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POESIA LIRICA DE' CALEDONJ E DEGLI SCANDINAV J.

CALEDONI.

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GIULIO Cesare nel Capo XII del libro VI della Guerra Gallica dice, che in tutta la Gallia gli uomini tenuti in alcun conto eran distribuiti in due classi, l' una di Cavalieri, l'altra di Druidi che i Druidi presiedevano alle cose sacre e le amministravano: che giudicavano de' privati e dei pubblici affari, ed a quelli, che alle sentenze loro non si sommettevano, vietavan ogni commercio cogli altri; la qual istituzione era stata nella Gallia introdotta dalla Britannia, ove si trasportavan que' Galli che desideravan d'istruirsene più esattamente. Nel capo XIII egli aggiunge, che la gioventù o spontaneamente o mandata dai parenti andava in gran numero alle scuole dei Druidi per esservi istrutti, ed imprimevasi nella memoria un numero di versi così grande, che molti senza far mai alcun uso della scrittura impiegavau venti anni in quest' esercizio.

Venini, vol. II.

Strabone nel libro IV della Geografia afferma, che appresso i Galli generalmente tre condizioni d'uomini sono in grandissima riputazione, i Bardi, i Vati ed i Druidi; che i Bardi attendono alle lodi degl' Iddj. ed alla poesia, i Vati ai sacrificj ed alle scienze naturali, e che i Druidi oltre la filosofia naturale esercitavano ancora la morale.

Alle asserzioni di Strabone assai confor mi son quelle di Ammiano Marcellino, il quale nel capo IX del libro XV a questo modo si esprime. Fiorirono in quei luoghi (cioè nelle Gallie) fra gli uomini a poco a poco " inciviliti gli studj delle lodevoli discipline

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introdotti dai Bardi, dagli Enagi e dai 99 Druidi. I Bardi cantavano in versi eroici " ed al suon della lira le valorose gesta degli uomini illustri: gli Enagi investigavano i sublimi segreti della natura e si studiavano di manifestarli fra questi i Druidi di più sublime ingegno dotati, e giusta l'istituzion di Pitagora distribuiti in collegj, si ergevano alle questioni delle cose più sublimi ed occulte e sprezzando le cose ter"rene affermavano gli animi esser immor 52 tali. Credono alcuni, che i Bardi abbian tratto il nome loro da Bardo Re de' Celti, il quale per testimonianza di Diodoro, fu fonda

ore d' un' accademia di poesia e di musica. Ma Giovanni Sulpizio ne' suoi commenti a Lucano afferma, che Bardo nella lingua celtica vuol dir lo stesso che cantore.

Ridotte le Gallie dagli ambiziosi Romani in provincia del lor vasto impero, furon soppressi i Druidi colle scuole loro, e perì in breve tempo la memoria di quell'immenso numero di versi, che col continuo esercizio di venti anni erano imparati dalla gioventù. Lo stesso avvenne poi nella Britannia, che come la Gallia fu conquistata da' Romani. Ma questi non penetraron mai nelle alte montagne della Caledonia, ove si dice che per una tradizione non interrotta si conservaron di generazione in generazione molte poesie degli antichi Bardi e poeti di quel paese. Il sig. Macferson pubblicò in presa inglese i poemi di Ossian che disse aver qua e là raccolti in quelle montagne. Grandi contese nacquero in Inghilterra ed in Iscozia sull'autenticità di que' poemi, per terminar le quali formossi in questi ultimi tempi la società detta delle montagne di Scozia, che nominò a questo fine. una commissione. Nel volume XLVIII della Biblioteca Britannica della parte intitolata Letteratura si legge, il rapporto della commissione messo in ordine dal sig. Enrico Mackenzie.

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V'han due questioni, dice il relatore, alle quali la camissioue ha principalmente dirette le sue ricerche. 1.° Qual genere di poesie antiche esiste in Iscozia sotto il nome di Poesie di Ossian, e qual è la credenza generale intorno alla parte, che Ossian figlio di Fingallo ha avuto in quei componimenti? 11. fino a qual segno è autentica la raccolta di queste poesie pubblicata dal sig. Macferson? Quanto alla prima questione la commission può affermare che siffatte poesie erano sparse generalmente, ed assai copiose, espressive, eloquenti e sublimi.

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Più difficile è una risposta decisiva alla seconda questione. I poemi ed i frammenti, che la commissione ha potuto raccogliere, contengono spesso la sostanza e talora l'espression letterale dei passi dati dal sig. Macferson nei poemi di cui ha pubblicata la traduzione; ma la commissione non ha potuto procurarsi un sol pezzo di poesia perfettamente simile pel titolo e pel testo a quelli che Macferson ha pubblicati . Essa è dunque disposta a credere, che questo scrittore soleva empire i voti e collegar: le parti sconnesse dei poemi inserendovi i pezzi mancanti, ed aggiungervi tutto quello che gli sembrava accrescer dignità e delicatezza a quei componimenti.

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