La vita nuovaParavia e Vigliardi, 1883 - 249 sayfa |
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Sayfa 5
... presi tanta dolcezza , che come inebriato mi partii dalle genti . E ricorso al solingo luogo -- d'una mia camera , posimi a pensare di questa cortesissima ; e pensando di lei , mi sopraggiunse un soave sonno , nel quale m'apparve una ma ...
... presi tanta dolcezza , che come inebriato mi partii dalle genti . E ricorso al solingo luogo -- d'una mia camera , posimi a pensare di questa cortesissima ; e pensando di lei , mi sopraggiunse un soave sonno , nel quale m'apparve una ma ...
Sayfa 10
... presi i nomi di sessanta le più belle della cittade1 , ove la mia donna fu posta dall'altissimo Sire , e composi una epistola sotto forma di serventese 5 , la quale io non scriverò . E non n ' avrei fatto menzione se non per dire quello ...
... presi i nomi di sessanta le più belle della cittade1 , ove la mia donna fu posta dall'altissimo Sire , e composi una epistola sotto forma di serventese 5 , la quale io non scriverò . E non n ' avrei fatto menzione se non per dire quello ...
Sayfa 16
... presi di lui sì gran parte , 5 Ch'egli disparve , e non m'accorsi come . Questo sonetto ha tre parti : nella prima parte dico sic- come io trovai Amore , e qual mi parea ; nella seconda dico quello ch'egli mi disse , avvegnachè non ...
... presi di lui sì gran parte , 5 Ch'egli disparve , e non m'accorsi come . Questo sonetto ha tre parti : nella prima parte dico sic- come io trovai Amore , e qual mi parea ; nella seconda dico quello ch'egli mi disse , avvegnachè non ...
Sayfa 48
... presi materia di dire , come se io le avessi domandate , ed elle m'avessero ri- sposto . E feci due sonetti ; che nel primo do- mando in quel modo che voglia mi giunse di domandare ; nell'altro dico la loro risposta , pi- gliando ciò ch ...
... presi materia di dire , come se io le avessi domandate , ed elle m'avessero ri- sposto . E feci due sonetti ; che nel primo do- mando in quel modo che voglia mi giunse di domandare ; nell'altro dico la loro risposta , pi- gliando ciò ch ...
Sayfa 55
... presi tanto smarrimento allora , Ch'io chiusi gli occhi vilmente gravati ; Ed eran sì smagati1 Gli spirti miei , che ciascun giva errando . E poscia immaginando 2 , Di conoscenza e di verità fuora , Visi di donne m'apparver crucciati ...
... presi tanto smarrimento allora , Ch'io chiusi gli occhi vilmente gravati ; Ed eran sì smagati1 Gli spirti miei , che ciascun giva errando . E poscia immaginando 2 , Di conoscenza e di verità fuora , Visi di donne m'apparver crucciati ...
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acciocchè alcuna alquanto altrui amico Amore appare Appresso avea avvegnachè beatitudine Beatrice beltate canzone ch'Amore ch'è ch'ella ch'io chè chiamare cielo color colui comincia quivi cominciai conciossiacosachè Conte Ugolino core cotale cuore d'Amore Dante degno desiri detto dicea dicesse dicitori dinanzi dire parole dissi questo sonetto dolcezza dolente dolore facea Folco Portinari gente gentil donna gentilissima donna Giuliani giunse Guido Cavalcanti immaginazione intelletto intendimento l'anima lagrime Lingua d'oco loda m'avea Madonna manifesto meco medesimo mente meraviglia mercede mincia mira mirabile morte mostra nove nuova occhi Ond'io parea pareami parlare passate pensando pensiero pensoso peregrini perocchè persona pianger piangere pianto pietà pietosa pietre par pleonasmo poeti Poscia proposi di dire ragione rima salute sente Signore soave sonetto si divide sopradetta cittade sospiri spirito spirto terza dico terza quivi tortoso tremore tristizia Trovatori udire vedea vedere veggendo verace vidi virtù viso vista Voce ant WIDENER
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Sayfa 95 - Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com'ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di Colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri, spero di dire di lei quello che mai non fu detto di alcuna.
Sayfa 49 - E qual soffrisse di starla a vedere Diverria nobil cosa, o si morria: E quando trova alcun che degno sia Di veder lei, quei prova sua virtute; Che gli avvien ciò che gli dona salute, E sì 1' umilia, che ogni offesa oblia.
Sayfa 45 - Ov' ella passa, ogni uom vèr lei si gira, E cui saluta fa tremar lo core. Si che, bassando il viso, tutto smuore, E d' ogni suo difetto allor sospira : Fuggon dinanzi a lei superbia ed ira : Aiutatemi, donne, a farle onore. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar la sente ; Ond
Sayfa 2 - Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d'oriente de le dodici parti l'una d'un grado, sì che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono.
Sayfa 94 - Quand'elli è giunto là dove disira, vede una donna, che riceve onore, e luce sì, che per lo suo splendore lo peregrino spirito la mira.
Sayfa 59 - Beatrice si mostrerà dopo l' immaginazione del suo fedele. E se anco vuoli considerare lo primo nome suo, tanto è quanto dire Primavera, perchè lo suo nome Giovanna è da quel Giovanni, lo quale precedette la verace Luce , dicendo : Ego vox clamantis in deserto: parate viam Domini.
Sayfa 58 - Giovanna, salvo che per la sua bieltade, secondo che altri crede, imposto l'era nome Primavera ; e così era chiamata. E appresso lei, "guardando, vidi venire la mirabile Beatrice.
Sayfa 12 - O vos omnes, qui transitis per viam , attendite et videte si est dolor sicut dolor meus ; e pregare che mi soffermo d
Sayfa 47 - Queste parole io ripuosi ne la mente con grande letizia, pensando di prenderle per mio cominciamento; onde poi ritornato a la sopradetta cittade, pensando alquanti die, cominciai una canzone con questo cominciamento, ordinata nel modo che si vedrà di sotto ne la sua divisione. La canzone comincia : Donne ch'avete. Donne ch'avete intelletto d'amore, i
Sayfa 7 - Salute in lor signor, cioè Amore. Già eran quasi ch'atterzate l'ore Del tempo ch'ogni stella n'è lucente, Quando m'apparve Amor subitamente, Cui essenza membrar mi da orrore. Allegro mi sembrava Amor, tenendo Mio core in mano, e nelle braccia avea Madonna, involta in un drappo, dormendo. Poi la svegliava, e d'esto core ardendo Lei paventosa umilmente pascea: Appresso gir lo ne vedea piangendo.