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che alcun' altra gente. Per che siccome l'amistà per onestà fatta è vera e perfetta e perpetua, così la Filosofia è vera e perfetta ch'è generata per onestà solamente, sanz'altro rispetto, e per bontà dell'anima amica, ch'è per diritto appetito e per diritta ragione. Siccome qui si può dire (come la vera amistà degli uomini intra sè, è (1) che ciascuno ami tutto ciascuno) che'l vero filosofo ciascuna parte della (2) sapienzia ama, e la sapienzia ciascuna parte del filosofo, in quanto tutto a sè lo reduce, e nullo suo pensiero ad altre cose lascia distendere. Onde essa sapienzia dice ne' Proverbj di Salomone: «Io amo co« loro che amano me " e siccome la vera amistà, astratta dell'animo solo, in sè considerata, ha per suggetto la conoscenza della buona operazione, e per forma l'appetito di quella; così la Filosofia, fuor d'anima in sè considerata, ha per suggetto lo 'ntendere, e per forma un quasi divino amore allo 'ntelletto. E siccome della vera amistà è cagione efficiente la virtù, così della Filosofia è cagione efficiente la verità. E siccome fine dell' amistà vera è la buona dilezione, che procede dal convenire, secondo l'umanità propiamente, cioè secondo ragione, siccome pare sentire Aristotile nel nono dell' Etica, e così fine della Filosofia è quella eccellentissima dilezione che non pate alcuna intermissione ovvero difetto, cioè vera felicità, che per contemplazione della verità s'acquista. E così si può vedere chi è omai questa mia donna, per tutte le sue cagioni, e per la sua ragione; e perchè

(1) Il verbo è qui manca in tutti i Testi.

(2) della sapienzia Cod. Barb., Vat. Urh., secondo Marciano, Gadd. 134, 135 secondo. Le Stampe della sua sapienzia.

Filosofia si chiama; e chi è vero Filosofo, e chi è per accidente. Ma perocchè in (1) alcuno fervore d'animo talvolta l'uno e l'altro termine degli atti e delle passioni si chiamano per lo vocabolo dell' atto medesimo e della passione; siccome fa Virgilio nel secondo dell'Eneida, che chiama Ettore (2): «O luce (ch'era atto) « e «speranza delli Trojani » (ch'è passione); chè nè era esso luce, nè speranza, ma era termine, onde venia loro salute del consiglio, ed era termine, in che si riposava tutta la speranza della loro salute; siccome dice Stazio nel quinto del Thebaidos, quando Isifile dice ad Archemoro(3): O consolazione delle cose e della patria perduta, o "onore del mio servigio »; siccome cotidianamente

(1) La lez. volgata stava così: Ma perocchè alcuno fervore d'animo talvolta . . . . . si chiamano, e per lo vocabolo ecc. Abbiamo supplito l'in dopo perocchè, di cui a parer nostro vi avea laguna, e quindi abbiam tolto, col Cod. Trivulziano, l' e tra chiamano e per: e cosi ne sembra di aver diradate le tenebre che involgevano questo passo.

(2) Tutti i Testi Enea: ma è errore. Leggi il passo di Virgilio (Aen. 2. v. 281.).

O lux Dardaniae, spes o fidissima Teucrúm,

Quae tantae tenuere morae? quibus, Hector, ab oris
Exspectate venis?

ed avrai chiaro che la vera lezione si è Ettore. Altre mende viziavano per mala interpunzione questo passo, e le abbiamo tolte. V. il SAGGIO pag. 27.

(3) La lezione volgata è Archimore. Ma perchè questo storpio, quando il testo di Stazio canta chiaramente così:

O mihi desertae natorum dulcis imago,
Archemore: o rerum et patriae solamen ademptae,
Servitiique decus — ›

dicemo mostrando l'amico: vedi l'amistà (1) mia; e'l padre dice al figliuolo: amor mio; per lunga consuetudine le scienzie, nelle quali più ferventemente la Filosofia termina la sua vista, sono chiamate per lo suo nome, siccome la scienzia naturale, la morale e la metafisica; la quale perchè più necessariamente in quelle termina lo suo viso, e con più fervore, Filosofia è chiamata. Onde si può (2), (perchè è veduto come la primaja è vera Filosofia in suo essere, la qual è quella donna di cui io dico siccome il suo nobile nome per consuetudine è comunicato alle scienzie) procedere oltre colle sue lode.

(1) Amistà in ques. uso gentilissimo manca al Vocabolario. PERTICARI.

(2) Qui tutti i Testi leggono: Onde si può, come secondamente le scienzie sono Filosofia appellate ( perchè è veduto come la primaja ecc.) Abbiamo espunte le parole come secondamente le scienzie sono Filosofia appellate, perchè chi bene le considera s'accorge ch'elleno sono una rubrica marginale del passo antecedente: Per lunga consuetudine le scienzie, nelle quali ecc., introdotta per errore da qualche Copista nel testo. Nulladimeno si potrà vedere nel SAGGIO, pag. 65, come, senza levare alcuna parola, erasi raddrizzato questo luogo. Ed ora, poichè in vece di procedere il Cod. Gadd. 134 legge procederò, proponiamo per congettura anche la seguente emendazione: Onde si può vedere come secondamente le scienzie sono Filosofia appellate. Perchè è veduto come la primuja è vera Filosofia in suo essere, la quale è quella donna di cui io dico, e come lo suo nobile nome per consuetudine è comunicato alle scienzie, procederò oltre colle sue lode. - Il Codice Vat. Urb. in luogo di primaja ha primaria.

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CAP. XII.

NEL primo capitolo di questo Trattato è si compiu

tamente ragionata la cagione che mosse me a questa Canzone, che non è più mestiere di ragionare; chè assai leggiermente a questa sposizione, ch'è detta, ella si può reducere; e però secondo le divisioni fatte la litterale sentenzia trascorrerò per questa, volgendo il senso della lettera, là dove sarà mestiere. Dico: Amor, che nella mente mi ragiona. Per Amore io intendo lo studio il quale io mettea per acquistare l'amore di questa donna. Ove si vuole sapere che studio si può qui doppiamente considerare. È uno studio, il quale mena l'uomo all'abito dell'arte e della scienzia; e un altro studio, il quale nell'abito acquistato adopera, usando quello: e questo primo è quello, ch'io chiamo qui Achore, il quale nella mia mente informava continue, nuove e altissime considerazioni di questa donna, che di sopra è dimostrata; siccome suole fare lo studio, che si mette in acquistare una amistà; chè di quella amistà gran cose prima considero, desiderando quella. Questo è quello studio e quella affezione che suole precedere negli uomini la generazione della amistà, quando già dall' una parte è nato amore, e desiderasi e procurasi che sia dall' altra; chè, siccome di sopra si dice, Filosofia è quando l'anima e la sapienzia sono fatte amiche, sicchè l'una sia tutta amata dall' altra, siccome per lo modo ch'è detto di sopra. Nè più è mestiere di ragionare per la presente sposizione questo primo verso, che per proemio fu nella litterale sposizione ragionato. Perocchè

par (1) la prima sua ragione assai di leggiero, a questa seconda si può volgere lo 'ntendimento. Onde al secondo verso, il quale è cominciatore del Trattato, è da procedere, là dove io dico: Non vede il Sol, che tutto il mondo gira. Qui è da sapere che siccome, trattando di sensibil cosa, per cosa insensibile si tratta convenevolmente così di cosa intelligibile per cosa non intelligibile trattare si conviene: e poi siccome nella litterale si parla cominciando dal sole corporale e sensibile; così ora è da ragionare per lo sole spirituale e (2) inintelligibile, ch'è Iddio. Nullo sensibile (3) in tutto'l mondo è più degno di farsi esemplo di Dio, che 'l sole, lo quale di sensibile luce sè prima e poi (4) tutte le corpora celestiali e elementali allumina; così Iddio sè prima con luce intellettuale allumina, e poi le celestiali e (5) l'altre intelligibili. Il sole tutte le cose col suo calore vivifica, e se alcuna ne corrompe, non è della intenzione della cagione, ma è accidentale effetto; così Iddio tutte le cose vivifica in bontà, e se alcuna n'è rea, non è della divina intenzione, ma conviene per

(1) La comune errata lezione qui è: perocchè per la prima ecc. I Cod. Vat. Urb. ed il Gadd. 134 portano quella che noi abbiamo seguita.

(2) Tutti i Mss. e tutte le Stampe leggono e intelligibile, ma non è coerente a quello che Dante dice nella precedente proposizione essere convenevole trattare di cosa intelligibile per cosa non intelligibile: e però emendiamo inintelligibile.V. SAGGIO, pag 66. (3) sensibile In forza di sostantivo. PERTICARI.

(4) tutti e' corpi celestiali ed elementi allumina Cod. Vat. Urb. (5) e poi l'altre intelligibili Cod. Vat. Urb.

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