་ Che veder lei che di mia vita è posa Nello mio cor, che sua valenza prova ; Perfettamente ancor ched ei sian radi: E prego, che vi aggradi Per quel Signor, da cui mandata fui . XXXI. Oimè lasso! quelle treccie bionde Dalle quai rilucieno D' aureo color gli poggi d'ogni 'ntorno : Oimè la bella cera, e le dolci onde Che nel cor mi sedieno Di quei begli occhi al ben segnato giorno; Oimè il fresco, ed adorno E rilucente viso: Oimè lo dolce riso 9 Per lo qual si vedea la bianca neve Morte, perchè togliesti sì per tempo? Ed accorto intelletto e cor pensato : Che mi crescea la 'ntenza D' odiar lo vile e damar l'alto stato : Qimè lo disio nato Di sì bella abbondanza : Ch ogn' altra mi facea veder a dietro Morte, che vivo m' hai morto, ed impeso (Siccome volse Amor) feci rifiuto : Che fosse degna in aere darti ajuto : Di ben sopra natura, Per volta di ventura, Condotto fosti suso gli aspri monti ; Fatt ha di lagrimar gli occhi miei lassi . Se tua man non mi colpa Finir non deggio di chiamar omei ? QUADERNARJ. I. O tu, II. Chi nella pelle d'un monton fasciasse Un lupo , e fralle pecore mettesse Dimmi, cre' tu perchè monton paresse, Ch' egli però le pecore salvasse ? III. L' Amor che mosse già l'Eterno Padre Per figlia aver di sua Deità trina Costei, che fu del suo Figliuol poi Madre Dell' universo quì la fa Reina . I SETTE SALMI PENITENZIALI. I. Signor, non mi riprender con furore; E non voler correggermi con ira; Dijendimi, o Signor, dallo gran vermo; E sanami imperò ch' io non ho osso Che conturbato possa omai star fermo E per lo cargo grande, e grave, e grosso L'anima mia è tanto conturbata, Che senza il tuo ajuto io più non posso . Non esser contra me così molesto : Che sempre allegra il tristo core, e mesto. Perchè se meco qui non fai concordia Chi è colui, che di te si ricorde non sien sorde In morte, dove è loco di discordia? Vol. II. che mi preme, Q Ma quando io considero l'aspetto Ed oltre a questo lo suo amore è tanto, Che ricevendo la mia orazione Hammi coperto col suo sacro manto II. Beati quelli, a chi son perdonati E quei tutti beati ancor saranno Ma io avendo innanzi agli occhi il velo Dell' ignoranza; e ciò non conoscendo Ho fatto come quei, che teme il gelo |