Opere, ed, ordinata e corretta da A. Ranieri (E. Pellegrini e P. Giordani, P. Viani). |
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Sayfa xxiv
... lungo il curvo e spazioso lido del mare . Visitava assai frequentemente ora Mergellina e Posilipo , ora Poz- zuoli e Cuma . Scendeva da Capodimonte alle catacombe , e dal Vesuvio a Pompei o ad Ercolano : e come in Roma aveva apostrofato ...
... lungo il curvo e spazioso lido del mare . Visitava assai frequentemente ora Mergellina e Posilipo , ora Poz- zuoli e Cuma . Scendeva da Capodimonte alle catacombe , e dal Vesuvio a Pompei o ad Ercolano : e come in Roma aveva apostrofato ...
Sayfa 11
... lungo scempio Vedi afflitta costei , che si meschina Te salutava allora Che di novo salisti al paradiso ! Oggi ridotta si che a quel che vedi , Fu fortunata allor donna e reina . Tal miseria l'accora Qual tu forse mirando a te non credi ...
... lungo scempio Vedi afflitta costei , che si meschina Te salutava allora Che di novo salisti al paradiso ! Oggi ridotta si che a quel che vedi , Fu fortunata allor donna e reina . Tal miseria l'accora Qual tu forse mirando a te non credi ...
Sayfa 30
... lungo le ripe ; e tremar l'onda Vide , e stupi , che non palese al guardo La faretrata Diva Scendea ne ' caldi flutti , e dall ' immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe ...
... lungo le ripe ; e tremar l'onda Vide , e stupi , che non palese al guardo La faretrata Diva Scendea ne ' caldi flutti , e dall ' immonda Polve tergea della sanguigna caccia Il niveo lato e le verginee braccia . Vissero i fiori e l'erbe ...
Sayfa 37
... lungo Amore indarno , e lunga fede , e vano D ' implacato desio furor mi strinse , Vivi felice , se felice in terra Visse nato mortal . Me non asperse Del soave licor del doglio avaro Giove , poi che perir gl ' inganni e il sogno Della ...
... lungo Amore indarno , e lunga fede , e vano D ' implacato desio furor mi strinse , Vivi felice , se felice in terra Visse nato mortal . Me non asperse Del soave licor del doglio avaro Giove , poi che perir gl ' inganni e il sogno Della ...
Sayfa 40
... lungo , incerto mormorar ne prome . E mentre io taccio , e mentr ' io non contendo , Che dicevi o mio cor , che si partia Quella per che penando ivi e battendo ? Il cuocer non più tosto io mi sentia Della vampa d'amor , che il ...
... lungo , incerto mormorar ne prome . E mentre io taccio , e mentr ' io non contendo , Che dicevi o mio cor , che si partia Quella per che penando ivi e battendo ? Il cuocer non più tosto io mi sentia Della vampa d'amor , che il ...
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abbia alcuna altra altre amici amore anco animo antichi ANTONIO RANIERI anzi assai Barbari Blemmi buoni certo ciascuno Cicerone cielo città colla conoscere contrario Copernico corpo costumi cotal cotesto credo Crisippo desiderio dico diletto dire dolce dolore Eleandro Epitteto Ercole esso età eziandio facoltà fanno fare Farfarello fatica fato favellare felicità figliuoli filosofia fuggire gente Giacomo Leopardi Giorgio Gemisto Pletone giorno Giove giudicare gloria Gnomo gran greco infelicità innanzi insino l'uomo lasciare LEOPARDI lode luna luogo maggior Malambruno male maraviglia medesimo mente miseria mondo mortale morte natura nessun niuno odio oggi onore opere Operette morali parasanghe passato pensare pensiero Perciocchè Perocchè persone Plotino poco Porfirio possa potere pregio presente Prometeo proprio pure ragione sarà secolo Senofonte sentimento sieno simili Simonide Socrate stima tali Teofrasto terra Timandro Tissaferne tristo trova umana uomini uomo vedere veggiamo verità vero virtù vivere voglia volgarizzamenti zione
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Sayfa 5 - O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 78 - Viviamo, Porfirio mio, e confortiamoci insieme: non ricusiamo di portare quella parte che il destino ci ha stabilita, dei mali della nostra specie. Sì bene attendiamo a tenerci compagnia l'un l'altro; e andiamoci incoraggiando, e dando mano e soccorso scambievolmente; " per compiere nel miglior modo questa fatica della vita.
Sayfa 52 - Ivi, quando il meriggio in ciel si volve, La sua tranquilla imago il Sol dipinge, Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete...
Sayfa 79 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 120 - Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto, Quel che nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio Empie le carte, eccelsi fati e nove Felicità, quali il ciel tutto ignora, Non pur quest'orbe, promettendo in terra A...
Sayfa 121 - L'umana compagnia, Tutti fra se confederati estima Gli uomini, e tutti abbraccia Con vero amor, porgendo Valida e pronta ed aspettando aita Negli alterni perigli e nelle angosce Della guerra comune.
Sayfa 82 - Forse s'avess'io l'ale da volar su le nubi, e noverar le stelle ad una ad una, o come il tuono errar di giogo in giogo, più felice sarei, dolce mia greggia, più felice sarei, candida luna.
Sayfa 43 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno. Tu, solingo augellin, venuto a sera Del viver che daranno a te le stelle, Certo del tuo costume Non ti dorrai; che di natura è frutto Ogni vostra vaghezza.
Sayfa 82 - Si che, sedendo, più che mai son lunge Da trovar pace o loco. E pur nulla non bramo, E non ho fino a qui cagion di pianto. Quel che tu goda o quanto, Non. so già dir; ma fortunata sei.
Sayfa 86 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.