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E lo schiavo arrossir: ma poi che vinse
Il consiglio peggiore, a me fu dolce
Errar sui monti dell'elvezia terra,
Ed in mezzo ai suoi geli, e alla severa
Maestà dell'indomita natura,
Sentir la libertade, esule antica
Dall'aer dolce dell' adriache rive
Che il sol rallegra e tirannia contrista.
Ivi il terror disimparai dei muti
Cittadin di Vinegia, e quanti chiude
Ciechi perigli la città crudele.
Nel doloroso carcere presenti
Ebbi quei monti, e una più dolce immago.

DOGE.

Tu l'apristi per te; l'odio e lo sdegno
Dentro ai misteri del terror ti pose,
Novator temerario: ognun di voi
A pubblica ragion norma vorrebbe
Il suo privato senno, e poi favella
Di popolo, di leggi. Ad esso è cara
L'autorità dei Tre, che tutti adegua
Con tacito terror patrizi e plebe,
E la superbia della mia corona.

ANTONIO FOSCARINI.

Qui popolo non è; ma volgo, e muto :
Neppur voce ha il dolor, nè il detto estremo
Esser libero può: pria della morte
Chiude il labbro, la pena. Or via che spargo
Vane parole? guarda intorno, e fremi.
Io non pavento: e ti ripeto, o padre,
Che non son reo.

DOCE.

Lo prova.

ANTONIO FOSCARINI.

Gli uomini teme, e non il Ciel...

DOGE.

Trasgressor d'una legge.

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Che parli? A me nascesti Unico figlio, e dall'età primiera Tu dolce orgoglio della madre, e mio... Madre felice: ella mori! l'avresti Tu col dolore uccisa : ah non temea Quest'obbrobrio da te! simile agli avi Sperava il figlio, e della mia vecchiezza Ornamento e sostegno. Or va, col sangue Questa porpora tingi; e alla corona Niun figlio ardisca sollevar la fronte. Condanna a giorni disperati e soli Questo schiavo deriso e mal sicuro, In una reggia al carcere vicina Ove spento sarai... Non piangi e taci?

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Il mio segreto

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DOGE.

Dunque il segreto è colpa?

ANTONIO FOSCARINI.

Ad essa oppongo

Colpa non è.

I testimoni adduci

ANTONIO FOSCARINI.

Questo core e Dio.
DOGE.

Di Dio tu parli, e sotto i piè del padre Apri la tomba?... E il disonor...

ANTONIO FOSCARINI.

Che dici?

Tempo verrà che un nome sol saranno

Foscarini e l'onor.

DOGE.

Perchè lo taci al padre ? Parla, o crudel, non sono il primo amico Che ti diè la natura? Invan ti celi; Tu congiuri, inumano. Hai d'un ribelle La feroce virtù. Vuoi coll' Ibero Strugger la dolce patria? Alfin comprendo Perchè le nozze aborri, e il santo nome Di marito e di padre; e mai non scese Nel tuo barbaro sen gentile affetto. No che non ami, e non amasti; il core Tu non avresti alla pietà si chiuso.

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SCENA PR.MA.

DOGE.

RAGION, preghiere, l'avvilir col pianto
La maestà dell' uomo, e non del prence
(Chè nulla è qui) m'avran salvato il figlio?
Or io tremando una parola aspetto
Di mercede, o rigor : non ho speranza
Che in Badoero solo; egli promise,
Che se nol vieta autorità di leggi,
Al patto acconsentia... ma quelle leggi
Non fece un padre; il vigile sospetto
Nel suo terrore che non ha confini
Le medito... poscia al tiranno ei disse:
Uccidi, o trema: qui dovrà lo schiavo
O soffrir tutto, o tutto osar: le scrisse
Tosto col sangue crudeltà codarda,
E al mistero le diè, che in muta notte
Il vitupero dei mortali ascose.

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(Oh nome!) Parla... obbedir vi deve.

La legge

DOGE.

E il figlio?...

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