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DELL' OSSERVATORE

PARTE IV.

ין

* *

RAGIONAMENTO DEL MANCINO.

Questa è lodevol gara: porta invidia
Il Vasajo al Vasajo: e il Fabbro all' opera
Dall' altro Fabbro, e l'uno all'altro povero,
Onde i Poeti anche tra lor contendono.

Esiodo.

Non mancavano anche a' tempi d' Esiodo certe letterarie contese intorno alla Poesia. Si può vedere a' versi soprallegati, che i Poeti s'attaccavano l'uno contro all'altro bruscamente, imperciocchè egli pare, che dir voglia, che alla maniera de' Fabbri, e de' Vasaj, i proprii parti volessero sostenere esser assai da più, che quelil de' loro competitori. Questa era gara assai lodevole, e uno sprone per correre sempre più alla perfezione. Ma oggidì si vede che sì commendabile usanza è peggiorata, e fa scapito all' umana intelligenza. Non più si veggono a far contesa Poeti e Poeti, ma Fabbri, Vasaj, altre sì fatte genti a' Poeti movono guerra. Di ciò ebbi certissimo argomento poche sere fa, in a 3

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e

un luogo, dove si tenea ragionamento d'un certo Accademico Granellesco e dicevasi del suo buon gusto, e del suo fine discernimento nelle lettere Toscane. Inopinatamente uscì in campo un uomo, il quale tanto ha che fare con la Poesia, quanto le tenebre col giorno; e guardando con occhio bieco i circostanti, aguzzò la lingua contra l'onest' uomo ammirato dagli altri, e trattosi delle tasche un Sonetto fatto dall'Accademico, quindici anni fa, in lode di Venezia sua Patria, cominciò a farne il maggiore strazio del mondo. Qual ragione egli s' avvisasse d'avere, io nol so. Posi ben mente, che la sua non era diritta censura, ma irragionevole satira, imperciocchè non diceva egli mai parola intorno allo stile, ed a' sentimenti; ma usciva per lo più con tuono magistrale in queste voci: Si può far peggio! Può vedersi peggio! Zolfa, secondo il mio parere, assai facile, e che per cantarla non s'ha ad affaticarsi troppo l'ingegno. A' Lettori di questo foglio metterò sotto gli occhi il Sonetto.

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