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rono finora stampate col nome di Dante (2); le Rime Sacre, ovvero la traduzione dei Salmi Penitenziali, del Credo ec. colle il

(2) I libri a stampa che abbiam tenuti sott'occhio per questa nostra edizione delle Poesie liriche di Dante, son particolarmente quelli che seguono:

Sonetti e Canzoni di diversi antichi autori toscani, in dieci libri raccolte, in 8.o picc., Firenze Giunti 1527, rara e stimata edizione, che a noi però è sembrato non meritar punto di stima per quel che riguarda la correzion tipografica. Col nome di Dante son compresi nei primi quattro libri Canzoni 19, Sonetti 45, Ballate 11 e una Sestinu. Questa raccolta Giuntina fu ristampata in Venezia nel 1532, e quivi riprodotta poi con aumenti dallo Zane nel 1731 e 1740 in 8.o, edizioni che avrem luogo di citare in seguito, come pure la rarissima del 1518, eseguita anch'essa in Venezia.

Opere di Dante Alighieri, volumi 5 in 8.oVenezia Pasquali 1741. Il volume quinto contiene le poesie liriche in numero di Canzoni 22, Sonetti 31, Bullate 8, una Sestina e un Madrigale. Non son per altro comprese fra queste le Rime della Vita Nuova e del Convito.

Le Rime di Dante, in 4.o Rovetta 1823. È un sottil volume non contenente che le nude Rime. Ha Canzoni 28, Sonetti 33, Ballate 7, Madrigali 3 e una Sestina.

Amori e Rime di Dante Alighieri, in 18.o, Mantova Caranenti 1823. É pregiabile questa edizione - non tanto per l'eleganza ed accuratezza tipografica, quanto per il bel lavoro del Sig. Ferdinando Arrivabene, intitolato : Gli Amori di Dante e Beatrice tolti d'allegoria ed avverati con autentiche te stimonianze. Le Canzoni quivi contenute son 29, i Sonetti 65, le Ballate 15 ed una Sestina.

Opere di Dante Alighieri, volumi 5 in 8.o, Firenze Ciardetti 1831. Il volume quarto contiene le Rime, e queste in maggior numero che in tutte le altre edizioni. Ha Canzoni 30, Sonetti 67, Ballate 14,

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lustrazioni dell' Ab. Saverio Quadrio (3)'; e le Egloghe latine dirette a Giovanni del Virgilio, colle responsive di questo, le note di anonimo contemporaneo e le illustrazioni

3 Madrigali, una Sestina e le Rime Sacre. Nella parte della correzione non sembra essere statausata molta diligenza. In prova di che vogliam qui solo notare, che la Canzone O patria degna di trionfal fama è stata ripetuta due volte, la prima col Num. IV (pag. 545), la seconda col Num. XXVIII (pag. 609). Altrettanto è stato falto della Ballata Fresca rosa novella, che col Num. V. (pag. 629) e stata messa fra le Ballate, col Num. V (pag. 548) fra le Canzoni.

Il Convito di Dante Alighieri in 8.0 Padova tipografia della Minerva 1829. E una ristampa dell'edizion milanese procurata dal March. Trivulzio. Noi abbiam consultato questo libro per le tre Canzoni che vi si contengono, le quali abbiamo date conforme lu lezione che presenta l'edizione medesima.

La Vita Nuova di Dante Alighieri, in 8.0, Pesaro Nobili 1829. La lezione delle Rime, presentata da questa edizione, fatta con accuratezza sopra un Codice del Secolo XV, meritava di esser da noi all'uopo veduta, lo che abbiam fatto.

(3) E questa l'edizione che abbiam seguito: 1 sette Salmi penitenziali trasportati alla volgar poesia da Dante Alighieri, ed altre sue Rime spirituali, illustrate con annotazioni dall'Ab. Francesco Saverio Quadrio, in 8.0 Bologna Gottardi 1753. Il Credo, o Professione di Fede, fu nel Saggio di Rime di diversi buoni autori, in 8.0 Firenze Ronchi 1825, riprodotto dall' Ab. Rigoli, secondo la lezione dei Codici della Riccardiana. Abbiam peraltro quasi sempre preferita la lezione data dal Quadrio, perchè migliore, notando in piè di pagina le varianti tutte che presenta l'edizione del Rigoli, dalla quale abbiam tratto la Notizia letteraria del motivo che indusse Dante a comporre il Credo, in fronte al quale è stata da noi ristampata.

di Monsignor Dionisi (4). E siccome gli Editori si propongono di corredar d'una versione italiana tutto ciò che l'Autore scrisse latinamente, così alle Egloghe medesime è stata unita la traduzione in versi sciolti del Sig. Francesco Personi (5).

Il secondo Volume conterrà il Convito, libro pieno di vasta e profonda erudizione, e che racchiude i tesori della Filosofia Platonica, dai Sapienti d'allora professata, dettato con un linguaggio purissimo e con una elocuzione che molto si accosta alla grave ed elevata maniera de' latini Scrittori. Questo libro, che è già stato detto essere uno dei più nobili scritti che vanti l'Italiana Letteratura, fu per le cure del March. Gian Giacomo Trivulzio e di altri dotti Lombardi recentemente ripurgato da tanti errori, che per colpa dei secoli, dei copisti e dei saccenti lo deturpavano. Alle illustra zioni ed al lavoro del Trivulzio, in fatto di critica letteraria reputato eccellente, ci

(4) Serie di Aneddoti di Monsignor Dionisi, volumi 7 in 4.0 Verona 1788. Nel volume quarto si trovano le Egloghe di Dante e di Giovanni del Virgilio. Il confronto da noi incominciatone sul Cod. VIII, Plut. XXIX della Laurenziana ci fe' conoscere che la copia mandata al Dionisi dal Canonico Angelo Maria Bandini fu fatta con somma diligenza, a tal che giudicammo inutile il proseguire quella fatica.

(5) L'ornatissimo Sig. Alessandro Torri ha voluto esser con noi cortese di questa versione da lui posseduta. Sì ad esso che al degnissimo Autore rendiam qui pubblica testimonianza della nostra gratitudine.

uniformeremo in questa nostra ristampa: e siccome non vogliamo privare il pubblico di quanto d'interessante fu fatto da altri, posteriormente a quel benemerito Letterato Milanese, intorno ad opera di tanto grido, così correderemo la presente edizione delle note del Sig. Fortunato Cavazzoni Pederzini (6), che ben ci parvero meritevoli di stare unite a quelle del Trivulzio, e sì le une che le altre daremo nella loro integrità.

Le Epistole di Dante, monumenti preziosi della storia di un tant' uomo e del suo secolo, ed i Trattati de Vulgari Eloquio e de Monarchia (7) colle traduzioni italiane a

(6) Il Convito di Dante Alighieri con note e illustrazioni del Sig. Fortunato Cavazzoni Pederzini, in 8. Modena 1829.

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(7) 11 Volgarizzamento del Trattato de Monarchia sarà quello stesso, che verrà inserito nell'Edizione delle Prose di Dante, la quale va procurando il Sig. Alessandro Torri, da cui nell'annunzio tipografico si ha intorno al medesimo le seguen ti notizie: Esso è lavoro di uno de' luminari della letteratura fiorentina nel secolo decimoquinto, voglio dire del celebre Marsilio Ficino, che fecelo ad eccitamento di due suoi amici, Bernardo "del Nero ed Antonio di Tuccio Manetti, ai quali lo volle intitolato. Questa versione, oltre al merito essenziale della esattezza e della buona lingua, ha quello altresì d'esser forse l'unico degli scritti del Ficino di dettatura italiana, mentre nelle altre sue opere (tranne un Elogio di Dante tuttora inedito che esisteva al tempo del Bibliotecario Lami nella Riccardiana, V. Moreni Bibliografia degli Scrittori Toscani) usò costantemente il latino, come accostumavasi dal più dei dotti dell' età sua; e potrà probabilmente fornire ai Vocabolaristi qual

fronte, saran comprese nel terzo ed ultimo volume, unitamente alla Vita nuova. Quest' operetta, ch'è una storia dei giovanili amori di Dante, da lui dettata a guisa di comento sopra alcune sue poesie, dispiega gli arcani sensi in esse contenuti, palesa il fino e delicato sentimento dell' amante di Beatrice, e fa conoscere in gran parte l'anima sì calda d'affetti di quei che cantò:

Amore e cor gentil sono una cosa. Col libro de Monarchia si propose l'Alighieri di difendere i diritti imperiali, e ciò fece con quell'impegno che poteasi aspettare da un irritato ghibellino, il quale dal contrario partito riconosceva tutte le sue sventure. Coll'altro de Vulgari eloquio ebbe per iscopo di rifiutare tutti i dialetti d'Italia e di stabilire le regole di un linguaggio comune italiano, da lui chiamato illustre, aulico, cortigiano ecc.

Un gran numero di opere furono attribuite a Dante, molte delle quali già riconosciute incontrastabilmente spurie, non avran luogo in questa Raccolta (8). Un no

che voci e maniere di dire, da arricchirne il patrimonio della comune favella.

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Di alcune Epistole daremo quei volgarizzamenti che già trovansi a stampa: delle altre, che ne sono mancanti, gli faremo appositamente.

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(8) Il P. Negri nella sua Istoria degli Scrittori Fiorentini (Fir. 1722, pag. 141) fra le opere di Dante registra ancor le seguenti:

Disputationes de Aqua et Terra, che si dicono incominciate in Mantova e terminate in Verona... A Un Apologia in sua difesa, accusato d'eresia, MS.

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