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essendo il testo difficile ed astruso, ogni codice, per quanto sia poco inquinato, rappresenta sempre lievi modificazioni od errori, che facilmente si formavano là, dove la difficoltà dell'interpretare traeva il menante a trascrizioni non ragionate. Anche qui però in piccolissima parte: preferendo, ove la modificazione sarebbe stata troppo arbitraria, l'errore ad una correzione senza base di probabilità. Necessariamente, essendo di fronte ad un numero larghissimo di manoscritti, il lavoro di raffronto non potè essere così minuzioso come se si avesse avuto a trattarne una piccola schiera: non minuzioso anche volontariamente, chè, il numero largo dei codici attestando un lungo lavorio di copisti e di eruditi su le rime di Guido, si verrebbe con un soverchio uso di rapporti scrupolosi a conclusioni probabilmente eccessive. Si veggono infatti alcuni codici, che per la struttura fondamentale differiscono assolutamente, unirsi in alcune varianti tanto speciali da condurre facilmente a raggruppamenti smentiti poi da ragioni più profonde.

Il mio lavoro deve essere inteso nel senso di un com

pletamento a le opere precedenti; per ciò evitai di ripetere tutto quello che di impeccabile era nelle edizioni critiche già fatte publiche; e mi fu massima guida a la precisione coscienziosa il pensiero che una edizione critica deve essere estranea totalmente dal rivelare le maggiori e minori qualità di intelletto e di erudizione dell'editore, deve essere opera obbiettiva assolutamente, non avendo di mira che la purezza massima ed il massimo rispetto dell'opera gloriosa, affidata alle nostre mani. Un mal vezzo della critica odierna è quello di infarcire di una facile erudizione molte opere, che perdono in tal modo d'ogni severità e rapidità e si movono gravi e sonnolente sotto il peso di tanto orpello: la precisione viene scambiata con la sovrabbondanza, la quale presta a l'autore il mezzo di abbagliare gli occhi altrui con una luce ininterrotta di ostentata sapienza. Un grande amore mi trasse a l'opera mia e, cosciente della sua gravità, io tentai d'avere l'intelletto sgombro da ogni piccola vanagloria e da ogni falsa ambizione speciosa.

Non so s'io abbia raggiunto il mio scopo, ch'era di

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I MANOSCRITTI DELLE RIME

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Vaticano: 3214 codice notissimo (1). Fu studiato dal Cittadini, dall'Ubaldini, dall' Allacci e dal Betti (2).

Vaticano: 3213 (3).

Vaticano: 4823. Attraverso l'unica segnatura di 477 carte si scorge che
le primissime hanno traccia di numeri intorno ad 80, i quali dimostrano
come questo fosse un primo fascicolo staccato. La canzone filosofica di
Guido è in questo fascicolo a c. 2.
Vaticano: 3793.

(1) Io non darò la tavola e la descrizione minuta di questi codici se non quando essa sarà difettosa nell'ed. dell'Ercole o il codice non sarà stato a lui noto. Per l'a si vegga: Manzoni : « Un canzoniere vaticano - Rivista di Filol. Rom. I. 71 e segg. » - Casini « Le rime dei poeti bolognesi del sec. XIII. Bologna, Romagnoli 1881, pag. XIV, De Nolhach « La biblioteque de Fulvio Orsini » - Bibl. de l'Ecole de Ha. Etu. - Paris, 1887 di pag. 492. Questo codice corrisponde al 10 del Cat. Orsini: il quale l'ebbe da Torquato Bembo nel 1582; fu studiato dal Bembo nel 1523 e servi all'edizione 1525 del Novellino. Casini « Giorn. Stor. vol. III pp. 181 ». Vedi Cian, per i lavori d'Ancona, Bartoli, Manzoni, Biagi, e In decennio della vita di T. Bembo Monaci. - « Di un ms, del Novellino » (Riv, Filol. Rom. I pag. 272.) Casini « Giorn. Stor. vol. II 334. » - Torraca e Fatti e scritti di Ugolino Buzzuola » per nozze Casini-d'Ancona 1893.

(2) Vedi Pelaez Rime antiche italiane secondo la lezione del cod. vat. 3214 e del cod. Casanatense D. V. 5, collez. Romagnoli, Bologna, 1895.

(3) Corrisponde a. я. 11 del Cat. Orsini. Se ne servì il Carducci Rime di Matteo di Dino Fres obaldi - Pistoia 1805, pag. 7» Fanfani « pret, a le rime di Cino - Pistoia, Niccolai, 1878 p. LXXXXVII. Secon lo una nota dietro il volgarizzamento dei trattati morali di Albertano giadice di Bres ia, da Soffredi del Grazia notaro pistoiese fatto innanzi al 1274 - Firenze, Allegrini e Mazzoni 1832 pag. 150, Il vat. 3213 è stato descritto dal Ciampi in una lettera a Gaetano Poggiali, Pisa 1899. Il Casını non seppe trovarla (Vedi op. cit.) Il De Nolhach (op. cit.) nega sia copia del Bmbo e ammette al massimo sia della gioventù Vedi Renier Lariche edite ed inelte di Fazio degli Uberti, pag. CCCLIX; afferma che si. Casini « Giorn. Stor. III 162 » lo ta provenire in gran parte da uno dei codici medicei.

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Cd

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Chigiano L. IV; 131. Il Casini (op. cit. pag. XXI) lo dice scritto da più mani del sec. XVI.

Chigiano L. IV. 110. L'Ercole affermó che della ballata < Perch'io non vi è che un frammento; invece è

no spero di tornar giammai

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intera.

Chigiano: L. V, 176 (2).

Casanatense: d. V, 5 (3).

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Barberiniano; XLV, 130.

Magliabechiano VII, 9-1108 giá Strozziano 765.

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Magliabechiano: VII, 1010 già Strozziano 640 II. II. 40 della naz. di Firenze.

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Magliabechiano: VII, 1208 (5).

Magliabechiano: VII, 991 - Naz. di Firenze, II. IV. 114.

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Magliabechiano: VIII, 36 come lo ha il solo commento della I Canz. Magliabechiano : XXXIV, 6. 1. Non noto ai precedenti editori. È ms, cartaceo del sec. XV con legatura in pelle del tempo con fregi, mm. 208X140: scrittura in colonna di mm. 150. Ha per titolo ‹ Compendio Theologi». Su la porta: < Conti Bonomei 1521... Compendio

(1) Descritto dal Bartsch « Beiträge zu den romanischen literaturen in Lemcke Iahrbuch für rom, und englis, literatur > Leipzig. Brockhaus 1870 vol. XI pag. 12 - Publicatione diploma

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tica di E. Monaci ed E. Molteni « Il canz. chigiano L. VIII, 305. Bologna - Fava e Garagnani 18, di pag. 20, Edizione di sa esemplari estratti dal Propugnatore 18 - I. II.

(2) A. Pakscher «Giorn, stor, vol. III. pag. 301 e seg. Il Cortinelli lo raccoise e lo postillo: fa comperato a Parigi da l'Ubaldini che morendo lɔ legò a papa Alessandro VII. - Vedi Narducci, ‹ Cata'ogo del codici petrarcheschi » - Loescher - Torino 1874, pag. 19 e 20.

(3) Vedi M. Pelaes & Rime antiche italiane secondo la lezione del cod. vat. 3214 e del cod. Casanatense d. V. 5 - Coller. Romagnol., Bologna 1825 1. Casini: op. cit. : Chiappelli : « Vita ed opere giuridiche di Cina - Pistola, Bracati 1881 » Mazzatint. & Stadi di Filologia Romanza I. 330 9. Monaci: « Rime e lettere d. Ser Ventura Monaci - Bologna, Zanichelli 1879 ». Casini «Giorn. Stor. II, ret - IV 110 ». Zenatt. : « Nozze Leve-Ascoa Ferrara 1813 » Mazzoni : «Nozze Carducci-Gaaccarini - Roma, tip. Metastasia 1888. »

(4) Descritto da G. Navone: Le rime 4. Folgere da S. Gemignano e di Cene della Chitarra d'Arezzo 9 - Bologna, Romagnoli 1800, pag. XLIV.

(5) Casim: «Giorn. Stor, IV, ne e seg. x

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