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II.

Ahi! lasso taupino! altro che lasso
Non posso dir; sì io sono a greve meso
Sentomi 'l cor e ciascun membro preso
Morir si forte d' oltre a morte passo
Celar non posso più la greve noja:
Tanto contra me poja

Pena mortale e rea disavventura.
Però quanto più dura

La vita mia, più soverchia il dolore :
Male ad uopo mio m' ha fatto Amore.

Si mal fu creato Amor ad uopo miv,
Che m' è vergogna dir ciò che m' incontra .
Tutto fu fatto solo a mia incontra ;
Però nol chiamo Amor, ma amaro e rio
Per cui lo cor mio chiamo core morto
Ingiuriato a torto

Ed ancor me per lui chiamo mal nato,
Perch' è si sventurato

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Ch' ogni mio membro si batte e s'adira; Piango negli occhi e l'anima sospira .

Piangere gli occhi e lagrimar tutt'ora, E di pianto bagnar tutto il mio viso Possono ben guardando a me conquiso, E per lo corpo lasso ove dimora L'anima mia, per forza sospirare; Che gli è morte lo stare

Più col corpo, ch' arde più che 'n foco ;

E in nessun altro loco

Potrebbe peggiorar sua condizione ;
Si m' ha condotto Amor contro a ragione

Ragion non fa chi m' accusa e riprende Che contro al mio volere Amor mi mena;

Ma chi non si conduol della mia pena,
Secondo umanità, pietade offende.
Dolor sente ciascun naturalmente
Che dovria tutta gente

Gir per chiamar pietà alla Donna mia;
E quando va per via

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vestita

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Dovria ciascun gridar, mercè mercede
Che non m' ancida io l' amo di fede.
Di fede e di pietà, Canzon
Va alle Donne e gettati a lor piede
Che preghin quella, che aggia mercede
Un po', per Dio della mia lassa vita.
Di che Dio, sì come ama pietate,
Condanna crudeltate;

La 'nde di ciò assai più mi dogli' io
Con fede mia per Dio

Che in ogni parte ha messo stato buono ;
Ma quanto per me posso, io gliel perdono.

TERINO DI CASTEL-FIORENTINO,
O D' OLTRARNO.

S.

A SER ONESTO DA BOLOGNA

, quanto dite

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Amore,

e vi stringesse Che vi mettesse in dubbio di finita, Voi stareste lontano dal Signore Messer Onesto, che vi può dar vita . Voi passereste per lo mar maggiore, Non che per l'Alpi, ch' hanno via spedita : Per rallegrar di gioja il vostro core, Per la veduta che me non aita .

Vol. II.

Bbb

Anzi mi fa maggiormente dolere
Ch'i' non posso trovar guado nè ponti
Ch' alla mia Donna gir possa o mandare.
Che maggior pena non si può avere
Che veder l'acque delle chiare fonti,
E aver sete e non poterne bere .

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TOMMASO BUZZUOLA.

I.

Invidiosa gente e mal parliera,

Piena d' inganno e di reo pensamento
Fallanza fate con falsa maniera
Voi riprendete 'l mio intendimento.

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Che già guardano 'l bianco fior non spero
Lo mio fin core in reo proponimento,
Ma di ciascuna cosa piagentera

Vedere vien da natural talento

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Che 'l core e gli occhi voler fan guatare,
Ed avvisare ogne cosa piagente;
Per tanto gli occhi non son da biasmare.
Dora innanti starò sofferente

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Per gravar voi e mia donna iscolpare.
Perdonerammi; tant'è conoscente .

II.

Como le stelle sopra la Diana
Rende splendor con grande claritate;
Così la mia Donna par sovrana
Di tutte le donne ch' aggio trovate

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Che la sua angelica figura umana Mi par ornata di tutta beltate; Umile portatura, soave, e piana In lei si trova con grande onestate. Però di lei amar aggio temenza Considerando su' alto valore El senno e la bellezza, che in lei Per Dio la prego, ch' aggia provedenza che sono suo leal servidore Ma per temenza non l' oso mostrare

Di me

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III.

pare

In voi, Amore, lo nome ha falluto,
Si como nello giuoco dello zaro,
Chi meglio se ne cred' esser venuto
Peggio se ne ritrova lo denaro.

Così dunqua lo nome c' è perduto,
Che dev'esser dolce ed è amaro ;
Meraviglia è che tant' este tenuto,
Poi tutto si ritrova lo contraro.

E lo voglio chiamar dolore e pianto, Che quando l' uomo meglio se ne crede Allora ne serà doglioso e lasso .

Null' uomo non ce speri se non tanto Quanto cogli occhi suoi medesmi vede Che tostamente fa dell' alto basso .

CANZONE.

Amoroso voler m' ave commosso
A non poter celar la lingua il core
Poi sì gli abbonda proferirlo fore
Ciò che 'n lui 'mmaginato mi rimembro

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Che manti son ch' han loro intenta e posse
Messo in mesdir d' Amore e mal restarne
Soverchiamente isforzan di parlarne ;
Da lor sentenzia parto, e mi disembro
Che d' Amore invanato fanno iscorpo
Proprietà diversa il naturale

Nome che bene pote e più vale

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Che 'n sua natura già non ha molesta
Ch Amore amante trae d' ogni tempesta,
Veder mai nullo tanto valor pò.

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Per natural ragione Amore nasce
Naveggia a guisa di bon marinaro :
Se trova loco disioso e chiaro
Soggiorno a sua stagione prender sape
Così Amor in cor polito annasce
Gentile e pien d' amoroso desire,
Ponesi fermo , e non vuole partire
Poi lo disira come riva l'ape`.
Donque disconoscenza fanne assai
Chi 'n fine di brasmar Amor se 'ngrassa,
E core e lingua in foll' etate lassa

Tant' avant ir che par che siano a morte
Tutte verti che per Amor son porte;

Ma tu, mio core a tai staglia non fai .

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Parti diviso da tai gente folle,

tasto 9

Che non pon sofferir d' Amore il costo ;
Di suo dolzore aver non den buon gosto
Di vista fanno, non di sentir
Ch' al primo provar d' Amor si distolle
Quando 'l suo foco sente apprisco il lisco
Immantinente dice: ora languisco.

Per convenanti vo' star sempre casto .
Ma non porria null' uomo ad uno passo.
In loco salire o' sia sovran bene.

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