Rime di Francesco Petrarca...Presso Tommaso Masi e comp., ̊, 1815 |
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Sayfa 26
... rimango in signoria di lui , Che mal mio grado a morte mi trasporta , Sol per venir al lauro , onde si coglie Acerbo frutto , che le piaghe altrui Gustando affligge più , che non conforta SONETTO VI . La Ja gola , e'l sonno , 26 PRIMA.
... rimango in signoria di lui , Che mal mio grado a morte mi trasporta , Sol per venir al lauro , onde si coglie Acerbo frutto , che le piaghe altrui Gustando affligge più , che non conforta SONETTO VI . La Ja gola , e'l sonno , 26 PRIMA.
Sayfa 28
... serena , Un sol conforto , e della Morte , avemo : Che vendetta è di lui , ch'a ciò ne mena ; Lo qual ' in forza altrui presso all'estremo Riman legato con maggior catena . SONETTO VIII . Quando ' l pianeta , che distingue 28 PRIMA.
... serena , Un sol conforto , e della Morte , avemo : Che vendetta è di lui , ch'a ciò ne mena ; Lo qual ' in forza altrui presso all'estremo Riman legato con maggior catena . SONETTO VIII . Quando ' l pianeta , che distingue 28 PRIMA.
Sayfa 36
... di colui , Ch ' ancor lassù nel Ciel vedere spera : Così , lasso , talor vo cercand'io , Donna , quant'è possibile , in altrui La desiata vostra forma vera . 1 SONETTO XIV . Piovommi amare lagrime dal viso , 36 PRIMA.
... di colui , Ch ' ancor lassù nel Ciel vedere spera : Così , lasso , talor vo cercand'io , Donna , quant'è possibile , in altrui La desiata vostra forma vera . 1 SONETTO XIV . Piovommi amare lagrime dal viso , 36 PRIMA.
Sayfa 42
... altrui fann ' alba ; Miro pensoso le crudeli stelle , Che m'hanno fatto di sensibil terra , E maledico il dì , ch'i ' vidi'l Sole ; Che mi fa in vista un uom nudrito in selva . Non credo , che pascesse mai per selva Si aspra 4.2 PRIMA.
... altrui fann ' alba ; Miro pensoso le crudeli stelle , Che m'hanno fatto di sensibil terra , E maledico il dì , ch'i ' vidi'l Sole ; Che mi fa in vista un uom nudrito in selva . Non credo , che pascesse mai per selva Si aspra 4.2 PRIMA.
Sayfa 45
... altrui . Lasso , che son ? che fui ? La vita il fin , e'l di loda la sera , Che sentendo il crudel , di ch ' io ragiono , Infin ' allor percossa di suo strale Non essermi passato oltra la gonna , Prese in sua scorta una possente donna ...
... altrui . Lasso , che son ? che fui ? La vita il fin , e'l di loda la sera , Che sentendo il crudel , di ch ' io ragiono , Infin ' allor percossa di suo strale Non essermi passato oltra la gonna , Prese in sua scorta una possente donna ...
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acerba affanni albergo alma altrui amaro Amor Angel novo Apollo arda arde ardo assai avea Avignone Avrian Babilonia begli occhi bel viso bella bellezza cangiar CANZ CANZONE ch'a ch'è ch'i che'l che'n chiome Ciel colei d'Amore desio diletto doglia dolce dolcezza dolor Donna duol fera fior foco FRANCESCO PETRARCA fronde fuggir gentil giammai giorno gran l'alma l'altro L'aura l'erba lagrime lasso Laura leggiadre lieto loco lume m'ha Madonna MADRIGALE Massinissa meco mille mirar mondo morir mortal morte nemica notte nova omai onda marina onesta onore parlar passo pensier Petrarca piacer piaggia piangendo pianger pianto piè pietà Poeta pregio rime riva s'io sdegno seco sereno SESTINA Signor soave solea SONETTO sospir sospiri speranza spero spirto stanco stelle talor terra Tessaglia Tomo trista uscian Valchiusa vede veder veggio verde vidi virtute vista viver vivo volse volto volve
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Sayfa 165 - A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a poco manca, Tenendo al fin il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi , Essendo '1 spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 31 - Poco mancò ch'io non rimasi in cielo. 87 xxvi rEFIRO torna, e '1 bel tempo rimena, ' E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia, E garrir Progne e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia. Ridono i prati, e '1...
Sayfa 32 - Quel rosignuol, che sì soave piagne forse suoi figli, o sua cara consorte, di dolcezza empie il cielo e le campagne con tante note sì pietose e scorte, e tutta notte par che m'accompagne, e mi rammente la mia dura sorte: ch'altri che me non ho di ch' i' mi lagne, ché 'n dee non credev'io regnasse Morte. O che lieve é inganar chi s'assecura! Que' duo bei lumi assai più che '1 sol chiari chi pensò mai veder far terra oscura?
Sayfa 162 - Ma chi non ve la pone ? ) e s' ei si trova Alla fine ingannato, è bea ragione. O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti tornate alla gran madre antica; E '1 nome vostro appena si ritrova.
Sayfa 23 - 1 terzo cerchio serra La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse : In questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra. I* son colei che ti die' tanta guerra E compie
Sayfa 166 - A guisa d' un soave e chiaro lume, Cui nutrimento a poco a poco manca; Tenendo al fin il suo usato costume; Pallida no, ma più che neve bianca Che senza vento in un bel colle fiocchi; Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi, Sendo lo spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 108 - I* mi ritrovo, sol, senza governo, Ed ho già da vicin l'ultime strida. Ma pur in te l'anima mia si fida; Peccatrice, i' noi nego, Vergine ; ma ti prego Che '1 tuo nemico del mio mal non rida : Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe e quanti preghi indarno. i Pur per mia pena e per mio grave danno ! Da poi ch'i...
Sayfa 150 - Armate eran con lei tutte le sue - .; Chiare virtuti ; o gloriosa schiera ! E teneansi per mano a due a due . Onestate e vergogna alla front...
Sayfa xvii - L'invisibil sua forma è in paradiso Disciolta di quel velo Che qui fece ombra al fior degli anni suoi , Per rivestirsen poi Un...
Sayfa xxvii - La vita fugge e non s' arresta un' ora; E la morte vien dietro a gran giornate; E le cose presenti e le passate Mi danno guerra, e le future ancora; E '1 rimembrar e 1' aspettar m' accora Or quinci or quindi sì, che 'n veritate, Se non eh' i' ho di me stesso pietate, I' sarei già di questi pensier fora.