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BALLATE.

I.

Io non domando Amore "

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Fuor che potere il tuo piacer gradire,
Così t' amo seguire

In ciascun tempo, o dolce mio Signore,
Però ch' io servo sempre ugual d' Amore ;
Quella Donna gentile,

Che mi mostrasti, Amor, subitamente
Un giorno si m' entrò dentro la mente
In sua sembianza umile

Veggendo se ne' suoi begli occhi stare
Che diletto al mio core •

Di poi non s' è veduto in altra cosa
Fuor che quella amorosa

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Vista ch' io vidi rimembrar tutt' ore : Questa membranza, Amor, tanto mi piace, Esì l'ho imaginata,

Ch' io veggio sempre quel ch' io viddi allora Ma dir non lo potria, tanto m' accora L'imagine passata,

Ch' ho nella mente: ma pur mi do pace, Che 'l verace colore

Chiarir non si potría per mie parole.

Amor, come si suole,

Dil tu per me là ov' io son servidore ;
Ben deggio sempre onore

Render a te, Amor, poi che 'l desire

Mi desti d' ubbidire

A quella Donna

ch' è di tal valore .

II.

Angel di Dio simiglia in ciascun atto Quesia giovine bella

Che m'ha con gli occhi suoi il cor disfatto; E di tanta virtù si vede adorna

Che chi la vuol mirare

Sospirando, convielli il cor lasciare
Ogni parola sua sì dolce pare,
Che la ove posa, torna

Lo spirito, che meco non soggiorna ;
Però che forza di sospir lo storna

E pien d'angoscia è fatto

Il loco d' onde Amor poscia l'ha tratto.
Io non m' accorsi, quando la mirai

Ch' Amore assaltò gli occhi

Fuor dell' alma trovai

onde disfatto

La mia virtù, che per forza lasciai ;
E non sperando di campar già mai
Di ciò più non combatto

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Dio mandi il punto di finir pur ratto.
Ballata a chi del tuo fattor dimanda
Dilli, che tu lo lasciasti piangendo
E comiato pigliasti,

Che vederlo morir non aspettasti ;
Però lui, che ti manda

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A ciascun gentil cor lo raccomanda

Ch' io per me non accatto

Com' più viver mi possi a nessun patto

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Madonna

III.

la pietate,

Chev' addimandan tutti i miei sospiri

Vol. II.

È sol

che vi degnate

Io sento sì il disdegno

ch' io vi miri

Che voi mostrate contr' al mirar mio
Ch' a veder non vi vegno

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E morronne sì grande n' ho il desio
Dunque mercè, per Dio :

Di mirar sol, ch' appaga i miei desiri
La vostra grand' altezza non s'adiri.

Quanto più fisso miro

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IV.

Le bellezze che fan piacer costei,
Amor tanto per lei

M incende più di soverchio martiro.

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Parmi vedere in lei, quand' io la guardo Tuttor nuova bellezza

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Che porge agli occhi miei nuovo piacere
Allor m' aggiunge Amor con un suo dardo
E con tanta dolcezza

Mi fiere il cor, ch' io non so più tenere
Ched al colpo non cali

E dico: o occhi, per vostro mirare
Mi veggio tormentare

Tanto, ch' io sento l'ultimo sospiro.

V.

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Deh! ascoltate come 'l mio sospiro Piangendo va da Madonna, e da Amore Che per lor dalla vita me' si more

Amor, ch'è piena cosa di paura, Mi ja geloso stare

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Onde Madonna sdegna,

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E sdegnando mi cela sua figura
E perdo lo mirare,

Che mia vita sostegna

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Cotal Amor per sua natura regna,
E sdegno in gentil donna vien di fore,
Si che l' aver pietate è gran valore .

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VI.

Donna 'l beato punto, che m'avvenne Al vostro bon remiro

Con l'aer del sospiro

L'anima mia 'n sul passar mi tenne
Da quel lucente raggio, che battia
Da' bei vostr' occhi a' miei

L'anima mia di subito ferita

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S' è partita dal cor che mi cadia
Cui non rimase vita,

Nè lena tanta che dicesse oméi

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Se non che l'aer del sospir compresa,

Che di dolcezza nacque,

La tenne, come piacque

Al mio Signore Amor, per cui m' avvenne .

VII.

Deh ! piacciavi donar al mio cor vita Che si muor sospirando

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Che innaverato è sì, che poco stando

Sarà la sua finita :

Deh! non aggiate a sdegno, se sua vita
Vostra mercè, dimando

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Donna mia, perch' Amor voi riguardando Le diede esta ferita :

Fiere così Amore •

E gia mai poscia non soccorre altrui
Anzi cresce il dolore:

Muor, se non chiama pui

La donna, da cui ebbe lo valore;
Però ne prego vui.

VIII.

Io prego,

Donna mia "

Il gentil, che risiede in vostro core,
Che da Morte e d' Amore

Mi campi stando in vostra signoria;
E per sua cortesia

Lo può ben fare senza uscirne fuore
Che non disdice onore

Sembiante alcun che di pietate sia :
Io mi starò gentil Donna di

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Ben lungamente in gioja,

? poco

Non sì, che tutta via non arda in foco;
Ma standomi così, pur ch' io non moja,
Verrò di rado in loco,

Che dello mio veder vi facci noja.

IX.

Amor, che ha messo 'n gioja lo mio core, Di voi, gentil Messere

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Mi fa 'n gran benignanza sormontare

Ed io nol vo' celare,

Come le donne per temenza fanno

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Amor mi tiene in tanta sicuranza •
Ch infra le donne dico 'l mio volere
Come di voi, Messer so' 'nnamorata,

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