Sayfadaki görseller
PDF
ePub

PREFAZIONE

L'Itaka, sede alle Muse gradita, si

gnoreggiò nell' arti belle ogni altra culta nazione; e gl' illustri poeti che le appartengono, formano il decoro del Parnaso, in cui sul più alto seggio Dante primeggia, siccome quegli che non pur poeta sublime, ma di sapere e di filosofia si mostra grande maestro. Padre della bella nostra lingua, il diritto egli ottenne di rivivere ad ogni età; e da' secoli futuri, quella gloria ch'ei meritossi vivente, gli verrà sempremai confermata. E si può dire di esso poeta ciò che nel Purgatorio, salutando Guido Guinicelli, ei disse:

che i dolci detti di lui avrebbero fatto chiari gl'inchiostri, per quanto durerebbe l'uso dell' italiana favella..

Ella è opinione ricevuta da' dotti antichi e moderni essere la Divina Commedia tale componimento, che avanza l'ingegno umano, e ch'è superiore a qualunque elogio. Cionnondimeno piene di gran merito sono le altre opere di Dante; ed i suoi componimenti lirici spezialmente ridondano di alti concetti; e brilla in essi quel genio, che in tutta pompa si appalesa nel divino Poema. Laonde reca meraviglia, come l'avvicendare tuttodì di splendide edizioni della Divina Commedia tenga alieno chi ne assume l'impresa dal pensiero di riprodurre altresì le poesie liriche. E per vero dire gli encomj che si vanno di esse moltiplicando da' dotti d'Italia e d'oltramonte dovrebbero essere d'incitamento a non lasciarle da banda, siccome componimenti di poco conto. Allorchè volsi in mente di dare all' Italia uno scelto Par

naso antico, mio intendimento si fu di fiprodurre tutto ciò che in poesia onora i più celebrati ingegni de' primi secoli, in cui rifiorirono le belle lettere. Egli è chiaro non pertanto che da siffatto divisamento non poteva andare disgiunta l'idea di tutti que' fiori poetici del grande Alighieri, che formano in certa guisa corona a quell'opera inarrivabile. Avrei nondimeno dovuto dar luogo primamente alla Divina Commedia, cui ogni altro componimento cede in valore; ma il volerla ornare ad ogni canto, siccome mi propongo, di analogo fregio ad intaglio in rame, mi ritenne, arduo essendone il lavoro, dall'imprendimento per ora dell' edizione; il che farò tuttavia. Non tutte però le gemme di sì splendido creatore racchiudonsi nel solo suo Poema; ma ricche ne vanno eziandio le sue Rime,cui altri danno il titolo di liriche, e che più propriamente vengono in questo libro chiamate amorose; perocchè sono esse piene di quel fuoco

che all' amore è dato solo di destare. Ed ove il bello si sappia scernere che nelle Canzoni si contiene, vi si scorgeranno una forza ed una elevatezza non conosciute in que' tempi in cui furono scritte; uno stile maschio, alti pensieri e belle comparazioni, e sovra ogni altro pregio una inarrivabile immaginazione. Laonde a dar luogo prima alle Rime mi avvisai; dacchè con meno di malagevolezza potei imprendere a riprodurle. Ma a non errare nella scelta, ed a fare cosa in modo dicevole al soggetto, non mi sentii lena bastante; e si fu perciò che mi volsi al degno estimatore del Poeta sommo, non meno che esimio restauratore dell' italico idioma, il valente conte Giulio Perticari, che per universale tristezza morte ne rapì innanzi tempo. Mi fu egli quindi cortese del suo consentimento nel propostomi assunto, e mi mostrò eziandio la via che per me te nere si doveva. Di ciò per altro non mi rimasi pago; perocchè lo scopo delle mie

inchieste tendeva a conseguire che le tracce sicure egli mi additasse, onde fare una scelta di componimenti intorno a' quali muovere non si potesse dubbio che figli tutti non fossero dello stesso padre. Se non che l'eccessiva modestia il rattenne dall' indossarsi simigliante incarico; non sentendosi, al dire di lui, a ciò atto, siccome si espresse con la troppo per me lusinghevole indirittami sua risposta, che per non fraudare gli ammiratori delle rare doti del suo spirito e del valor suo nelle lettere, recomi a dovere di riferire qui appresso. Ma a tant' uopo si offerì per mia ventura il già Consigliere d'Appello signor Avvocato Ferdinando Arrivabene, apprez zatore non meno appassionato del fiorentino Poeta e Filosofo, e cultore eziandio del bel parlar gentile; di che fanno non dubbia fede la Parafrasi della Divina Commedia, ed altre letterarie sue produzioni. E siccome il mio dire riguardo a lui potrebbe sapere di parzialità per la singolare amicizia

« ÖncekiDevam »