dentes, aliorum rogamina non admittunt, et per humilitatis virtutem Spiritus Sancti pauperes, ne aliorum excellentiam probare videantur, sermonibus eorum interesse refugiunt. Et hoc factum est in anno a nativitate Domini nostri Jesu Christi millesimo trecentesimo vigesimo, in die Solis, quem præfatus noster Salvator per gloriosam suam nativitatem, ac per admirabilem suam resurrectionem nobis innuit venerandum; qui quidem dies fuit septimus a Januariis idibus, et decimus tertius ante kalendas Februarias. LIJ ardenti di troppo amore di sè, non ammeltono gli altrui postulali, e per virtù di umiltà poveri di Spirito santo, per non sembrar d' approvare l'eccellenza degli altri, ricusano d' intervenire ai sermoni loro. E ciò fu fatto nell' anno dalla natività del Signor nostro Gesù Cristo millesimo trecenvigesimo, in giorno di Domenica, che il prefato nostro Salvatore per la gloriosa sua nascita e per la maravigliosa sua risurrezione c'impose di venerare; il qual giorno fu pure il sellimo delle idi di Gennaio, e decimoterzo avanti le calende di Febbraio. In qual tempo fu scritto da Dante il Trattato della Mo- Pag. 3 51 121 139 " 257 narchia, nota del professor Carlo Witte " 270 |