BALLATA II. Occhi miei lassi, mentre ch' io vi giro Nel bel viso di quella, che v'ha morti; Pregovi, siate accorti: Che già vi sfida Amore; onde io sospiro. Morte può chiuder sola a' miei pensieri L'amoroso cammin, che li conduce Al dolce porto della lor salute. Ma puossi a voi celar la vostra luce Per meno obbietto: perchè meno interi Siete formati e di minor virtute. Però dolenti, anzi che sien venute L'ore del pianto, che son già vicine, Prendete or' alla fine Breve conforto a sì lungo martire. SONETTO XIL Io mi rivolgo indietro a ciascun passo corpo stanco, Col Poi ripensando al dolce ben, ch'io lasso; Talor m'assale in mezzo a' tristi pianti Un dubbio, come posson queste membra Dallo spirito lor viver lontane: Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra; SONETTO XIII. Movesi 'I vecchierel canuto, e bianco Indi traendo poi l'antico fianco Per l'estreme giornate di sua vita, Quanto più può, col buon voler s'aíta Rotto dagli anni, e dal cammino stanco: E viene a Roma, seguendo 'I desio, Così, lasso, talor vo cercand'io, Donna, quant'è possibile, in altrui SONETTO XIV. Piovommi amare lagrime dal viso, Con un vento angoscioso di sospiri, Vero è, che 'l dolce mansueto riso Ma gli spiriti miei s'agghiaccian poi, Largata al fin con l'amorose chiavi Tomo I. SONETTO XV. Quand'io uand' io son tutto volto in quella parte, Ove il bel viso di Madonna luce; E m'è rimasa nel pensier la luce, I', che temo del cor, che mi si parte, Così davanti ai colpi della Morte Tacito vo; che le parole morte Farian pianger la gente: ed i' desio, |