Parnaso italiano: poeti italiani contemporanei, maggiori e minoriBaudry, 1843 - 1008 sayfa |
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Sayfa ii
... Italia , neppur confortata dal pianto de ' suoi figli , li sentì verseggiare più languidi e più molli , quando essa più soffriva . Chi ben ama , chi ben sente , chi ben fa , vegga quanto sia a congratularsi della gloria che tali poeti ...
... Italia , neppur confortata dal pianto de ' suoi figli , li sentì verseggiare più languidi e più molli , quando essa più soffriva . Chi ben ama , chi ben sente , chi ben fa , vegga quanto sia a congratularsi della gloria che tali poeti ...
Sayfa iv
... Italia più sentir non vuole . E più non vuol sentir belar l'agnelle Ch ' anche troppo belarono fra noi , Nè vuol sentir parlar di pecorelle , Ne d'ovil , nè di capre , nè di buoi , Nè sentir sospirar le pastorelle , ecc . PASSERONI , il ...
... Italia più sentir non vuole . E più non vuol sentir belar l'agnelle Ch ' anche troppo belarono fra noi , Nè vuol sentir parlar di pecorelle , Ne d'ovil , nè di capre , nè di buoi , Nè sentir sospirar le pastorelle , ecc . PASSERONI , il ...
Sayfa v
... Italia , ed avvisato come , durante l ' infelicissimo sonno di questa , le altre nazioni l'avessero soppravvanzata , dirigendo l'industria ed il sapere all ' utile comune . Diedero perciò opera a levare la patria al livello delle emule ...
... Italia , ed avvisato come , durante l ' infelicissimo sonno di questa , le altre nazioni l'avessero soppravvanzata , dirigendo l'industria ed il sapere all ' utile comune . Diedero perciò opera a levare la patria al livello delle emule ...
Sayfa vi
... Italia scriveva in una città dove la scostumatezza era sistema , ogni libertà impedita dai piombi e dall ' inquisizione di Stato ; sicchè fu da una parte costretto a non mostrar di vedere i pubblici difetti , nè insi- nuare certe ...
... Italia scriveva in una città dove la scostumatezza era sistema , ogni libertà impedita dai piombi e dall ' inquisizione di Stato ; sicchè fu da una parte costretto a non mostrar di vedere i pubblici difetti , nè insi- nuare certe ...
Sayfa vii
... Italia . In vili carte E in ignote scritture io m'affatico Con sudor cotidiano . Lett , a F. Carcano , 18 dicembre 1778. E il Gozzi : Chi fra se borbotta Gozzi , Sermoni . Nasce il poeta a poetare istrutto , Non bene intende ...
... Italia . In vili carte E in ignote scritture io m'affatico Con sudor cotidiano . Lett , a F. Carcano , 18 dicembre 1778. E il Gozzi : Chi fra se borbotta Gozzi , Sermoni . Nasce il poeta a poetare istrutto , Non bene intende ...
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Sayfa 542 - Questo di fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo.
Sayfa 552 - Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera : Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, II tuo corso immortale...
Sayfa 543 - Ivi, quando il meriggio in ciel si volve. La sua tranquilla imago il Sol dipinge. Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi.
Sayfa 553 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, si gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 546 - Cara beltà che amore lunge m'inspiri o nascondendo il viso, fuor se nel sonno il core ombra diva mi scuoti, o ne' campi ove splenda più vago il giorno e di natura il riso; forse tu l'innocente secol beasti che dall'oro ha nome, or leve intra la gente anima voli? o te la sorte avara ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 552 - Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Sayfa 553 - O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna. O forse erra dal vero, Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero: Forse in qual forma, in quale Stato che sia, dentro covile o cuna, È funesto a chi nasce il dì natale.
Sayfa 533 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 541 - Questo giorno ch'omai cede alla sera, Festeggiar si costuma al nostro borgo. Odi per lo sereno un suon di squilla, Odi spesso un tonar di ferree canne. Che rimbomba lontan di villa in villa. Tutta vestita a festa La gioventù del loco Lascia le case, e per le vie si spande; E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Sayfa 554 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.