Oyunque un arbor dritto. Vedesse ombrare... Ariosto, XIX. 36. Albero fruttifero e con frutta. Un alber che trovammo in mezza strada, Con pomi ad odorar soavi e buoni. Rami gravidi e vivaci. Sì che buon frutto rado se ne schianta. Purg. xx. 131. Purg. xxiv. 103. Frutto ha in sè che di là non si schianta. Purg. xxvi. 120. (Come non può tutto tenere Lo pomo lo suo frutto c'ha incarcato Dell'amorosa sua dolce stagione... Cino, xxx.) Albero abbattuto o diradicato dal vento. Con men resistenza si dibarba Robusto cerro, ovvero a nostral vento... Non altrimenti fatto che d'un vento Impetuoso per gli avversi ardori, Che fier la selva, e senza alcun rattento E fa fuggir le fiere e li pastori. Nè sta si duro incontro Borea il pino Allignare d'un albero. Quando alcuna pianta Fatto avrebbe... mirabil pruova. Rampollo d'albero. Legno è più su..... Purg. XXXI. 70. Inf. IX. 67. Ariosto, XXI. 16. Purg. xxvi. 116, Purg. 1. 102. Purg. xxx, 117. Petrarca, Son. 41. Purg, XXIV. 116. Germogliare dell'albero. Quivi germoglia come gran di spelta; Surge in vermena ed in pianta silvestra. Qual egli scelse L'umile pianta, cotal si rinacque Subitamente là onde la svelse. Inf. xIII. 99. Purg. 1. 134. (È il Virgiliano: primo avulso non deficit alter. Æn. vi. 143.) E la percossa pianta tanto puote, Che della sua virtute l'aura impregna, E quella poi girando intorno scuote: E l'altra terra, secondo ch'è degna Per sè o per suo ciel, concepe e figlia Come suol tornar dalla radice Arbor che tronchi (rigermogliare). Purg. xxvi. 109. Ariosto, v. 23. Aguzza qui, lettor, ben gli occhi al vero, Chè il velo è ora ben tanto sottile, Certo, che 'l trapassar dentro è leggero. Purg. vi. 19. Sua sentenzia è d'altra guisa Par. iv. 55. Purg. vi. 39. Che la voce non suona. La mia scrittura è piana. (lo t'ho allevata Per figliuola d'Amor giovine e piana. Canz. IL 5.: Con tua ragion piana e umile. Canz. v. 5. Ragionamento intendevole e senza velo di allegoria. - Discenderò del tutto In parte ed in costrutto Più lieve perchè men grave s'intenda, Canz. xv. 3.—II faticoso e forte parlare, (Canz. XIV. Chiusa.) si usa dove si vuole nascondere una verità sotto velo di allegoria. - Oramai saranno nude Le mie parole. Purg. XXXI. 100.- fuor d'allegoria. - Sapesse dinudare le parole di cotal vesta in guisa ch'avessero verace intendimento. Vita Nuova. par. 25. — Che rado sotto benda Parola oscura giunge allo 'ntelletto. Canz. xv. 3. Ed anche Giotto Sue parole son molto profonde E talor hanno doppio intendi mento... Però 'l tuo viso sbenda E guarda 'l ver che dentro vi s'asconde, - Senso allegorico si chiama quello che si nasconde sotto il manto di queste favole, ed è una verità ascosa sotto bella menzogna. Conv. u. 1. Questo nascondimento. Id. Allegoria, cioè l'ascosa verità. Id.— Non fittizie parole, (Conv. u. 13.) è quanto a dire: il vero senso non ascosto sotto l'allegoria: Sentenza vera come la fittizia. Id. Vôlta la parola fittizia di quello ch'ella suona in quello ch'ella intende, per la passata sposizione, questa sentenza fia sufficientemente palese. Id., Or che sel vede, come ho detto, in mano, Sento venir per allegrezza un tuono Con lieti gridi in molta fretta corse Ella riman d'ogni vigor sì vota, Ariosto, XI. 6. XVIII. 78. XLVI. 2. Che di tenersi in piè non ha balia... XLVI. 65, 66. Allegrezza dopo il pianto, o allegrezza mutata in pianto. Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto. Inf. xxvi. 136. Fatti di color nuovi. (da triste fatti ilare) Canz. XIX. 6. Mentre parlava, i begli occhi sereni Della donna di lagrime eran pieni. Era il bel viso suo, quale esser suole Da primavera alcuna volta il cielo, Quando la pioggia cade, e a un tempo il sole E come il rosignuol dolci carole Mena nei rami allor del verde.stelo; VOL. I. Così alle belle lagrime le piume Si bagna amore, e gode al chiaro lume. Ar. XI. 64. 65 e seg. E di subito gaudio si scolora; Poi torna come fiore umido suole Dopo gran pioggia all'apparir del sole. E di gioia la fronte adorna e veste; La bella fronte sua torna serena; E repente fra i nuvoli del pianto Un soave sorriso apre e balena. XXIII. 67. Tasso, iv. 84. IV. 91. XIX. 70. Diletto legno. Par. 1. 25. Fronda Pencia. O fronde, onor delle famose fronti, O sola insegna al gemino valore. Par. 1. 32. Petrarca, Son. 110. L'onorata e sacra fronda. S. 21. Onorata fronda. S. 3. p. 4. Arbor vittoriosa trionfale, Onor d'imperadori e di poeti. Allontanarsi. Son. 203. Veder mi parve uscir d'una fontana, (Eufrates e Tigri) E quasi amici dipartirsi pigri... Che acqua è questa che qui si dispiega Da un principio, e sè da sè lontana? Pria che di qui si spicchi. Purg. xxx. 113. Inf. xxx. 36. Poco allungati c'eravam di lici. Purg. v; Par. vII. 32. Non mi ricorda Inf. XXVI. 134. Parvemi alta tanto, Quanto veduta non ne aveva alcuna. E libero è da indi, ove si serra... In questa altezza, che tutta è disciolta (libera) Nell'aer vivo... (Tanto dipinge altezza. Tommaseo) Purg. XXVIII. 101. Poggio, Che inverso il ciel più alto si dislaga. Purg. 11. 14. Lo sommo er' alto che vincea la vista. Il poggio sale Più che salir non posson gli occhi miei. Uno scaleo eretto in suso Tanto, che nol seguiva la mia luce. Amante. Volsesi al segno di maggior disio. Purg. IV. 80.. Purg. IV. 86. Par. XXI. 29. Purg. XXXII. 111. Purg. IV. 40. Par. III. 126. (Degli occhi miei il bel segno. Canz. XIX. 5-11 desio degli occhi miei. Son. 20 — Il tuo sommo disio. Petrarca, Son. 184-Il suo desire. Ariosto, xx. 6.) Il sol degli occhi miei. (Il caldo suo calor.. Par. xxx. 40.. .... - Par. xxx. 75. Il sol degli occhi hei che mi struggia. Federico d'Arezzo-Luce del mio core. Cino, XXVI. — O luce, o stella del mio nome. Fazio degli Uberti - Cara mia luce e vera. id.Mio sol. Ariosto, xvii. 52.) Dolce mia speranza. Canz. 1. 3. Quella ch'io più amo... E 'n cui la mia speranza più riposa. Canz. 1. 4. |