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polpe legato, non può d'ogni macula liberarsi, egli soleva essere solamente alquanto malinconioso, quando i venti, o le piogge gl'impedivano l'andare intorno con le sue canzoni. Ma che? Non potrebbe esser questa forse un' interpretazione de' maligni; i quali gli volessero apporre che la sua tristezza nasceva in que' turbati giorni dal non potere, come negli altri, buscare quattrini? Benchè quando anche così fosse stato, com'essi l'immaginano, io non saprei biasimare un uomo, il quale vedendosi senza pranzo quel dì, desse qualche segnaluzzo di malinconia. Ma io son certo, che il suo dolore nasceva, dal non potere secondo l'usanza sua ricreare gli uomini suoi confratelli. Sì, non può essere altrimenti. Sarebbe questa forse la prima volta, che l'altrui malignità avesse trovato a ridire delle opere altrui ? Non è egli facile l' avvelenare con le interpretazioni ogni cosa? Io per me non voglio dubitar punto del fatto suo, quando veggo in tutto il corso della sua vita, ch'egli non pensò ad altro, che a giovare, finalmente, ch' egli chiuse i suoi giorni per amore del prossimo. Chi mai da lui in fuori, o cari circostanti, con que' rigidi tempi, ultimi del carnevale, i quali aveano sì mala influenza sopra l'altrui salute; e con sì gran furia d' aria, e di freddo, che scambiava i sangui in catarro, chi mai, dico, si sarebbe arrischiato, per invitare gli uomini a ricrearsi, a salire sob 3

pra

e

pra il tetto d'uno di que' luoghi, dove si mostrano altrui le maraviglie, e gridando a testa, e quanto gli usciva dalla gola: Qua, Qua a vedere, a vedere, riempiersi i polmoni di quell' aria gelata, riscaldandosi dall' altro lato a vociferare? Certo niuno. Vedevanlo con una commiserazione comune le genti dimagrato, e scambiato quel suo color nero in cenerognolo, e atterrite ne lo guardavano, ma egli di nulla cu-. randosi, fuorchè della universale ricreazione, pur vociferava: Qua, Qua, e a poco a poco ricevea nel suo petto l'influenza mortale. Misero sè! anzi miseri noi, che perdemmo in pochi giorni, perdemmo... Non mi dà il cuore di dirvelo. Di quanto perdemmo, tutti ce n'avvediamo.

Non è questa la prima volta, che si tentasse di scrivere le lodi di cosa, che non paresse altrui degna di commendazione. Di tali capricci è piena l'antichità, e qualche moderno ancora ha adoperata l'eloquenza sua in somiglianti elogi. Qui avrei luogo di stendere un bello squarcio d' erudizione; e allegare molte opere antiche e moderne: ma so che il pubblico poco si cura di tali cantafavole, che altro non costano fuorchè il ricopiare da' libri, e nemmeno io ho questa sofferenza.

Pectus est quod disertos facit, & vis mentis. Quint. Inst. Lib. X. C. VII.

Animo, e vigoria di mente fanno gli uomini eloquenti.

Io voglio certamente ritrovare maestro, che

m' insegni a parlare con abbondanza, e scelta di parole, diceva poche sere fa una Signora fra molti suoi amici, e con quella forza, e vigore, con la quale io odo, che alcuni favellano. Veramente io non so in qual modo essi facciano, ma egli m'è avvenuto più volte, che sendo io di contraria opinione alla loro quando incominciarono a parlare, tanto che io m'avea posto in cuore di ribattergli, a poco a poco come se le loro parole fossero quel filo, che giù dal fuso con l'arcolajo si tragge, sì mi circondarono il cuore, e la testa, che fui del parer loro, e non avrei saputo, che dire. E quello di che più mi maraviglio si è; che rispondendo poscia un altro al primo ragionamento, e contrastandogli, fece in me l'effetto medesimo, svolse la prima matassa, m'attorniò con l'ultima, e ritornai nel parere, ch'io avea innanzi, che si cominciasse a parlare. Oh! che è questo? donde mai si possono cavare tante ragioni? far uscire tante parole? tanti lacci, tanti legami? Facciami alcuno di voi questa grazia, questa

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limosina, m'ammaestri. Rise allora uno della compagnia, e le disse: Veramente voi avete ragione a chiedere d'imparar quest' arte, avendo voi a vivere con uomo il quale di rado cede alle ragioni altrui, e sì ostinato, e pertinace è nelle sue opinioni, che s'egli s'incappa di mezzogiorno a dire, che sia notte, non che vagliano seco a fargli credere il vero le ragioni, a pena presta fede agli oriuoli, che mostrano l' ore, o a quelli, che le fanno udire co' tocchi d'una campana, ostinandosi ancora a dire, che gli Oriuolai non sanno quel che si facciano. S' accese la femmina in viso di una fiammolina non so se di stizza, o di verecondia; ma credo di quest'ultima, perchè si coperse la faccia così un pochetto col ventaglio, e fece un risoliche non fu mai il più vezzoso, e soggiunse: Oh! sanno forse gli Avvocati, contro a cui avranno a quistionare quando imparano l'arte? Essi l'apprendono universalmente per poter dire, secondo l'occorrenza ora contro ad uno, e ora contro ad un altro in particolare. Io ho il medesimo pensiero: e non so perchè voi vogliate interpretare, ch'io abbia già l'Avvocato avversario apparecchiato, e forse anche il Cliente, e la causa perchè giurerei, the maliziosamente credete anche questo, ch' io abbia qualche cosa a dar ad intendere a colui, di cui parlaste. Comechè, rispose, e forse troppo liberamente, l' amico, egli si soglia dire, che la scusa non ri

no,

chiesta presupponga qualche maccatella, io non voglio per ora disputare altro, ma intendo solamente, se voi lo mi concedete, di divenire la vostra guida in questo bel campo dell' eloquenza, per cui intendete di correre. Assentì la donna, e il dabbene uomo incominciò in questa forma.

Conoscendo io chiaramente, o gentilissima Signora, che voi piuttosto per modestia vostra, che per altro fine richiedete d' essere ammaestrata nel parlare; perchè mai non vidi in voi nè che vi mancassero i pensieri, nè le parole, quando trattate qualche materia, anzi parlate con tale e tanta abbondanza, e con sì bei modi, ed eleganti di stile, che il fatto vostro è una maraviglia, m'ingegnerò di dirvi qualche cosa piuttosto per dimostrarvi ubbidienza, che per averne voi di bisogno. Ricordovi tuttavia, che solo d'una parte d'artifizio non parlerò, cioè di quella, che spetta all'azione. Imperciocchè voi vi presentate altrui con una venustà di faccia, con due occhi così atti a manifestare ogn' interna passione, e con certe parlanti guardature, ch'io non saprei in ciò, che aggiungervi. Oltre di che accompagnate le vostre parole con due bracciotte così garbate, e sì a tempo moventisi, e con mani così bianche, e pienotte, che nulla in questo vi manca per poter trarre a voi l'animo degli uditori, e far anche loro perdere il cervello, se bisognasse. Quanto è alla parte dell'

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