42 RIME DI DANTE ALIGHIERI LIB. I SONETTO XXIV. Oltre la spera, che più larga gira, Pa sa 'l sospiro, ch' esce del mio core; Piangendo mette in lui, pur su lo tira: Quando egli è giunto là, ove 'l desira; Vedela tal, che, quando il mi ridice, So io, che 'l parla di quella gentile; Sicchi' io lo intendo ben, donne mie care. DI DANTE ALIGHIERI LIBRO SECONDO BALLATA I. Fre resca rosa novella, Piacente Primavera, Per prata, e per rivera Gajamente cantando, Vostro fin pregio mando alla verdura. Lo vostro pregio fino Vostra altezza pregiata, Che sete angelicata criatura. In voi, donna, riposa: Tanto adorna parete, Ch' io non saccio contare; E chi porria pensare oltr' a natura ? Oltra natura umana Vostra fina piacenza Che solo Amor mi sforza, Contra cui non val forza, nè misura. SONETTO I Parole mie, che per lo mondo siete; Voi, che nasceste poich' io cominciai Andatevene a lei, che la sapete, Con lei non state, che non v'è Amore; Quando trovate donne di valore, Gittatevile a' piedi umilemente, Dicendo: a voi dovem noi fare onore. SONETTO II. dolci rime, che parlando andate Della donna gentil, che l' altre onora; A voi verrà, se non è giunto ancora, Un, che direte: questi è nostro frate: Io vi scongiuro, che non lo ascoltiate, E se voi foste per le sue parole Mosse a venire in ver la donna vostra, Non vi arrestate; ma venite a lei: Dite: Madonna, la venuta nostra È per raccomandare un che si dole, Dicendo: ove è 'I desio degli occhi miei? |