sonar s'udío ; O Egeria vieni a visitar quest' are *Nome arcade della Duchessa, B IL MODELLO D'AMORE. DEL MEDESIMO. Ninetta è sol per Corilo Corilo è per Ninetta, Egli vivo, e volubile Vince gli uguali Corilo, De' boschi egli è il più amabile Egli somiglia a passero, Senza sospiri, e lagrime Quando s'asconde il giorno, Godono in lontananza I bei piacer, che traggonsi Con qualche altra fiammetta; E Corilo a Ninetta. Son sul cespo medesimo Ma solo per momenti. I sospetti non turbano Sul cappellin di Corila Un fior di più si vede, Onde quel fior? non chiede. E s'un ne vede Corilo Sul seno di Ninetta L'odor si china a suggerne Sorride, e non sospetta. O d'egual tempra avessero L'INGENUITA'. DEL MEDESIMO. Ve' che freme sù per l'onda Che farà la barca mia La mia rete, che farà ? Disse Cromi, che sedea Su d'un greppo con Nigella, Sei qui meco, e pensi là, Nè alla rete io penserei, Ma voi, Ninfe, al par dell'onda EPIGRAMMA. DEL MEDESIMO. A bella donna, che raro si corregge de' suoi falli. Non dir, che tosto avran tuoi vizj fine, Perde prima le foglie, e poi le spine. NELL' ABOLIZIONE DELL' ACCADEMIA DELLA CRUSCA DA LEOPOLDO GRAN DUCA DI TOSCANA. DEL SIGNOR CONTE ALFIERI. L'idioma gentil, sonante, e puro Sua madre ha spenta, e una madrigna or crea, Quanto un dì chiaro l'altra, e ricco il fea. L'esser da' Goti ancor non ben disgombra! |