AVVERTENZA SULLA TAVOLA DE CIELI ALLEGORICI La tavola che qui appresso si riproduce « dimostran«te (come in essa è detto) la figura e disposizione dei « cieli, e i loro rapporti colle cose intellettuali e colle « potenze dell' anima » è tratta dal libro 1° De Anima d'Aristotile co' Comenti d'Averroes, tomo 7, carta 20 v°, della edizione Cominiana del 1560; ed è simile a quella che pur trovasi ne' manoscritti in cui quell'opera si leggeva ne' secoli XIII e XIV. Macrobio, nel Comento al SOGNO DI SCIPIONE, diede esempio di pressochè simili illustrazioni grafiche; e gli Scolastici lo imitarono a meglio chiarire le opinioni Platoniche e Alessandrine. La piramide che vedesi in detta tavola, col vertice al centro e la base sul più largo circolo, esprime le idee Pitagoriche sull'origine dell'anima dalla Monade e da' Numeri: di che si legge lunga e sottile digressione nello stesso Macrobio op. cit. lib. I, cap. 6. Nel riprodurre qui appresso la tavola di ch'è parola si è capovolta la posizione della figura onde più agevolmente si potessero leggere le indicazioni scritte a ciascun Cielo. È quasi inutile rammentare come alle otto sfere quivi segnate la Scolastica cristiana, e Dante con essa, aggiungesse la nona, o Primo mobile, e la decima, o Empireo; e come facesse quarta quella del Sole, che nella tavola è quinta, permutandone il luogo con quella di Marte. Scopo speciale della presente riproduzione è dimostrare sempre più quanto trovasi accennato a pag. 186 di quest'opera relativamente agli effetti esercitati sulla beatrice e su Dante dall'entrare che fanno nel Cielo ottavo, secondo che son descritti nel canto XXII del Paradiso, e ne' seguenti. Il solo vedere come la Scolastica locasse nell'ottavo Cielo la Intelligenza (Intellectiva animae pars), riesce il miglior comento ad intendere perchè in quel cielo la beatrice concedesse all'Alighieri il suo maggiore sorriso, ed ivi solo e' diventasse capace di sostenerne la ebbrezza; perchè colà gli apparirono le più importanti visioni, sì che quivi tulto il frutto Ricolse del girar di quelle sfere; e perchè infine in quel cielo e' fosse consacrato milite dell' Intelligenza a pro dell'umana unità. A dir tutto in una parola, il solo guardare come l'ottavo Cielo fosse per la Scolastica propria sede della parte intellettiva dell'anima è il migliore suggello, crediamo, che dar si potesse all' assunto della BEATRICE SVELATA. Figura, coelorum oftendens diuifiones, animas, motus, rerum intelligibilium, animaeq; noftræ potentiarum ordines, ac Proportiones. DI GUIDO CAVALCANTI SULLA BEATITUDINE DI VITA ATTIVA Amor perfetto, di virtù infinita, Ogni desio a lui simil contenta, Per uso di ciascun mortal produce, (Non già come possente, ma infiammato Consegua il nostro core. Ma, perchè confidenza in sè non tene Da tanto il mio valore, Prego la bella Donna di cui sono Che in ciò del lume suo mi faccia dono. |