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(1276-1277.)

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Riassumerò in questo capitolo i fatti principali della vita e del Pontificato di Giovanni XXI. Alla morte di Adriano V. in Viterbo erano viventi i Card. seguenti: Juliani Pietro X Frascati. Visconti Giovanni Sabina. Paltinerio Simone T. Equizio. Mompitiè de Brie Simone T. S. Cecilia. De Bray Guglielmo T. S. Marco. - Orsini Rosso Matteo A S. M. in Porticu. Orsini Gaetani Giovanni A S. Niccola in Carcere. - Delci Vberto. A S. Eustachio. Savelli Giacomo A S. M. in Cosmedin D'Alatri Goffredo A S. Giorgio in Velabro. Erano allora viventi adunque soli X Cardinali, i quali formavano il Senato Apostolico, quasi tutti contrarii all'influenza francese in Italia e desiderosi di liberarsene, prevedendo riuscirebbe presto o tardi funesta all' indipendenza della S. Sede

Si radunarono in Conclave verisimilmente nel Palazzo Papale, quantunque non sia improbabile che essendo morto Adriano. V nel convento di S. Francesco quivi si tenessero comizi sacri e dopo non lungo contrasto fu eletto alla Tiara Maestro Pietro di Juliano da Lisbona, Portoghese, e si chiamò Giovanni XXI. Scrive il Gregorovius (St. di Roma nell' E. M. Vol. V. pag. 539): « Le parti in cui erano divisi i Cardinali combatterono a lungo con veemenza in mezzo a tumulto continuo dei cittadini di Viterbo, i quali, non badando al decreto del morto Pontofice (Adriano V), serrarono gli elettori in conclave rigorosissimo. Finalmente, per l'ascendente del potentissimo Car

dinale Giovanni Gaetano Orsini, ai 17 Sett. (1276), fu eletto il Cardinale Vescovo di Frascati che si chiamò Giovanni XXI. » →→ Mi sembra proficuo far brevemente considerare lo stato della chiesa e dell'Italia alla morte di Adriano V. - L' Imperatore da Adriano era stato chiamato in Italia. La Sede Apostolica temeva omaila casa d'Anjou, perchè già potentissima in Italia, minacciava l'indipendenza del Pontificato Romano. Tre Papi in quindici anni (1261-1277) erano già stati eletti di nazione Gallica, cioè Vrbano IV, Clemente IV, Innocenzo V. I cardinali italiani ed in specie il loro capo il Card. Giovanni Caetani Orsini, che poi fu l'invitto Pontefice Niccolò III, erano preoccupati dalla potenza Francese, gravitante sulla misera Italia. Dopo l'elezione di Innocenzo V (1276) i Cardinali contrarii alla Casa d' Anjou, per quattro o cinque anni, (1276-1281) seppero in tre conclavi, cioè di Adriano V (1276), di Giovanni XXI (1276) e di Niccolò III (1277), escludere i Cardinali Francesi dalla Tiara. Questi per un istante (1281) prevalsero: un nuovo Papa francese fu eletto, ma auspice Benedetto Gaetani il seniore (poi Papa anch'egli col nome immortale di Bonifacio VIII), per XX anni (1285-1305) gli Italiani riuscirono ad eleggere sempre al Pontificato esclusivamente Cardinali italiani, cioè Onorio IV Savelli (1285), Niccolò IV (Masci (1288), Celestino V (del Murrone) (1294), Bonifacio VIII (Caetani 1294) e Benedetto XI (Boccasini 1305). Solo allora l'influenza francese definitivamente prevalse, per opera dell' Italiano Cardinale Alberti di Prato, con danno gravissimo dell' Italia di Roma e della stessa chiesa Romana, dapprima divenuta dipendente dai re di Francia, indi per oltre LXX anni (1378-1449) lacerata da continui scismi (1).

Quando Giovanni XXI fu eletto Pontefice due erano le questioni principali che agitavano la curia Romana, l'elezione del Papa e lo stato d'Italia. Niun periodo della storia ecclesiastica ci offre tanti pontificati brevissimi come quello che corre da 1276 al 1294. Dieci Papi si successero in XVIII anni. Gregorio X, Innocenzo V, Adriano V, Giovanni XXI, Niccolò III, Martino IV, Onorio IV, Niccolò IV, Celestino V, Bonifacio VIII. I Con

(1) Scrive il venerando Ab. Tosti (Storia del Concilio di Costanza. Vol. I, pag. 112) « Il tempo in cui i Papi da Romani divennero Avignonesi fu una specie di morale interregno.... Innanzi che si prorompesse materialmente alla Scisina, per indisciplinate elezioni di molti Papi, la Scisma era già cominciata moralmente nelle menti tra il Papa ed il Papato. Le memorie non si disarmano, vivono sempre. La verità è immortale ed il trono di Pietro stette. Roma fu sempre viva. Queste città teocratiche, o si inabissano per sempre, come Babilonia e Gerusalemme, o se restano in piedi, le loro mura conquassate, deserte, disarmano i secoli col loro diritto alla vita....

clavi erano quindi frequentissimi. Le promozioni di nuovi Por porati rarissime. Il numero dei Cardinalí divenne assai ristretto, temendosi nella moltitudine un pericolo di Scisma. Da ciò nascevano le difficoltà, che quasi in ogni conclave si frapponevano alla pronta elezione del nuovo Pontefice. Gregorio X sperò di rimediare a tali inconvenienti con una sua nuova costituzione: ma, o questa fosse troppo severa, o troppo aspramente fosse applicata, prima da Adriano V la si dovette sospendere e quindi da Giovanni XXI revocare, come cagione di gravi molestie per i Cardinali in ogni Conclave. Di questo periodo storico tratterò più diffusamente nell'altro mio libro sulle Memorie e Documenti della Storia di Viterbo (nel capitolo relativo ai Conclavi in Viterbo nel secolo XIII) lavoro più ampio del presente, che quanto prima spero di poter pubblicare. In questo compendio notai solo. i fatti più importanti di quell'epoca memoranda per la chiesa Romana e per la città nostra, allora sede abituale dei sommi Pontefici.

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Riproduco alcune testimonianze di varii autori, insieme raccolte, sull'elezione alla tiara di Giovanni XXI. Scrive Salimbene Parmense: (Chron. 269-270)" In papam electus fuit magister Petrus Hispanus et vocatus fuit Ioannes XXI et electio sua fuit facta a cardinalibus die XVII Septembris.,, e Bernardo di Guidone (ap. Muratori Rer. Ital. Scr. III. 606) nota: "Electus fuit in papam XIII die intractus mensis septembris in Viterbio, anno Dni. MCCLXXVI.,, E Tolomeo Lucense scrive: (Ilist. eccl. Lib. XXIII Cap. XX ap Muratori loc. cit. XI. 1176) "Anno Domini MCCLXXVII (?) Dnus. Pétrus Hispanus, dictus Petrus Juliani, Cardinalis Tusculanus, natione Portugallensis, de Cardinalatu assumitur in Papatum, et Ioannes XXI est vocatus. >> Sulla durata del suo pontificato non convengono gli scrittori. "Sedit menses VIII diem I.,, (Salimbene Parmense. Chron. 270.) Bernardo Guidone (l. c.) nota: « Sedit mensibus VIII diebus IX.,, e in altra cronaca si legge (Annal. Placent. Gibell. l. c. 568. Chron. tria Placent. 322): » Vixit ipse papa VIII menses et XIII Dies.

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Della sua coronazione scrive Rainaldi (Annal. ad annum 1276 § 29): " Paucis ab electione, diebus evolutis XII Kal. Octobris Thiaram Pontificiam redemit. .. La coronazione seguì pro. babilmente nella Cattedrale di Viterbo. Non si conosce positivamente il Signum o simbolo di Giovanni XXI. Non trovai ricordata neppure alcuna bolla di lui, sottoscritta da Cardinali. Fu datario nel Pontificato di detto Papa Pietro (Maestro) di Milano, Vice Cancelliere di S. R. C.

Restringo in poche pagine altre notizie, raccolte da fonti autorevoli. Ricordo la serie delle opere, delle quali ci pervenne

notizia, scritte da Papa Giovanni XXI, innanzi la sua assunzione al pontificato (cfr. Ludovicus Iacob a S. Carolo. Biblioth. Pont. pag. 137 et Nomencl. Cardinal. in Io. XXI). notando le varie edizioni di esse.

Tractatus Duodecim. Lovanii 1516 in 4.°

Loycalia. Antuerpiae 148C.

Summa Experimentorum, sive Thesaurus Pauperum. Antuerpiae 1746. in fol.

Commentaria in Isaachum de diaetis universalibus et particularibus et de urinis. Lugduni 1515. — Sermones praedicabiles. Mss.

Epistolarum Volumen. (Mss. Vatic).

Canones medicinae. Lib. I. Mss.

Consilium de tuenda valetudine ad Blancam matrem S. Ludovici Regis Galliae. Mss.

De formatione Hominis Tractatus. Mss.

Super Tegnis et Ippocratem glossas, de natura puerorum. Mss. Summulae Logicales, cum expositione Versorii Parisiensis, 1487 fol. Venetiis 1572 in 4, apud Franciscum Sansovinum et Ferdinandum Enzinas.

Parva Logicalia. Venetiis 1593. in 4.

Tractatus logicales sex. Coloniae 1503, apud Henricum Quentelinum.

Problemata Quaedam. liber I. Mss.

In Phisogonomia Aristotelis. (Extat. Mss. Cantabrigiae in Bibliotheca domus S. Petri. Vol. 54 n. 3).

Dialectica. (Extat Mss. Patavii, in Bibliotheca S. Ioannis in Viridario, in fol.)

De Medenda podagra. Tractatus.

Commentaria in Isaachum (haec extant cum operibus Isaaci.) Lugduni apud Bartholomaeum Trost. 1515. in fol.

Commentaria in eundem Isaacum de urinis (ibidem, apud

eundem).

Thesaurus pauperum seu de medendis humani corporis mor- · bis. Lugduni, apud Iacobum Myt. 1525, fol. (extat in Thesauro Sanitatis Thibaultii Parisiis 1577 et item in practica Serapionis. Lugduni 1525.)

De oculis tractatus (extat. Mss. Oxoniae.).

Seguo a compilare un breve spicilegio delle testimonianze di varii scrittori autorevoli su questo Papa.

Il P. Fontana (De Prov. Rom. ord. Praed. Lib. V. Tit. V.) scrive: « Fr. Raynerius Viterbiensis et Salvus (Silvius)? Lucanus a Ioanne XXI, anno MCCLXXVI, ad Paleologum Orientis Imp.

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