Opere di Giacomo LeopardiBrockhaus, 1877 - 344 sayfa |
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Sayfa 11
... vivere altrove . Spinto da così fieri stimoli , nel novembre del 22 venne a Roma , dove contemplò avidamente nelle eterne cose quella più che umana antichità ch ' egli aveva tanto contemplata negli eterni volumi . Poscia s ' involse non ...
... vivere altrove . Spinto da così fieri stimoli , nel novembre del 22 venne a Roma , dove contemplò avidamente nelle eterne cose quella più che umana antichità ch ' egli aveva tanto contemplata negli eterni volumi . Poscia s ' involse non ...
Sayfa 14
... vivere rigoglioso ed allegro . Abitò comunemente il poggio suburbano di Capo- dimonte se non se il maggio e l ' ottobre , che si riduceva a un casinuccio in su le falde del Vesuvio . Minacciato , per istrana vicenda , ora di tisico ...
... vivere rigoglioso ed allegro . Abitò comunemente il poggio suburbano di Capo- dimonte se non se il maggio e l ' ottobre , che si riduceva a un casinuccio in su le falde del Vesuvio . Minacciato , per istrana vicenda , ora di tisico ...
Sayfa 16
... vivere pratico e cotidiano , come l'usar troppo o troppo poco il cibo , la luce , l ' aria , il moto , la conversazione degli uomini e somiglianti , erano , nell ' esi- stenza , il più vivo e vero testimonio dell ' innata ed angelica ...
... vivere pratico e cotidiano , come l'usar troppo o troppo poco il cibo , la luce , l ' aria , il moto , la conversazione degli uomini e somiglianti , erano , nell ' esi- stenza , il più vivo e vero testimonio dell ' innata ed angelica ...
Sayfa 68
... vivere La piaggia , il bosco , il monte ; Parla al mio core il fonte , Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme , o povero Mio cor , ti volse un ...
... vivere La piaggia , il bosco , il monte ; Parla al mio core il fonte , Meco favella il mar . Chi mi ridona il piangere Dopo cotanto obblio ? E come al guardo mio Cangiato il mondo appar ? Forse la speme , o povero Mio cor , ti volse un ...
Sayfa 92
... se sventura è questo Morir che tu destini A tutti noi che senza colpa , ignari , Nè volontari al vivere abbandoni , Certo ha chi more invidiabil sorte A colui che la morte Sente de ' cari suoi 92 SOPRA UN BASSO RILIEVO ANTICO SEPOLCRALE .
... se sventura è questo Morir che tu destini A tutti noi che senza colpa , ignari , Nè volontari al vivere abbandoni , Certo ha chi more invidiabil sorte A colui che la morte Sente de ' cari suoi 92 SOPRA UN BASSO RILIEVO ANTICO SEPOLCRALE .
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Sayfa 22 - Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra' primieri Pallido e scapigliato esso tiranno; Ve...
Sayfa 50 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica *° Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 70 - D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Sayfa 19 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è
Sayfa 27 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 79 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 105 - Nobil natura è quella che a sollevar s'ardisce gli occhi mortali incontra al comun fato, e che con franca lingua, nulla al ver detraendo, confessa il mal che ci fu dato in sorte, e il basso stato e frale; quella che grande e forte mostra...
Sayfa 22 - Ma non senza de' Persi orrida pena Ed immortale angoscia. Come lion di tori entro una mandra Or salta a quello in tergo e sì gli scava Con le zanne la schiena. Or questo fianco addenta or quella coscia; Tal fra le Perse torme infuriava L'ira de' greci petti e la virtute. Ve' cavalli supini e cavalieri; Vedi intralciare ai vinti La fuga i carri e le tende cadute, E correr fra...
Sayfa 85 - L'altra ogni gran dolore, Ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, Dolce a veder, non quale La si dipinge la codarda gente, Gode il fanciullo Amore Accompagnar sovente; E sorvolano insiem la via mortale, Primi conforti d'ogni saggio core.
Sayfa 88 - Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento.