E della guerra mia dentro la mente Quel, che rimira l'intelletto accorto. Tu mi facesti quella Donna eletta Signor mio solo, a cui mi raccomando Vedi per te quante lagrime spando. Ahi, Signor mio, non sofferir, ch' amando Da me si parta l'anima mia trista, Che fu si lieta di quella sentita . Vedi, che Rimasa è in me se non se ne racquista, Canzon tu puoi ben dire Sa pietà non si muove il mio Signore, In breve tempo mi farà finire . IX. Di nuovo gli occhi miei , per accidente, Una donna piacente Miraron, perchè mia Donna simiglia; E per sola cagion Sua figura lucente, ched io 'I consente Con vaga luce a me porse le ciglia: Ch altra vaghezza con desio mi piglia. Tanto 'l voler la sua voglia assottiglia, Che per altra beltà cangi la fede E con gran tema dimando mercede. X. PER LA MORTE DI ARRIGO VII. IMPERADORE. Da poi che la natura ha fine posto Che morto è Quel, per cui allegro andava Per questo è morto 'l senno e la prudenza, Giustizia tutta, e temperanza intera. Ma non è morto : ahi lasso! ch' ho io detto? Quivi si nutrirà con gran diletto, ༣ Ogn' allegrezza nel cor ci ha tagliata; Chi è questo somm' uom, potresti dire O tu, che leggi, il qual tu ne racconte Che la natura ha tolto al breve mondo 2 Eha mandato in quel senza finire, Là dove l'allegrezza ha largo jonte ? Amigo è Imperador, che del profondo E vile esser quaggiù, su nel giocondo Lha Dio chiamato, perchè 'l vide degno D' esser cogli altri nel beato regno . Canzon, piena d' affanni e di sospiri, La dolce vista Ch' io ho perduto XI. e 'l guardo soave, mi fa parer grave La vita sì ch' io vo traendo guai; E 'n vece di pensier leggiadri, e gai Porto desii nel core Che nati son di morte Per la partita, che mi duol si forte . 271 Ohimè deh, perchè, Amor, al primo passo Al sospirar più ardo Da' quei begli occhi ov' io t' ho già veduto. Tal che la rimembranza me n' occide E fa sì grande schiera di dolore Dentro alla mente che l'anima stride Da me Dallo giojoso riso, Ed ogni stato allegro Amore Il gran contrario, ch'è tra 'l bianco e 'l negro. Ver bella Donna levo gli occhi alquanto, Sì tutta si disvia la mia virtute Che dentro ritener non posso 'l pianto Lontan di veder lei : a cui son tanto O dolenti occhi miei 9 Sì per vostro voler, pur che Amor voglia E ciò, che 'ncontran gli occhi, più m' attrista . E quando vita per morte s' acquista Tu sai dove de' gire Lo spirto mio du poi, E sai quanta pietà s' arà di noi. Secondo ch' ho talento Dammi di morte gioja Sì, che lo spirto almen torni a Pistoja . XII. CONTRO LA PARZIALITA' DE' BIANCHI E NERI Si m' ha conquiso la selvaggia gente Con li suoi atti nuovi, Che bisogna ch' io provi Tal pena, che morir cheggio sovente Questa gente selvaggia È jatta si per farmi penar forte, Che troppo affanno sotterra mia vita; Ch' io voglio innanzi che facci partita |