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DICITO SI SILENTIUM ESSE VIDEBITUR. Nec suspicit nec circumspicit statim respondet, SILENTIUM ESSE VIDERI. Peritum autem necesse est eum qui silentium quid sit intelligat. Hic apud majores nostros, adhibebatur peritus ; nunc quilibet.-CICERO.

PARTE PRIMA VOLUME SECONDO.

NEL LA Sua lettera ad Arrigo VII, Dante ma-
nifesta che l'amore suo per la patria era
misto a desiderio di vendetta ;
➖➖e che la salute ch'ei sperava per l'Italia,
era disperatissima da più secoli;
➖➖e che i rimedj ch'ei proponeva di disfare
alcune città d'Italia a riordinare tutte le
altre, sono rimedj proposti da tutte le menti
forti e previdenti, ma difficilissimi ad ese-
guirsi. Caratteri dell'amore degli Italiani d'
oggi alla patria.

Come per la morte d'Arrigo VII, e le di

sperate fortune de' ghibellini Dante intraprendesse l'opera del Convito quasi mezzo di riconciliazione co' Fiorentini; c che a questo tendeva la invocazione alla patria nel principio del libro ;

--e vi tendeva anche il modo con che senza rinnegare, professa in essa opera le sue dottrine politiche;

-e vi tendevano le censure a' dittatori mi

htari delle città ghibelline, più che de'

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demagoghi nelle città popolari, a' quali invece mostrasi più severo d'assai nel poema. Bonifacio VIII, odiato a morte da Dante, assolto nel Convito di una colpa per la quale viene accusato nella Commedia. Perchè Guido di Montefeltro sommo guerriero rendutosi frate, sia lodato a cielo nel Convito, e infamato nella commedia per colpa ignota a tutti gli storici; o come Dante sentisse degli istituti religiosi.

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Se Dante calunniasse Guido Montefeltrano " o ne esagerasse la colpa ; e con quant' arte si studiasse di farla credere.

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Dissimula nel Convito il suo abborrimento e
la impazienza di vendetta contro a Boni-
facio VIII, atrocissima nel poema.
Altre dissomiglianze fra la Commedia e il
Convito che palesano le due opere scritte
a fini diversi.

Nel poema loda le razze di antico sangue, e
nel Convito le deprime; e mantenendo teo-
ricamente il diritto dell'autorità imperiale in
Italia, ammette che gli Imperadori l'ave-
vano annullata di fatto; il che scopre più
sempre com' egli intraprendesse il libro co-
stretto da necessità per ripatriare; nè lo

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Che mutate le condizioni d'Italia in favore

de' ghibellini, Firenze propose il ritorno a

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Dante, a patti indegni di lui, e li respinse, e attese più virilmente al poema. Illustrò nel Convito molte questioni quasi per preparazione scientifica alla Commedia ; anche il trattato intorno alla monarchia fondato su le dottrine di San Paolo, pare scritto quasi commento politico alle riforme del-` la Chiesa predicate nella Commedia ; ➖➖e il trattato intorno alla Volgare Eloquenza era preparazione letteraria al poema. Se neghi meritamente ogni preminenza al dialetto Fiorentino. Come Dante prevedesse a quanti errori i Fiorentini sarebbero indotti dalla vanità di far lingua Italiana del dialetto d'una sola città. Cagioni storiche delle condizioni della lingua in Italia a di nostri.

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Ciò che Dante intendesse chiamando Cortigiana la lingua letteraria d'Italia ; e perchè a' tempi suoi la nominassero Siciliana. Quanto i testi del trattato su la Volgare Eloquenza, e del Convito, abbiano tuttavia bi. sogno di critiche emendazioni e come Dante complicava allegorie in guise inestricabili agli interpreti.

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Poco uso che il Boccaccio e quanti poi gli
successero hanno fatto delle prose di Dante-
Carattere della storia di Giannozzo Manetti.
Come il Pelli s'ingannasse miseramente, ed

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anche intorno a' versi ripetuti dal poeta in diversi componimenti-Caratteri della storia del Pelli e de' suoi pari-Danni alla critica dal parteggiare del Marchese Maffei intorno a questioni municipali per Dante-Illustrazioni nobili del Muratori allo scopo politico del poema; ma nulle nel resto-Stato della critica in Italia dopo la morte di Apostolo Zeno. Prima della fine del secolo XVIII, gli studi poetici intorno a Dante risorsero eccitati dall' esempio dell' Alfieri, e del Monti. Non così gli studi critici, che immiserirono più ch' altrove in Firenze. Illustrazioni teologiche alla Commedia nella splendida edizione recente de' Fiorentini, e dottrine Gesuitiche intorno alla lingua.

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Dal Convito escono prove del lungo domicilio
di Dante in Ravenna.
De' discendenti di Dante conosciuti da' suc-
cessivi scrittori e fra gli altri Mario Filelfo
citatore di opere attribuite a Dante da molti
e non vedute mai da veruno.
Altre imposture del Filelfo-e perchè il Boc-
caccio come che alle volte s'inganni per ne-
gligenza, illustrò con più verità la storia della
Vita di Dante.

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Carattere di Guido Novello da Polenta, e per

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quanti anni accogliesse Dante in Ravenna, secondo il Boccaccio.

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