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lazione del Convento di Nizza); di Marino Cavalli, 1546; di Giovanni Cappello, 1554; di Giovanni Micheli, 1564; di Michele Soriano, 1562 (1); di Marcantonio Barbaro, 1564; di Giovanni Correro, 1569; ed altra di Giovanni Micheli del 1575.

Viveva intanto da molti anni nel pensiero di assai più vasta e meritevole intrapresa un italiano (del quale grandemente mi duole, che obbligato io a rispettare, sopra l'altre virtù sue, la modestia, debba tacere quanto l'amore del vero ed il giusto tributo della virtù mi spronerebbero a dire), il marchese GINO CAPPONI; il quale, dalle parziali pubblicazioni che dette abbiamo, acceso viemaggiormente nel desiderio, che, per onore della comune patria italiana, non meno che per amore agli studj storici, egli da tanto tempo nutriva, della edizione di tutta la universale raccolta delle Venete Relazioni, pretermesso ogni più lungo indugiare, accingevasi a porre in atto il pensiero; quando, corsa voce di così nobile divisamento, piacque ad altri offerirglisi compagni con quell' affetto che, per la qualità dell' uomo e della cosa, a colti e gentili spiriti si conveniva. Ad onore d'Italia, che rinnovava in certa guisa l'esempio offerto nel precedente secolo dalla Società Palatina di Milano, registriamo i nomi di questi illustri consocj: il marchese Pompeo AZZOLINO, il principe Luigi BONAPARTE (già re d'Olanda), la principessa Carlotta BONAPARTE (di lui nuora), il professore Tommaso BRANCHI, il marchese Giulio DI BAGNO, il consigliere Vincenzo GIANNINI, la marchesa Marianna GINORI, il conte Teodoro MASTIANI, Enrico MAYER, il commendatore Alfredo REUMONT, il marchese Pier Francesco RINUCCINI, il conte Luigi SERRISTORI, il cavaliere F. G. SLOANE (ai quali venne indi a poco

1) Queste nel 1. Volume; le altre nel 2.0

ad aggiungersi il principe Giuseppe PONIATOWSKI) (4). La società così costituita intorno al promotore marchese GINO CAPPONI, mi onorò della suprema direzione di questa letteraria intrapresa. Della quale se io sopra tutti riconosco le mende, ciò solo richiedo in venia dal pubblico, che mi sia saputo buon grado, mentre, per molti casi pubblici e privati, l'impresa, a men che a mezzo incamminata, correva presentissimo pericolo di non più proseguire, d'averla fatta interamente cosa mia, e messo in non cale tutte quelle considerazioni, che più sembrano ai giorni nostri governare le opere, e sole determinare l'attività degli uomini, d'averla finalmente condotta, attraverso moltiplici e gravissimi impedimenti d'ogni natura, a quel fine cui oggi è pervenuta.

Non dobbiamo in questo luogo dissimulare che da principio noi spingemmo l' ardimento speculativo a comprendere nella nostra raccolta tutta la mole delle Relazioni dei tre ultimi secoli della Repubblica. Ma accortici ben presto d'aver troppo presunto di noi medesimi, accogliemmo con gioia il vigoroso sussidio che due nobili intelletti, Nicolò Barozzi e Guglielmo Berchet, si apprestavano a darci in Venezia stessa colla pubblicazione delle Relazioni del secolo XVII; opera già bellamente. iniziata mercè l'ingegno e l'operosità loro congiunta, e il ritrovarsi alla fonte dei documenti, che loro appresta invidiabile facilità di disporli ed illustrarli nel miglior modo possibile (2). Talchè il nostro compito rimase in

(1) Sei soli di questi benemeriti, Capponi, Gianninı, Mayer, Reumont, Sloane, Poniatowski, veggon oggi il compimento del generoso disegno.

(2) La collezione Barozzi e Berchet verrà divisa in sei Serie, e le Relazioni di ciascheduna disposte in ordine cronologico. La 1. Serie, quella di Spagna, è già compita in due volumi; della 2.a, quella di Francia, son parimente pubblicati due volumi, che ancora non la completano; della 3.a, quella d'Italia, all'infuori di Roma che fa serie a parte, è pubblicato un volume; cinque fra tutti fino a questo giorno Possiamo giudicare che la

APPENDICE

breve determinato al secolo XVI, senza jattura del pubblico, anzi con suo gran beneficio, andando noi persuasi che come il secolo XVII è in via di essere sì degnamente fornito dai sopradetti, non mancherà al XVIII chi sia per fare altrettanto.

Circa la generale economia della nostra pubblicazione, non ci sfuggì sino da principio, e ne facemmo apposita avvertenza, che l'ordine più naturale da seguitarsi sarebbe stato il geografico, subordinato all'ordine cronologico; vale a dire distinguere le Relazioni per stati, e quelle di ciascuno stato venire seguitamente pubblicando in ragione di data. Ma questo, che veramente si presentava come l'ordine più razionale, avrebbe richiesto, per noi specialmente lontani dalla fonte precipua dei documenti, così lunga preparazione, che male accordandosi coll' impulso che tutti ci sospingeva, ci fermammo a meno stretto ordinamento in queste tre Serie: 4a Degli Stati Europei tranne l'Italia; 2a Degli Stati Italiani (1); 3a Degli Stati Ottomani; il quale ci permettesse di venir componendo i volumi con maggiore sollecitudine, riserbando a fin d'opera l'ordinare per stati, in un apposito Indice, tutte le Relazioni in essa contenute. Nè di ciò solo ci siamo contentati nella presente Appendice; ma a un tale Indice ne abbiamo aggiunti altri due, uno per ordine cronoligico generale di tutto quanto il complesso delle Relazioni, e uno alfabetico degli Ambasciatori; tutti e tre col rinvio alla serie, al volume ed alla pagina dove soddisfarsi.

Intorno alla quale Appendice, due altre avvertenze sono da registrarsi. La prima, che così appunto abbiamo intitolato questo volume perchè in esso si conten

mole complessiva di tutte le Relazioni del secolo XVII non importerà minor numero di volumi della nostra.

(1) In questa Serie abbiamo potuto dare ordinatamente le Relazioni di Roma, contenute nei Tomi 3 e 4 della medesima.

gono Relazioni di tutte e tre le serie, ultimamente venute a nostra cognizione, e troppo insufficienti di mole per crescere, separatamente pubblicandole, il numero dei volumi di dette serie. L'altra, che a rendere al lettore più facili i riscontri storici e genealogici che occorrono ad ogni passo di questi documenti, abbiam voluto munirlo di tre importanti sussidj: una Cronologia del secolo XVI, un Quadro sinottico della storia del secolo stesso, che dimostri la contemporaneità degli avvenimenti, e dodici Alberi genealogici delle principali famiglie allora regnanti, non che la successione dei Pontefici e dei Dogi di Venezia, pure ad uso del secolo XVI. Nei quali lavori abbiamo posto tal cura, che confidiamo vederli accolti con qualche riconoscenza, e poterli segnalare come scorta fedele alla rettificazione di quanti errori di data fossero per avventura incorsi nell'opera. E sia regola per il lettore di accettare nei casi dubbj la nostra lezione.

Le 174 Relazioni che compongono la presente raccolta (1) sono esse tutte quelle che ancora esistono del secolo XVI? Avverrà egli che fortunate ricerche o accidentali scoperte ne mettan altre alla luce? Questo è ciò che niun potrebbe affermare, ma meno ancora negare, quante volte si consideri che molte più Relazioni di quelle che noi abbiam potuto raccogliere, furono pur lette in Senato, e che le dispersioni patite dagli archivi pubblici e privati lascian sempre speranza che, dove e quando che sia, taluna delle lacune che deploriamo possa venire felicemente riempita. A noi bastin due cose: che le più assidue e diligenti investigazioni nostre ed altrui, specialmente negli archivi e nelle biblioteche di Venezia, non

(1) Sono 23 di Francia, 18 di Germania, 18 di Spagna, 5 d'Inghilterra, 3 di Polonia, 27 di Roma, 13 di Savoia, 28 degli altri Stati d'Italia, e 39 degli Stati Ottomani.

ci abbiano offerto più di quello che si contiene in questi quindici volumi; e che tutte le Relazioni del secolo XVI variamente pubblicate fin qui, e da noi avvertite nel cenno bibliografico, che appunto a questo effetto abbiamo disteso, sian tutte comprese nella nostra generale raccolta. Che se la buona ventura porterà che nel tempo altre se ne discoprano, confortiamo fin d'ora i fortunati ritrovatori a darle fuori in forma che si accomodi a quella della presente edizione, della quale potran formare via via una serie di preziosi supplementi (1).

Complemento importantissimo dell' opera sarebbe stato, e più volte vi abbiamo posto il pensiero, un Indice ragionato di tutta la collezione. Ma confessiamo di uscir così stanchi da questa lunga fatica, che abbiam bisogno di riposarci nel pensiero d'averla qui terminata. Bensì confortiamo quanto è da noi qualche studioso di buona volontà a provvedere a questo desiderio, che certamente non è nostro soltanto, coll' apprestarcelo in quella forma appunto che noi siamo più volte venuti divisando; cioè non solo dei nomi proprj, disponendo in ordine cronologico tutto ciò che ad un medesimo personaggio in diverse Relazioni e sotto diverse epoche si riferisce, ma eziandio delle cose che d'ogni paese son dette meritevoli di speciale attenzione; facendo caso non solo dei pubblici e accidentali avvenimenti, come guerre, ribellioni, assedj, battaglie, negoziati, tregue, paci e simiglianti, ma di ogni altra più intrinseca circostanza, come popolazione, industrie, commercj, culture intellettuali, ordini di giustizia, usi, costumi, pregiu

(1) Non stimiamo fuor di proposito il mettere in guardia i ricercatori contro gli errori di data e di nome, che tanto frequentemente s'incontrano nel titolo delle copie non autentiche delle Relazioni, onde taluno per avventura può credere di possedere o di avere trovata una Relazione sconosciuta, e che in effetto nol sia. Questo lo diciamo per la lunga esperienza che n'abbiam fatto.

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