Canti. Frammenti Nuova impressionesucc. Le Monnier, 1880 |
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Sayfa 33
... Che lividor , che sangue ! oh qual ti veggio , Formosissima donna ! lo chiedo al cielo E al mondo : dite , dite ; Chi ... Chè fosti donna , or sei povera ancella . Chi di te parla o scrive , Che , rimembrando il tuo passato vanto , Non ...
... Che lividor , che sangue ! oh qual ti veggio , Formosissima donna ! lo chiedo al cielo E al mondo : dite , dite ; Chi ... Chè fosti donna , or sei povera ancella . Chi di te parla o scrive , Che , rimembrando il tuo passato vanto , Non ...
Sayfa 38
... Chè senza sdegno omai la doglia è stolta : Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti , E ti punga una volta Pensier degli ... Che non che il cener freddo e l'ossa nude Giaccian esuli ancora Dopo il funereo dì sott'altro suolo , 38 monumento di ...
... Chè senza sdegno omai la doglia è stolta : Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti , E ti punga una volta Pensier degli ... Che non che il cener freddo e l'ossa nude Giaccian esuli ancora Dopo il funereo dì sott'altro suolo , 38 monumento di ...
Sayfa 40
... che tanto alto locasti Qualche novella ai vostri lidi arriva , Io so ben che per te gioia non senti , Chè saldi men che cera e men ch ' arena , Verso la fama che di te lasciasti , Son bronzi e marmi ; e dalle nostre menti Se mai cadesti ...
... che tanto alto locasti Qualche novella ai vostri lidi arriva , Io so ben che per te gioia non senti , Chè saldi men che cera e men ch ' arena , Verso la fama che di te lasciasti , Son bronzi e marmi ; e dalle nostre menti Se mai cadesti ...
Sayfa 56
... che disserra e scote Della virtú nativa Le riposte faville ? e che del fioco Spirto vital negli egri petti avviva Il caduco ... Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso al polo ergi la mente . 56 A UN VINCITORE NEL PALLONE .
... che disserra e scote Della virtú nativa Le riposte faville ? e che del fioco Spirto vital negli egri petti avviva Il caduco ... Chè nullo di tal madre oggi s ' onora : Ma per te stesso al polo ergi la mente . 56 A UN VINCITORE NEL PALLONE .
Sayfa 75
... Chè la illibata , la candida imago Turbare egli temea pinta nel seno , Come all ' aure si turba onda di lago . E quel di non aver goduto appieno Pentimento , che l ' anima ci grava , E il piacer che passò cangia in veleno , Per li ...
... Chè la illibata , la candida imago Turbare egli temea pinta nel seno , Come all ' aure si turba onda di lago . E quel di non aver goduto appieno Pentimento , che l ' anima ci grava , E il piacer che passò cangia in veleno , Per li ...
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Sayfa 110 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 132 - Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte Ingenerò la sorte. Cose quaggiù sì belle Altre il mondo non ha, non han le stelle. Nasce dall'uno il bene, Nasce il piacer maggiore Che per lo mar dell'essere si trova; L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla.
Sayfa 79 - Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m
Sayfa 128 - Fuor ch' a te somiglianti, altri sospiri. Giammai d'allor che in pria Questa vita che sia per prova intesi, Timor di morte non mi strinse il petto. Oggi mi pare un gioco Quella che il mondo inetto, Talor lodando, ognora abborre e trema Necessitade estrema; E se periglio appar, con un sorriso Le sue minacce a contemplar m'affiso.
Sayfa 109 - Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all...
Sayfa 78 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno. Tu, solingo augellin, venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle, Certo del tuo costume Non ti dorrai; che di natura è frutto Ogni vostra vaghezza.
Sayfa 36 - Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra' primieri Pallido e scapigliato esso tiranno; Ve...
Sayfa 120 - II perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l'ardore, e che procacci II verno co
Sayfa 119 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta...
Sayfa 79 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura.