Se le parti di fuor son così belle, L' altre, che den parer, ch' asconde e copre ? Che fanno in cielo il sole, e l'altre stelle Così , se guardi fiso, Pensar ben déi ch' ogni terren piacere Poi guardo i bracci suoi distesi, e grossi; La bianca mano morbida, e putita; Guardo le lunghe, e sottilette dita, Vaghe di quello anel, che l' un tien cinto : El mio pensier mi dice or se tu fossi Dentro a que' bracci fra quella partita; Tanto piacere avrebbe la tua vita Che dir per me non si potrebbe il quinto : Graziosa a vederla E disdegnosa, dove si conviene ; In tra' suoi be' costumi un atto regna, Soave a guisa va d un bel pavone " Dirilla sopra se com' una grua : Dice il pensier; guarda alla mente tua Dinanzi al sol ciascuna altra chiarezza; Or vedi s' ella piace Ch' Amore è tanto, quanto sua biltate È sol d' onesta e di gentile usanza: Generalmente, quanto fa costei ; Biltà di corpo, e d'anima bontate; La bella stella Sembra la Donna XXIV. che 'l tempo misura che m' ha innamorato Posta nel ciel d' Amore : E come quella fa di sua figura A giorno a giorno il mondo illuminato ; Alli gentili, ed a quei ch' han valore Col lume che nel viso le dimora : E ciaschedun l'onora ; Perocchè vede in lei perfetta luce E questa è che colora ว Quel ciel d' un lume ch' agli buoni è duce Da bella Donna più ch' io non diviso Son io partito innamorato tanto, E porto pinto nella mente il viso O bella Donna, luce ch' io vedrei Dice tra se piangendo il cor dolente : D' intelletto a parlar così altamente E viemmi di vederla un desidero, Più ad amarla, e più non m' abbandona ; Lasso morir non oso " E la vita dolente in pianto meno : Ciascun, cui tiene il mio Signore a freno ; Ancora ch' io ne dica alquanto meno. Riede alla mente mia ciascuna cosa Che fu da lei per me già mai veduta E fo come colui che non riposa ; In pianto, ed in languire : Da lei mi vien d' ogni cosa il martire : Tanto più di ragion mi de' dolere: Cotal m' è or, quale mi fu a vedere : Dietro al desio, ch' a Madonna mi tira El grande lagrimar, che mi distrugge, Quando mia vista bella donna mira Diviene assai più pregno: E non saprei io dir, qual io divegno; E la figura sua, ch' io dentro porto, Giammai trovar chi mi desse conforto ; Tu non sei bella ma tu sei pietosa→→ Canzon mia nova, e cotal te n' andrai Là, dove tu sarai Per avventura da Madonna odita : Pria salutando e poi si le dirai; Di più vederla anzi la mia finita; XXV. Perchè nel tempo rio Dimoro tutta via aspettando peggio; Mai consolare; e non m' ajuta Iddio A lui che vegna nel soccorso mio : Già non è giusto e pio ; Ma sempre sdegna, com' or provo, e veggio : Non mi vo' lamentar di chi ciò face; Perch' io aspetto pace Da lei sul porto dello mio finire: Ch' io le credo servire Lasso così morendo ; Poi le diservo e dispiaccio vivendo . Deh! or m' avesse Amore Prima che 'l vidi immantenente morto; Avrebbe a lei, ed a me fatto onore : Tanta vergogna porto Della mia vita, che testè non muore : Nel qual d' amar la gente disconforto ; Ch' Amor è una cosa Che soverchia natura e la ventura; L'un per usanza e l'altra per sua forza ; E me ciascuno sforza ; Sì ch' io vo' per men male Morir contra la voglia naturale . È tanto forte, che spesse fiate, Dà al mio cor la morte più leggiera : |