l' penso ch' egli è secca quella fonte Se ben volem guardar nel dritto segno Sempre stata d' Amor coltivatrice El ponte ove passava i peregrini? Del suo aspetto si copre ognun basso ; Si copre d' erba e talora di spini . Quanto dolor si dia Ciascun, che verso Amor la mente ha volta Poichè fortuna dal mondo t' ha tolta! Canzone mia alla nuda Fiorenza Oggi ma di speranza, ten' andrai : Ch' omai ha' ben di lungi al becco l'erba . Or è compiuta, Fiorenza, e tu 'l sai: Il tuo gran danno, piangi, che t' acerba ; Il tuo tesoro allegra se ne goda, Fosse deserta l' iniqua tua sella . XVI. Lo gran disio che mi stringe cotanto Gli occhi lontani in doloroso pianto, Membrar di me la vostra nobiltate; Lo spirto, Donna mia, ove voi state; Non so se Amor per questa pietà sola In se cangiato, a voi Madonna , vegna, Che pur ciò non m' insegna Lo 'nnamorato spirito, che vola ; Però con più dolor morte mi spegna, Ch' io fino; e voi credete a tal parola, Ch' è sì come una sola Che morto è quei, cui 'l nome or vi disdegna Poi apparisse avante, Che quandunque di me pur vi sovvegna, sempre andrà seguendo Amore, Far lo pietoso giro De' bei vostr' occhi, la 've Amor ei posa ; Per me chiamarvi avuto ho un desiro; Selvaggia n' è 'l bel nome Nè fuor di sua proprietà lo tiro S' ancor vo' dir selvaggia, cioè strana e come, Ma poi che pur lontan di voi vedere Lasso convien che di mia vista caggia La vostra mente saggia El core sempre men potrà valere : Lo splendor bel, che de' vostr' occhi raggia ; Se da me parte, chiamando Selvaggia . Canzon , vanne così chiusa chiusa Dalla qual sai che 'l nostro signor usa; Guardami come déi, da cuor malvagio XVII. S' io smagato sono ed infralito, Com' io non son già della mente uscito; Che l'alma non consente Per nulla guisa di voler morire; Crescere sento fra me stesso guerra; La morte di voler, ch' i' testè mora. Che per le membra discende sì forte Ch' io non saccio in qual parte i' mi sia ; Ma allor la Donna mia Per mia salute ricorro a vedere La cui ombra giuliva fa sparere Ogni fantasma, ch' addosso mi greva ; Lo suo gentile aspetto vertudioso Che mi fa star giojoso; Però membrando ciò testè Ch' aver non posso tuttor tal conforto ; Dunque sarebbe me' ch' io fosse morto. Vol. 11. Na Di morir tengo col corpo mia parte, Che non avrei se non minor tormento Ch' io aggia stando senza veder lei voi, Donna venuto son per veder voi A veder voi, cui mia vita richiede -9 Pietà visibil, se porrete cura: Ciò che vi mostra il mio smagato viso, Va per veder quella Donna, che ama; E ciò vedendo l' alma mia s' imbrama E dice lassa! che sarà di meve? Lo corpo dice: fia tua vita greve, Da parte di pietà prego ciascuno Che la mia pena, e lo mio torment aude |