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Ed io lo sento al cor dolce ed umile
E mi conosco non ben sufficiente
Servo di voi dov è tanto piacere,

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Che sete senza para,

Amor pur vuol ch' io vi sia ubbidiente
Mercede a ciò vi piaccia provedere
E quanto piaccia a lui vostro volere
Ch' altra gio' non m' è cara
Nel nuovo canto il potrete vedere .

CANZONE.

2

.

Muovo canto amoroso nuovamente;
Ch' io mi son dato a tal per servidore
Ch' ha preso vita in abito d' Amore
E sua beltà più d' ogn' altra è piacente
Se vai in quella parte, ove dimora,
Io ti vo' far sentito

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Sì che non falli a sua dolce accoglienza . Ragiona di vertù che la innamora

Se vuoli esser udito ;

Parla con motti che portin sentenza ;
Esella troverà in te conoscenza

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Ella t' accoglierà non di cor lento
Che l'è tanto in caler buon sentimento,
Che lascerà per te ogn' altra gente
Quando averai di lei preso contezza

Che sia celatamente

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Siavi chi vuol, se non sente d' Amore
Soave le raccorda con pianezza:

Di, se non l'è spiacente

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Ch' io tengo in fio da lei la vita e 'l core, Es ella cangia allor viso o colore

Dira'le tosto

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che non m' attalenta

Null' altro, se non ciò che lei contenta; E quanto vuol, voglio similemente.

Se la vedrai appresso disdegnosa,
Che averai contato

Omaggio , e detto qual è'l mio volire
Di, che non sia di questo dubitosa;
Che quanto ho desiato

E d'un disio non varca suo piacire
Io non porria d' altra vita gioire,
Dico s'è alcuna fuor che di sua gioja;
E maggiormente assai mi greva e noja,
Che la mia doglia è ciò, che l'è spiacente
Se di mercè la trovi sì adornata;

Come d' altro valore "

Securamente muovi la tua nota:
Ben potrai dir, ch' è la ventura data
A farti più d'onore

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Che facesse ad alcun, poi volse rota;
E se la troverai per te rimota
Lontan da gente, ossia in donneando
Ella t' accetterà ciò che dimando
Se merced' è in sua vertù possente.
Nuovo canto, tu vai sì umilemente
E segui si diritta via d' Amore
Che tu debbi sperar d' aver onore
Poi che vai a Donna conoscente.

NOTIZIE ISTORICHE DI ALCUNI POETI, CHE FIORIRONO VERSO IL MCCLXXX.

Bernardo da Bologna, di cui ignorasi il casato,

fiorì a' tempi del Cavalcanti, cioè circa il 1280. trovandosi nella Raccolta dell' Allacci un sonetto scritto a quello. La sua maniera di poetare è alquanto più gentile de' suoi contemporanei, siccome appare dall' unico sonetto, che avvi di questo rimatore.

Guido Orlandi Fiorentino fu anch' egli contem

poraneo di Guido Cavalcanti, e poetò volgarmente verso il 1280, secondo il Crescimbeni. Bembo lo nomina nelle sue prose valente rimatore. Conservasi nella Strozziana un testo a penna di sue rime; e dall' Allacci, dal Giunti, dal Corbinelli, e dall' Edizione Fiorentina si son raccolte queste che ora si riproducono .

Onesto da Bologna, medico e filosofo eccellente,

fu poeta volgare, coetaneo ed amico di Fra Guittone, e di tutti gli altri di grido tra gli anni 1250, e 1300. Scrisse per lo più cose amorose, ed è lodato da Dante, e da Petrarca. Le poesie quì allegate sono state tratte dall' Edizione Fiorentina.

T

erino d'Oltrarno, che alcuni credono essere il medesimo Terino da Castel Fiorentino, a parere del Crescimbeni fiorì negli anni stessi di M. Onesto Bo

lognese. Dalli suoi Commentarj si è tolto il sonetto, che di lui si pubblica.

T

ommaso Buzzuola, denominato anche da Faensecondo l'uso antico, fiorì circa il 1280. ed è lodato da Dante per nobiltà d' elocuzione. Alcune poche sue rime si leggono manoscritte nella Chigiana, e quella che in questa Raccolta si inseriscono, si sono tratte dall' Edizione Fiorentina, e dalli Commentarj del Crescimbeni.

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