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Milano 1827; Crestomazia italiana poetica, cioè, scelta di luoghi in verso italiano insigni per sentimento o per locuzione, raccolti e distribuiti secondo i tempi degli autori, dal conte Giacomo Leopardi, Milano 1828.

Non si è mai saputo che il Leopardi volgarizzasse i Caratteri di Teofrasto, come il chiarissimo professor Ignazio Montanari di Pesaro, per solo errore, stampò di aver letto nel quaderno 33 del Progresso, Napoli 1837, dove mai non fu detta cosa tale.

una

Pag. XIII. (3) Comes Iacobus Leopardius, recanatensis picens, quem Italiae suae iam nunc conspicuum ornamentum esse, popularibus meis nuntio, in diesque eum ad maiorem claritatem perventurum esse, spondeo; ego vero qui candidissimum praeclari adolescentis ingenium, non secus quam egregiam doctrinam, valde diligam, omni eius honore et incremento laetabor. Niebhurius, in præfatione ad Flavii Merobaudis carmina, ed. 2, p. 13. Leopardus, comes recanatensis, vir in his litteris inter Italos facile princeps, et quæ seqq. Walz. in epistola critica ad Boissonadium.

Il celebre Thilo, professore di teologia nell'università di Halla, volle dedicargli la sua preziosa edizione degl' Inni di Sinesio.

Pag. xv. (4) Paralipomeni della Batracomiomachia, di Giacomo Leopardi, Parigi 1842. Poemetto in oltava rima e in otto canti.

Pag. xv. (5) Le poesie e le prose del Leopardi sono state, in tutto o in parte, traslalate da diversi in diverse lingue moderne, come nella tedesca dal Kanngiesser, dal Bothe, dallo Schulz, dallo Henschel e da altri assai. Non altrimenti che dai più grandi filologhi odierni, egli è stato ammirato e celebrato eziandio dai più grandi scrittori. Ma non si è giudicato conveniente di pubblicarne tutte le testimonianze in questa edizione, in primo luogo, perchè la sua mole ne sarebbe troppo smisuratamente cresciuta, e in secondo luogo, perchè il meglio si è di rappresentare il Leopardi stesso al giudizio dell' universale.

LEOPARDI.1.

CANTI.

INDICE.

CANTI.

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All' Italia.

Pag.

IV.

V.

Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze.
Ad Angelo Mai, quand' ebbe trovato i libri di Cicerone della

Repubblica..

Nelle nozze della sorella Paolina.

A un vincitore nel pallone.

59

15

20

23

25

VI.

Bruto minore.

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XXIV.

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Le ricordanze.

XXIII. Canto notturno di un pastore errante dell' Asia.

La quiete dopo la tempesta.

74

79

84

86

88

XXVII. Amore e morte.

XXVIII. A se stesso.

93

97

XXIX. Aspasia. .

98

XXX. Sopra un basso rilievo antico sepolcrale, dove una giovane morta è rappresentata in atto di partire, accommiatandosi dai suoi. 102

XXXI.

Sopra il ritratto di una bella donna, scolpito nel monumento

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