Raccolta di lirici italiani dall' origine della lingua sino al secolo XVIIIRobustiano Gironi Società tipografica de classici italiani, 1808 - 294 sayfa |
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Sayfa xviii
... mondo ; Tanto ognhor ( lasso ) in lui piùmiprofondo ; E ' co'l fuggir de la speranza spero : E o parlo meco ; è riconosco in vero Che mancherò sotto si grave pondo ; Ma'l meo fermo disio tant ' è giocondo , Ch'eo bramo è seguo la cagion ...
... mondo ; Tanto ognhor ( lasso ) in lui piùmiprofondo ; E ' co'l fuggir de la speranza spero : E o parlo meco ; è riconosco in vero Che mancherò sotto si grave pondo ; Ma'l meo fermo disio tant ' è giocondo , Ch'eo bramo è seguo la cagion ...
Sayfa xxi
... scontenta e sconsolata , E molti intorno van lasciando il pelo ; Sicchè non v ' è più zelo Di fe , di carità ; ma sol nequizia Regna nel mondo ; e più v'è l'avarizia Ed altro mai non haggio in volontate , For del XXI.
... scontenta e sconsolata , E molti intorno van lasciando il pelo ; Sicchè non v ' è più zelo Di fe , di carità ; ma sol nequizia Regna nel mondo ; e più v'è l'avarizia Ed altro mai non haggio in volontate , For del XXI.
Sayfa xxvii
... petrarchesca maniera . Servane d'esempio il seguente bellissimo inno ad Apolline . Alma luce del Cielo , Ch ' al mondo cieco e rio Togli l'ombre notturne e'l fosco velo ; Occhio eterno di Dio A te volgo devoto il canto XXVII.
... petrarchesca maniera . Servane d'esempio il seguente bellissimo inno ad Apolline . Alma luce del Cielo , Ch ' al mondo cieco e rio Togli l'ombre notturne e'l fosco velo ; Occhio eterno di Dio A te volgo devoto il canto XXVII.
Sayfa 3
... mondo nove , Perocchè di lassù mi son venute ; Le quai non posson esser conosciute , Se non per conoscenza d'Uomo , in cui Amor si metta per piacere altrui . Queste parole si leggon nel viso D ' un ' Angioletta , che ci è apparita ; Ond ...
... mondo nove , Perocchè di lassù mi son venute ; Le quai non posson esser conosciute , Se non per conoscenza d'Uomo , in cui Amor si metta per piacere altrui . Queste parole si leggon nel viso D ' un ' Angioletta , che ci è apparita ; Ond ...
Sayfa 7
... SONETTO . Chi vuol veder quantunque può Natura , El Ciel tra noi , venga a mirar costei , Ch'è sola un Sol , non pur a gli occhi miei , Ma al mondo cieco , che virtù non cura . E venga tosto , perchè morte fura Prima i migliori 7.
... SONETTO . Chi vuol veder quantunque può Natura , El Ciel tra noi , venga a mirar costei , Ch'è sola un Sol , non pur a gli occhi miei , Ma al mondo cieco , che virtù non cura . E venga tosto , perchè morte fura Prima i migliori 7.
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adorno allor alma altrui Amor anco antichi apriche arda aveste bella BENEDETTO MENZINI Bernardo Cappello Bernardo Tasso canto CANZONE celeste cetra ch'a ch'io Chè che'l chioma Ciel colle costei crin d'Amore d'ogni desio diletto dolce Donna duol Ecco età eterno fato Faustina Maratti Febo fero figlio fior FRANCESCO MARIA MOLZA gentil giorno gloria gran Indi intorno invitto Ippocrene l'ali l'alma l'alta l'onda lasso leggiadra lieta lirica poesia lode LUIGI TANSILLO lume mente mille mira mondo morte Muse Nacque Nettuno Ninfe occhi ognor omai onor opre Pastor pensier petto piè Pindo plettro poesia poeti pregio pria Quinci Raccolta di Lirici regno Reina rime riva sacro sangue scrisse sdegno secolo sereno Signor SONETTO sovra speme spirto splendor stelle suon superbe talor Tebro terra Trace veggio vide VINCENZO DA FILICAJA vinto virtù virtute volgo
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Sayfa 13 - 1 terren ch'i' toccai pria? non è questo il mio nido, ove nudrito fui sì dolcemente? non è questa la patria in ch'io mi fido, madre benigna e pia, che copre l'un e l'altro mio parente?
Sayfa 118 - Va prigionier fra le tenaci fasce. Fanciullo poi, che non più latte il pasce, Sotto rigida sferza i giorni mena: Indi in età più ferma e più serena Tra fortuna ed amor more e rinasce.
Sayfa 14 - Voi siete or qui, pensate a la partita: che l'alma ignuda e sola conven ch'arrive a quel dubbioso calle. Al passar questa valle piacciavi porre giù l'odio e lo sdegno, venti contrari...
Sayfa 2 - Tanto gentile e tanto one'sta pare La donna mia, quand'ella altrui saluta, Ch'ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta; E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, Che dà per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova. E par che della sua labbia si muova Uno spirto soave e pien d'amore , Che va dicendo all
Sayfa 8 - 1 terzo cerchio serra, La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse: in questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra: I' son colei che ti die, tanta guerra, E compie
Sayfa 8 - Levommi il mio penser in parte ov'era quella ch'io cerco e non ritrovo in terra: ivi, fra lor che '1 terzo cerchio serra, la rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse : - In questa spera sarai ancor meco, se '1 desir non erra: i' so' colei che ti die tanta guerra e compie
Sayfa 11 - 1 Po, dove doglioso e grave or seggio. Rettor del ciel, io cheggio Che la pietà che ti condusse in terra , Ti volga al tuo diletto almo paese: Vedi, Signor cortese, Di che lievi cagion che crudel guerra; E i cor, che 'ndura e serra Marte superbo e fero, Apri tu, Padre, e 'ntenerisci e snoda; Ivi fa che '1 tuo vero ( Qual io mi sia ) per la mia lingua s
Sayfa 169 - Dono infelice di bellezza, ond' hai Funesta dote d' infiniti guai, Che in fronte scritti per gran doglia porte ; Deh, fossi tu men bella, o almen più forte, Onde assai più ti paventasse, o assai T...
Sayfa 10 - Da be' rami scendea, (Dolce ne la memoria) Una pioggia di fior sovra '1 suo grembo; Et ella si sedea Umile in tanta gloria, Coverta già de l'amoroso nembo.
Sayfa 8 - Vedrà, s'arriva a tempo, ogni virtute, Ogni bellezza, ogni real costume Giunti in un corpo con mirabil tempre. Allor dirà che mie rime son mute, L'ingegno offeso dal soverchio lume: Ma se più tarda, avrà da pianger sempre. SONETTO CXCI. - 211. Pensando a quel dì in cui lasciolla « trista, teme della salute di lei. Qual paura ho quando mi torna a mente Quel giorno eh