Scelta di poesie italiane d'autori moderni

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Baudry, [Lib. Europea,], 1840 - 315 sayfa
 

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Sayfa 4 - inghirlanda Bella innocenza il crin. So che felice stimasi II possesso! d'un' arca, Che Fluto abbia propizio Di gran tesoro carca ; Ma so ancor che al potente Palpita oppresso il cor Sotto la man sovente Del gelato timor . Me non nato a percolerò Le dure illustri porte...
Sayfa 172 - Io quando il monumento 155 vidi ove posa il corpo di quel grande che temprando lo scettro a' regnatori gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela di che lagrime grondi e di che sangue; e l'arca di colui che nuovo Olimpo 160 alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide sotto l'etereo padiglion rotarsi più mondi, e il Sole irradiarli immoto, onde all'Anglo che tanta ala vi stese sgombrò primo le vie del firmamento: 165 — Te beata, gridai, per le felici aure pregne di vita, e pe' lavacri che da' suoi...
Sayfa 10 - Io de' miei colli ameni Nel bel clima innocente Passerò i dì sereni Tra la beata gente, Che, di fatiche onusta, È vegeta e robusta. Qui con la mente sgombra, Di pure linfe asterso, Sotto ad una fresc'ombra...
Sayfa 171 - A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta. Io, quando il monumento vidi ove posa il corpo di quel grande che temprando lo scettro a...
Sayfa 172 - ... suoi gioghi a te versa Apennino! Lieta dell'aer tuo veste la Luna di luce limpidissima i tuoi colli per vendemmia festanti, e le convalli popolate di case e d'oliveti mille di fiori al ciel mandano incensi : e tu prima, Firenze, udivi il carme che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco, e tu i cari parenti e l'idioma desti a quel dolce di Calliope labbro che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma d'un velo candidissimo adornando, rendea nel grembo a Venere Celeste...
Sayfa 176 - Troja il dì mortale, venne; e all'ombre cantò carme amoroso, e guidava i nepoti, e l'amoroso apprendeva lamento a' giovinetti. E dicea sospirando: Oh, se mai d'Argo, ove al Tidide e di Làerte al figlio pascerete i cavalli, a voi permetta ritorno il cielo, invan la patria vostra cercherete! Le mura, opra di Febo, sotto le lor reliquie fumeranno. Ma i Penati di Troja avranno stanza in queste tombe; chè de' Numi è dono servar nelle miserie altero nome.
Sayfa 175 - Però che quando Elettra udì la Parca che lei dalle vitali aure del giorno chiamava a' cori dell'Eliso, a Giove mandò il voto supremo: E se, diceva, a te fur care le mie chiome e il viso 245 e le dolci vigilie, e non mi assente premio miglior la volontà de' fati, la morta amica almen guarda dal cielo onde d'Elettra tua resti la fama.
Sayfa 171 - Del maggior pino, e si scavò la bara. Ma ove dorme il furor d'inclite geste E sien ministri al vivere civile L'opulenza e il tremore, inutil pompa E inaugurate immagini dell' Orco Sorgon cippi e marmorei monumenti.
Sayfa 29 - Censo la patria loda ; Te sublime, te immune Cigno da tempo, che il tuo nome roda, Chiama, gridando intorno ; E te molesta incita Di poner fine al Giorno, Per cui cercato a lo stranier ti addita. Ed ecco il debil fianco Per anni e per natura Vai nel suolo pur anco Fra il danno strascinando e la paura. Né il sì lodato verso Vile cocchio ti appresta, Che te salvi, a traverso De' trivi, dal furor de la tempesta.
Sayfa 9 - Né qui giaccion paludi che dall'impuro letto mandino ai capi ignudi nuvol di morbi infetto: e il meriggio a' bei colli asciuga i dorsi molli. jj Péra colui che primo a le triste oziose acque e al fetido limo la mia cittade espose; e per lucro ebbe a vile 30 la salute civile.

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