I Poeti della patria: canti italici

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G. Rondinella, 1863 - 502 sayfa
 

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Sayfa 89 - Bella Italia, amate sponde, pur vi torno a riveder! Trema in petto e si confonde l'alma oppressa dal piacer. Volgi l'onda al mar spedita o de' fiumi algoso re: dinne all'Adria che finita la gran lite ancor non è.
Sayfa 115 - Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi. Or fatta inerme, Nuda la fronte e nudo il petto mostri. Oimè quante ferite, Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, Formosissima donna! Io chiedo al ciclo E al mondo: dite dite; Chi la ridusse a tale?
Sayfa 5 - Latin sangue gentile, sgombra da te queste dannose some; non far idolo un nome vano, senza soggetto; che '1 furor de lassù, gente ritrosa,161 vincerne d'intelletto, peccato è nostro e non naturai cosa. Non è questo '1 terren ch'i' toccai pria? non è questo il mio nido, ove nudrito fui sì dolcemente? non è questa la patria in ch'io mi fido, madre benigna e pia, che copre l'un e l'altro mio parente?
Sayfa 3 - 1 Po dove doglioso e grave or seggio. Rettor del ciel, io cheggio Che la pietà che ti condusse in terra, Ti volga al tuo diletto almo paese. Vedi, Signor cortese, Di che lievi cagion...
Sayfa 246 - II segreto dell' alma pudica Le si affaccia sul volto rosato, Ed il premio finora negato La bellezza prepara al valor. Cittadini, posiamo sicuri Sotto l'ombra de' lauri mietuti: Ma coi pugni sui brandi temuti Stiamo in guardia del patrio terren. Nella pace prepara la guerra Chi da saggio previene lo stolto: Ci sorrida la pace sul volto, Ma ci frema la guerra nel sen. Che guardate, gelosi stranieri? Non uscite dai vostri burroni...
Sayfa 9 - 1 monte Tarpeo, canzon, vedrai Un cavalier ch'Italia tutta onora, Pensoso più d'altrui che di se stesso. Digli : un che non ti vide ancor da presso, Se non come per fama uom s'innamora, Dice che Roma ogni ora Con gli occhi di dolor bagnati e molli Ti chier mercé da tutti sette i colli.
Sayfa 6 - n altrui pena Tempo si spende, in qualche atto più degno O di mano o d'ingegno. In qualche bella lode, In qualche onesto studio si converta: Cosi qua giù si gode, E la strada del ciel si trova aperta.
Sayfa 8 - 1 vulgo inerme De la tenera etate, ei vecchi stanchi Ch'hanno sè in odio e la soverchia vita, E i neri fraticelli ei bigi ei bianchi, Coll' altre schiere travagliate e 'nferme, Gridan: 'O signor nostro, aita, aita'; E la povera gente sbigottita Ti scopre le sue piaghe a mille a mille, Ch'Annibale, non ch'altri, farian pio; E se ben guardi a la magion di Dio...
Sayfa 90 - Il giardino di natura, No, pei barbari non è. Bella Italia, amate sponde. Pur vi torno a riveder! Trema in petto e si confonde L'alma oppressa dal piacer. Volgi l'onda al mar spedita, O de...
Sayfa 127 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.

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