Saggi della poesia lirica antica e moderna, 2. ciltG. Silvestri, 1818 |
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... lingua celtica vuol dir lo stesso che cantore . Ridotte le Gallie dagli ambiziosi Romani in provincia del lor vasto impero , furon soppressi i Druidi colle scuole loro , e perì in breve tempo la memoria di quell'immenso numero di versi ...
... lingua celtica vuol dir lo stesso che cantore . Ridotte le Gallie dagli ambiziosi Romani in provincia del lor vasto impero , furon soppressi i Druidi colle scuole loro , e perì in breve tempo la memoria di quell'immenso numero di versi ...
Sayfa 43
... lingua , cioè nell ' arabica , dalla quale Mosè l'abbia poi trasportato all'ebraica . Or se questo è vero , noi dobbiam dire che gli Arabi furono i primi coltivatori della lirica poesia . In quanto pregio fra loro sieno sempre stati i ...
... lingua , cioè nell ' arabica , dalla quale Mosè l'abbia poi trasportato all'ebraica . Or se questo è vero , noi dobbiam dire che gli Arabi furono i primi coltivatori della lirica poesia . In quanto pregio fra loro sieno sempre stati i ...
Sayfa 52
... lingua Provenzale non tardò guari a diffon- dersi per tutte le provincie meridionali della Francia , e grande fu il numero de ' poeti che in quelle fiorirono come in Provenza , e che Trovatori furon chiamati ; il che vuol dire inventori ...
... lingua Provenzale non tardò guari a diffon- dersi per tutte le provincie meridionali della Francia , e grande fu il numero de ' poeti che in quelle fiorirono come in Provenza , e che Trovatori furon chiamati ; il che vuol dire inventori ...
Sayfa 53
... poe- sie alla nostra lingua da me trasportate . Nè dal Crescimbeni nè dall'Abate Millot è stato pubblicato alcun componimento di Gu- glielmo IX conte di Poitou , ma affermano ambedue essere POESIA LIRICA DEI PROVENZALI . 53.
... poe- sie alla nostra lingua da me trasportate . Nè dal Crescimbeni nè dall'Abate Millot è stato pubblicato alcun componimento di Gu- glielmo IX conte di Poitou , ma affermano ambedue essere POESIA LIRICA DEI PROVENZALI . 53.
Sayfa 70
... paese , nelle quali si professava l'esercizio » delle buone lettere , di maniera che in bre- ve tempo arrivò alla cognizione della poesia , e si mise a rimare in lingua Provenzale . Tutto 20 PARTE QUINTA . Arnaldo Daniello.
... paese , nelle quali si professava l'esercizio » delle buone lettere , di maniera che in bre- ve tempo arrivò alla cognizione della poesia , e si mise a rimare in lingua Provenzale . Tutto 20 PARTE QUINTA . Arnaldo Daniello.
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
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Sayfa 127 - CHIARE, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna; Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Co l'angelico seno; Aer sacro sereno, Ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse; Date udienza insieme A le dolenti mie parole estreme.
Sayfa 133 - n altrui pena Tempo si spende, in qualche atto più degno, O di mano o d...
Sayfa 104 - Fugge dinanzi a lei superbia ed ira : Aiutatemi, donne, a farle onore. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar la sente ; Ond
Sayfa 134 - Non veggio di vertù , eh' al mondo è spenta , Né trovo chi di mal far si vergogni . Che s'aspetti non so, né che s'agogni Italia, che suoi guai non par, che senta, Vecchia , oziosa , e lenta . Dormirà sempre, e non fia chi la svegli ? Le man 1...
Sayfa 121 - Qual ninfa in fonti, in selve mai qual dea chiome d'oro sì fino a l'aura sciolse? quando un cor tante in sé vertuti accolse? benché la somma è di mia morte rea. Per divina bellezza indarno mira, chi gli occhi de costei già mai non vide, come soavemente ella gli gira; non sa come Amor sana e come ancide chi non sa come dolce ella sospira e come dolce parla e dolce ride.
Sayfa 137 - 1 monte Tarpeo, canzon, vedrai Un cavalier ch'Italia tutta onora, Pensoso più d'altrui che di se stesso. Digli : un che non ti vide ancor da presso, Se non come per fama uom s'innamora, Dice che Roma ogni ora Con gli occhi di dolor bagnati e molli Ti chier mercé da tutti sette i colli.
Sayfa 134 - Spirto gentil che quelle membra reggi Dentro alle qua' peregrinando alberga Un signor valoroso, accorto e saggio; Poi che se...
Sayfa 131 - 1 nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, Che '1 Cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte.
Sayfa 123 - Ella, contenta aver cangiato albergo, Si paragona pur coi più perfetti; E parte ad or ad or si volge a tergo, Mirando s'io la seguo; e par ch'aspetti: Ond'io voglie e pensier tutti al Ciel ergo, Perch'io l'odo pregar pur ch'i
Sayfa 129 - Così carco d'oblio il divin portamento e '1 volto e le parole e '1 dolce riso m'aveano, e sì diviso da l'imagine vera, ch'i' dicea sospirando : qui come venn'io, o quando? credendo esser in ciel, non là dov'era. Da indi in qua mi piace questa erba si, ch'altrove non ho pace.