Canti. Frammenti Nuova impressionesucc. Le Monnier, 1880 |
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Sayfa 16
... terra . Dall'abisso medesimo del suo dolore egli aspirava , per l'insanabile instinto della specie umana , a quella felicità onde aveva letto , cantato e discorso il vano e il nulla . E sempre dietro al suo fuggitivo fantasına ...
... terra . Dall'abisso medesimo del suo dolore egli aspirava , per l'insanabile instinto della specie umana , a quella felicità onde aveva letto , cantato e discorso il vano e il nulla . E sempre dietro al suo fuggitivo fantasına ...
Sayfa 17
... doverli mai più rivedere sulla terra . Riviaggiò , fra l'aprile e il maggio , per Bologna a Firenze , con animo di fermarsi quivi indefinitamente . Si riparavano allora in quella ospitale città , per ele- 2 * DI GIACOMO LEOPARDI . 17.
... doverli mai più rivedere sulla terra . Riviaggiò , fra l'aprile e il maggio , per Bologna a Firenze , con animo di fermarsi quivi indefinitamente . Si riparavano allora in quella ospitale città , per ele- 2 * DI GIACOMO LEOPARDI . 17.
Sayfa 23
... terra . Giusto , umano , liberale , magnanimo e lealissimo , s'immaginò da principio che gli uomini fossero in tutto buoni . Tradito e disingannato del soverchio che ne aveva sperato , concluse da ultimo ch'erano in tutto cattivi . E ...
... terra . Giusto , umano , liberale , magnanimo e lealissimo , s'immaginò da principio che gli uomini fossero in tutto buoni . Tradito e disingannato del soverchio che ne aveva sperato , concluse da ultimo ch'erano in tutto cattivi . E ...
Sayfa 33
... terra negletta e sconsolata , Nascondendo la faccia Tra le ginocchia , e piange . Piangi , chè ben hai donde , Italia mia , Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria . Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive , Mai non ...
... terra negletta e sconsolata , Nascondendo la faccia Tra le ginocchia , e piange . Piangi , chè ben hai donde , Italia mia , Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria . Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive , Mai non ...
Sayfa 34
... terra itali acciari . Oh misero colui che in guerra è spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti ...
... terra itali acciari . Oh misero colui che in guerra è spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti ...
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Sayfa 110 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 132 - Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte Ingenerò la sorte. Cose quaggiù sì belle Altre il mondo non ha, non han le stelle. Nasce dall'uno il bene, Nasce il piacer maggiore Che per lo mar dell'essere si trova; L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla.
Sayfa 79 - Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m
Sayfa 128 - Fuor ch' a te somiglianti, altri sospiri. Giammai d'allor che in pria Questa vita che sia per prova intesi, Timor di morte non mi strinse il petto. Oggi mi pare un gioco Quella che il mondo inetto, Talor lodando, ognora abborre e trema Necessitade estrema; E se periglio appar, con un sorriso Le sue minacce a contemplar m'affiso.
Sayfa 109 - Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all...
Sayfa 78 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno. Tu, solingo augellin, venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle, Certo del tuo costume Non ti dorrai; che di natura è frutto Ogni vostra vaghezza.
Sayfa 36 - Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra' primieri Pallido e scapigliato esso tiranno; Ve...
Sayfa 120 - II perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l'ardore, e che procacci II verno co
Sayfa 119 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta...
Sayfa 79 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura.