V'è ella entrata, e quando? che noi qui Non l'abbiam vista ? Tofano. Poco fa, qua dallo Uscio di dietro: e fate vostro conto Che, quando io giuusi su, io la trovassi Morta, e che io l'abbia risuscitata. Vanni. Sa ella ben, come le cose passano ? Tofano. Vedete, io l'ho racconto in due parole Vanni. Che ne dice ? Tofano. Pensate per me voi, Padron, che debba Dir, chi si senta toruato da morte A vita: impazza, e muor per l'allegrezza; E vuol, s'e' pare a voi, ch'oggi si facciano Le nozze a ogni modo. Vanni. S'e' mi pare, Dice! Ma Fulvio, e la Clarice sanno Eglino ancor nulla di ciò? Tofano. A questa Ora credo di sì. Vanni. Fortunatissimo Giorno, ch'è questo! Tofano, aspetta ; Aver, della famiglia, e de' figliuoli; lo sarò in casa. Mi vuo' (1) trovare a questo primo affronto. Vanni. Tefano, lascia star pure il magnano, A ogni modo, e Fanticchio; affinch' una (1) vo'. Salviati Vol. I. 38 Tofano. Senza 'l Granchio, e senza La Balia ella sarebbe festa, come INDICE DEL PRESENTE VOLUME. Lettera Mettera di M. Alessandro Canigiani al Rev. P. Don Silvano Razzi. pag. 1 Dedicatoria dell' Autore al Sig. Ala manno Salviati. Dialogo d' Amicizia. Cinque Lezioni. Lez. I. Della natura, e del principio della Speranza. II. D'alcuni effetti della Speran 9 II 105 za, e di quelli d' alcune altre passioni. 131 III. Della Felicità. IV. Intorno alle parole del So netto del Petrarca 157 |