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E più discreto a domandar danari Forse lo renderò : forse la figlia Farò che a te si renda

Più docile e indulgente; e se felice
Alla fin non riesce il mio maneggio, [gio.
Sia quel che vuol, noi non starem mai peg-

TEODORO.

Va, mi riposo in te : ma sopra tutto
Bada, osserva, domanda

Se Genovesi son nella locanda.
GAFFORIO.

Eh non temer; se cautele io prendo,
La pelle tua, la pelle mia difendo.

SCENA III.

TEODORO.

O miei tristi pensier, che vergognosi
Dentro il sen v'ascondete, or che siam soli
Uscite fuor dall' allannoso petto
Che mi giova, a dispetto

Delli natali miei, della mia sorte,
Aver saputo, collo scaltro ingegno,
Una corona, un regno,

E il titolo acquistar di Re de' Corsi,
Se timido e meschino

Son costretto a fuggir ed a celarmi?
E qual birbon della più vil canaglia
Genova pon sul capo mio la taglia !
In ciaschedun che incontro

Un assassin pavento,

A ogni passo un' insidia, un tradimento, Un colpo d'archibuso o di pistola,

O un coltel nella gola :

Se desino, se ceno,

Temo ch'ogni boccon non sia veleno :
E in mezzo a tanti guai a tormentarmi,
Mancava l'ostessina,

Qella crudel che ognora

Quanto mi sprezza più, più m'innamora.

Io re sono, e sono amante;

Il mio amor è un brutto affanno;
Il mio regno è un bel malanno;
Ma la taglia è peggio ancor.
Quando volgo il mio pensiero
Alla mia crudel Lisetta,
Par che irato ancor mi metta
Mille diavoli nel cor.
Ch'io son re poi mi rammento,
E dai stimoli di gloria
Cose a far degne d' istoria,
Infiammar mi sento allor.

Ma la solita paura

Smorza amor, la gloria oscura;

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Da un bucolin segreto

Che risponde alla camera del conte,
Udii che Garbolin gli dava il titolo
Di Maestà, di Sire,

Che diavolo vuol dire?

Sarebbe mai un re che viaggi incognito?
Perchè no? Grazie al Ciel, non è più il tem
Che viaggiavano i re colle migliaia [po,
D'incomodi compagni.

Un dubbiosol... se è re, perchè non paga?
Il perchè vi sarà : ho inteso dire, [chè,
Che i re hanno sempre un qualche lor per-
Che non possiam saper noi gente bassa :
E poi s'ei non è re, io non comprendo
Perchè mai Garbolin da re lo tratti.
O Alberto è re, oppur costor son matti.
Che ne dici tu, Taddeo?

È un birbante, è un conte, è un re?
Qual Berlich, qual Asmodeo
Mi dirà che diavol è?
Egli è un re se re non è
Perchè mai chiamarlo re?
Qui v'è certo il suo perchè.
Ma l'entrate non so troppe...
Re di picche, o re di coppe?
Ma l'entrate non son ricche...
Re di coppe, o re di picche?
Qual Berlich, qual Asmodeo
Mi dirà che diavol è?
Ma Garbolino è qua.

GAFFORIO.

Taddeo, t' abbraccio,

Tu sei un brav' uom.

TADDEO.

(Con quella

Sua gravità patetica costui

Mi vuol pagar di complimenti.) E il conto?

GAFFORIO.

Amico, il conto tuo nè più discreto,
Ne più giusto esser può, e perchè appunto

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