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cagione. Intendo anche mostrare la vera sentenza di quelle, che per alcuno vedere non si può, s' io non la conto, perchè nascosa sotto figura d'allegoria; e questo non solamente darà diletto buono a udire, ma sottile ammaestramento, e a così parlare, e a così intendere l'altrui scritture.

CAP. III.

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DEGNA di molta riprensione è (1) quella cosa ch'è ordinata a torre alcuno difetto per sè medesima, quello induce; siccome quegli (2) che fosse mandato a partire una zuffa, e prima che partisse quella ne cominciasse un' altra. E perocchè 'l mio pane è purgato da una parte, convienlomi purgare dall'altra per fuggire questa riprensione, che il mio scritto, che quasi Comento dire si può, è ordinato a levare il difetto delle Canzoni sopraddette e esso per sè sia forse in parte (3) un poco duro; la qual durezza per fuggire maggior difetto, non per ignoranza, è qui pensata. Ahi piaciuto fosse al dispensatore dell'universo, che la cagione della mia scusa

(1) Così leggono il Cod. Marc. secondo, il Vat. Urb., i Gadd. 134, 135 secondo, 3, il Barb. L' ediz. Bisc. porta Degna di molta riprensione è la cosa.

(2) colui in vece di quegli leggono colla prima tutte le antiche edd.; e così pure hanno i Codd. Marciani, il 135 secondo, ed il 3 Gaddiani.

(3) Il Codice Marciano, che fu già di Tommaso Giuseppe Farsetti, e che noi chiameremo Marciano primo, legge, d' accordo colle antiche edd., in parte alcuna, e così pure il Cod. Vat. Urb.

mai non fosse stata; chè nè altri contro a me avria fallato, nè io sofferto avrei pena ingiustamente; pena, dico, d'esilio e di povertà. Poichè fu piacere de' cittadini della bellisima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza (1), di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita (2), e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l'animo stanco e

(1) Il Tasso interlineò le parole figlia di Roma, Fiorenza, quelle fino al colmo della mia vita, e più avanti tutto il passo peregrino quasi mendicando fino ad essere imputate; segnò pure l'espressione vapora la dolorosa povertà, e le seguenti « nel cospetto de' quali non solamente mia persona invilio». E contrassegnò poi con una linea in margine tutto il passo che comincia La fama buona principalmente ecc. fino alla fine del Capitolo, notando a canto delle parole qui riportate Cagioni della fama. Interlineò anche particolarmente l'espressioni — operazione nella mente dell'amico, e da quella è prima partorita, chè la mente del nimicola parola " carità li fa passare non parla contro a essa «, ove in margine postillò : Carità in questo senso: Il Perticari interlineò anch'egli il suo esemplare in questo medesimo luogo, cominciando dalle parole Ahi piaciuto fosse al dispensatore dell'universo fino a di minor pregio si fece ogni opera.

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(2) Cioè al mezzo della mia vita: e da questo luogo del Convito parmi si possa argomentare ch' egli nel principio del suo pocma, dicendo di aver patita quella guerra con que' mostri nel mezzo del cammin di nostra vita, voglia significare l'esilio suo, ed i motivi di quello, figurando sotto l'aspetto di quelle Questo passo fa luce ancora a quell' altro dell' Inf. 15. 51: Avanti che l'età mia fosse piena il quale non è però favorevole all'opinione professata nella qui recata chiosa dell' insigne Perticari. Perocchè Dante in quel medesimo Canto si fa predire da Brunetto il proprio esilio come

bestie i nemici suoi. PERTICARI.

cosa non ancora avvenuta.

terminare il tempo che m' è dato ), per le parti quasi tutte, alle quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato legno sanza vela e sanza governo portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco, che vapora la dolorosa povertà: e sono vile (1) apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de' quali, non solamente mia persona invilio, ma di minor pregio si fece ogni opera, si già fatta come quella che fosse a fare. La ragione per che ciò incontra (non pure in me, ma in tutti) brievemente ora qui piace toccare e prima perchè la stima oltre la verità si sciampia (2), e poi perchè la presenza oltre la verità stringe. (3). La fama buona principalmente generata dalla buona operazione nella mente dell' amico, da quella è prima partorita (chè la mente del nemico avvegnachè riceva il seme, non concepe). Quella mente che príma la partorisce, per fare più ornato suo presente, sì per la carità dell'amico che lo riceve, non si tiene alli termini del

si

(1) Abbiamo aggiunta la parola vile, di cui tutti i testi hanno laguna, perchè fosse intero il concetto. Vedi il SAGGIO, pag. 52.

(2) Questa variante è segnata in margine del Codice primo Marc. Tutti gli altri testi leggono con manifesto errore si sappia. =Sciampiare, voce antica, vale Dilatare, Ampliare, vedine molti esempj nel Vocabolario della Crusca.

(3) La punteggiatura era in questo luogo stravolta in tutte le edizioni per modo, che non era possibile di raccappezzare il senso senza emendarla come si è fatto. V. il SAGGIO, pag. 38. DANTE Convito.

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vero, ma passa quelli; e quando per ornare ciò che dice li passa, contro a coscienza parla; quando inganno di carità fa passare, non parla contro a cssa. La seconda mente che ciò riceve, non solamente alla dilatazione (1) della prima sta contenta, ma'l suo riportamento siccome (2) suo effetto proccura d' adornare, e sì (3) che per questo fare, e per lo 'nganno che riceve dalla carità in lei (4) generata quella più ampia fa, che a lei non viene, o (5) con concordia o con discordia di coscienza come la prima. E questo fa la terza ricevitrice, e la quarta; e così in infinito si dilata. E così volgendo le cagioni sopraddette nelle contrarie, si può vedere la ragione dell' infamia, che simigliantemente si fa grande. Per che Virgilio dice nel quarto della Eneida » che la Fama vive (6) per essere mobile, e acquista grandezza

(1) Tutti i Codd. e tutte le stampe portano in questo luogo con manifesto errore dilettazione: e la Crusca alla voce Riportamento segue la medesima errata lezione. V. il SAGGIO, 1. c.

(2) I Codd. e le stampe leggono siccome qui suo effetto ecc. Noi abbiamo levata dal testo la parola qui, che lo rendeva intralciato e pressochè inintelligibile. Volendosi pure non farme getto del tutto, incliniamo a credere che dapprincipio sia stata un' abbreviatura del manoscritto, e che nel suo pieno significasse quasi.

(3) Sottintendi l' adorna.

(4) lei correz. del sig. Witte. La volgata lez. lui.

(5) Le stampe ed i Codici leggono e con concordia, e con discordia malamente a nostro parere, perchè qui si tratta di due condizioni distinte accennate in fine del periodo antecedente.

(6) Forse è da credere che Dante solito a tradurre letteralmente i passi latini abbia scritto non vive, ma vige, poichè Virgilio dice Mobilitate viget.

per andare. Apertamente adunque veder può chi vuole, che la immagine per sola fam a generata sempre è più ampia, quale che essa sia, che non è la cosa immagi nata nel vero stato.

CAP. IV.

MOSTRATA la (1) ragione innanzi, perchè la fama dilata lo bene e lo male oltre la vera quantità, resta in questo capitolo a mostrare quelle ragioni che fanno vedere perchè la presenzia ristrigne per opposito e mostrate quelle, si verrà lievemente al principale proposito; cioè della sopra notata (2) scusa. Dico adunque che per tre cagioni la presenza fa la persona di meno valore ch'ella non è (3). L' una delle quali è puerizia, non dico d'etade, ma d'animo: la seconda è invidia; e queste sono nel giudicatore: la terza è la umana impuritade; e questa è nel giudicato. La prima si può brievemente così ragionare. La maggior parte degli uomini vivono secondo senso, e non secondo ragione, a guisa di pargoli; e questi cotali non conoscono le cose

(1) Si aggiunge la col Cod. Gadd. 3. La lez. volgata è Mostrata ragione: ed il Biscioni mette in Nota che altri legge: Mostrata è ragione.

(2) Cosi col secondo Codice Marciano, col Vat. Urb., e con tutti i Gaddiani. Le stampe hanno cioè sopra della notata scusa. (3) Queste parole L'una delle quali ecc. fino a e questa è nel giudicato sono interlineate dal Tasso; e tutto il passo è contrassegnato in margine fino a dispregiano la persona prima pregiata.

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