POLO DA LOMBARDIA . SONETTI L. Si ì como il balenato foco acciso Sembra fra l'aire iscura e poi risprende : Poi lo suo lume appare , e distiso Per gran fortuna forte tron discende ; Chuom trema di paura , ed è d' avviso viso, Che ciò poss' esser vero a chi lo ’ntende ; Così isguardando , ch' io sono sì priso Dalli suoi occhi risplendor mi rende . Poichè lo suo splendore è apparito Riprendon chi me fa contra te gire ; II. Ladro mi sembra Amore poi che fese Sì come fel ladrone fa sovente , Che se in via trova quel d' altro paese Fa i creder, ch' el fal cammin certamente E inganna quello , che sua guida prese , Promettendol menar seguramente : E menalo là o'no' i vaglion difese , E poi si 'l prende , e trattal malamente Sembiantemente mi devien d' Amore Che lui seguii , credendo di lui bene ; Ello mi prese e 'n tal loco m' addusse ; > E si mi stringe , ch' i' non ho valore , Che di nullo sollazzo mi sovviene : Meglio mi fora , che morle mi fusse . III. , Sì como quel , che porta la lumera La notte , quando passa per la via Alluma assai più gente della spera , Che se medesmo , che ” ha in balia ; Ed una bestia , ch' ha nome Pantera Chaulisce più che rosa , o che lumia E repien d'aulimento ogn'altra fera che cura non ne dia Così , Madonna , delle Non par che vi inalziate la persona , Ma rallegrate ciascun che vi mira. Ma se vedeste un' altra , che l'avesse , Anzi la prendereste ch' è corona , Nè gabbereste 'l cor , che 'nde sospira Ed ella par gran bellesse IV. Non si cangi la fina benvoglienza , Che sturbano l' Amor , grand è parvenza Più tosto che se sta celatamente : Ond io porto in cor la vostra intenza che di fuor non par nejente Celata, . Amor, son dato 348 A simil pena per voi , Poi che tanto in ver me umiliate, Cherendomi mercè con pietanza , Mostrando per vostro dir , che m' amate , Sì come pare per ferma certanza , Ragione è che il mio voler sacciate E son di voi sì coralmente presa , che da voi sia intesa, Che vi piaccia lo vostro amor celare In fin tanto che vegna tempo e loco . CANZONE. La nobilitate Siccome uccello , che per gran frescura lo canto , e mi conforto , che sono stato In mimar tempestato , Or sono a porto , e gittato paro Sovri ancora , che mai non sa lasciare. Madonna , poi vi piace , L'adorno portamento, Pensando , che onoranza re, Io somiglio alla state li cantori Che danno agli amadori gran conforto . A qual sta più pensoso Un suo dolce risguardo Fa ciascuno allegrare . Qualunque vuole amare , Sia in amore giacchito e sofferente ; Che piace a me Donna orgogliosa e fera . PUCCIARELLO DA FIORENZA . I. Per er consiglio ti do de passa passa , Voltar mantello a quel vento che viene ; Chi 'nalzar non se può , molto fa bene Ch' a suo vantaggio fiettendo s' abbassa Per sempio mostro l'arboscella bassa Quando la piena incontra le viene , Chella si fiette e cosi se mantiene |