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Non de' blasmar signor chi in lui ha spene,
Ne per compianto mostrarsi smarrito:
Che vanamente acquista folle e ardito
Chi per aina torna spene in casso.
Per lor scredenza a mal porto li pono,
Poi mi convien che 'l lor mesdir discovra.
Si sente lor valore e forza povra

Lor ferma intenza in ben d' Amor non varga,
Comechè di compianti fan tal tono
Ches' Amor non dispar, segno faraggio
Ed alli mái parlier mi torneraggio
Tanto sostien che sia sua voce larga,
Ch' Amor può dir ciascun amante all' uomo
E senza lui, dich' io non seréa frutto,
E se mal sente vince con gioi tutto
Se d'amoroso bene aggi' un sol mico,
Come sorvince lambra mirra e spico
Di fine odor cosa vantata a fomo.

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Foll' è ciascun, che non avvisa scampo Là 've molestia informa si percuote · Non tocchi corda chi non sa le note Che non lavora dritto chi mal piomba Chi non è tal d' Amor, ch' attenda scampo Cor non il pensi, nè l' il dica il polmo Voler salir, poi è 'nviscato l'olmo Che Amor di visco ciascun ramo allomba Che non li val, poich' è preso lo scembia Nè tort' a fare ond' abbia in grido scoppor Com a tagliuola distiensi lo toppo; E poi che vede che lor male incende E la potenza d' Amor non s'arrende Bene sia folle tale amante sembia . Ma se dir voglio 'ncontra 'nvea e farla Ver li nojosi, che lor arma porto,

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Che spesso tollon di fin amar conforto
Gente nojosa, per voi non m' ascondo
Ma con li fini amanti allor secondo
A cor di sua valenza non contradiarla
Amante adunque morbio si gastighi
Non dica d' Amor fallo e non l' asperna
Avanti che s' appigli a lui, discerna
Sua costumanza, e non il stia superbio ;
Contra lui vil è orgoglio, come cerbio;
Core non è, ch' Amor nol vinca e pieghi.

F

NOTIZIE STORICHE D' ALCUNI POETI,
CHE FIORIRONO VERSO IL MCCXC.

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rancesco da Barberino figliuolo di Neri di Rinuccio da Barberino di Valdelsa nacque l'anno 264. e fece i suoi studj in Firenze sotto Ser Brunetto Latini ne' quali tanto profittò, che in età di ventisei anni cioè nel 1290. incominciò il famoso trattato in versi volgari de' Documenti d' Amore. In esso riconoscesi quant' ei fosse eccellente filosofo, e la singolar fecondità, ch' ebbe nell' inventar metri e forine di canzoni non più usate in Toscana. Quest' opera è una delle più antiche memorie della volgar poesia Ultimamente per opera del Sig. Guglielmo Manzi insigne letterato, è stata publicata in Roma un' altra opera del Barberino, anche in versi volgari, denominata Del Reggimento, e de' Costumi delle Donne Fu celebre Oratore e buon professor di leggi nelle quali nel 1313. si dottorò, o come allora dicevasi, si conventò, per ispezial breve di Clemente v. dato d'Avignone l' anno 8. del suo Pontificato : e fu il primo, che in Firenze avesse sì fatto onore: per lo quale ebbe il titolo di Giudice che anticamente valeva lo stesso, che oggi quel di Dottore. Ebbe due moglie e da esse parecchi figliuoli, e fu assai onorato in Firenze, ove visse e dopo avervi esercitate con singolar prudenza e vantaggio della Republica diverse cariche, morì in età d' anni 84. nel 1348., e fu seppellito nella Chiesa di S. Croce presso la Cappella de' Castellani.

:

Giovanni dell' Orto d' Arezzo fiorì in tempo di

M. Francesco da Barberino cioè intorno al 1290. e

fu Giudice. Fa menzione di lui il Redi, appo il quale si conservano sue rime manoscritte : e dall' Editore Fiorentino sono cavate le rime in questa Raccolta riprodotte .

Giovanni Marotolo è collocato dall' Editore Fio

rentino nel 1290; ed il medesimo ci dà le rime quì raccolte.

Graziuolo

raziuolo da Firenze fiorì circa il 1290. Il suo stile, secondo dice il Crescimbeni, è facile, e seuza durezza e intralciamenti, e per quello che allora correva di non poca grazia e dolcezza abbonda; e oltre a ciò fu purgatissimo nella lingua. Dall' Edizione Fiorentina è stato tolto il sonetto qui posto.

Lapo Saltarelli Fiorentino fu rimatore di non po

so grido, ed il Redi l'annovera fra quelli che fiorirono al tempo di M. Francesco da Barberino Nella Vaticana al cod. 3213. vi sono alcuni sonetti di questo poeta, e l'Editore Fiorentino ci fornisce le Rime, che in questa Raccolta si riproducono .

Mino

ino del Pavesajo d' Arezzo fu Poeta antico, e di lui favella il Redi, il quale conservava sue Rime: fiorì circa il 1290. Dall' Edizione Fiorentina sono state tratte le Rime

nite.

in

questa Raccolta riu

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Ricco da Varlungo fu astrologo di professione

di quelli, che Geomanti si chiamano: fiori circa il 1290. a' tempi di Dante da Majano, a cui risponde col sonetto, che trovasi nella Raccolta del Giunta, e che ora si riproduce.

Riccuccio da Firenze poeta antico è creduto dal

Crescimbeni lo stesso, che Ricco da Fireuze e; ma l'Editore Fiorentino ne fa due persone diverse. Si sono riunite sotto l'istesso nome le poesie de' due per rendere più copiosa la presente Raccolta .

S

er Bello fiorì secondo l' Editore Fiorentino al 1290. ed egli ci dà il sonetto quì riunito. Crescimbeni forse credelo più antico denominandolo poeta antichissimo. Il Redi conservava sue Rime.

U

go da Massa città dello stato di Siena fiorì intorno all' anno 1290. secondo il Crescimbeni, e nel 1250. secondo l' Editore Fiorentino; dalla cui Raccolta si sono cavate le Rime, che in questa si riuni

scono.

Vol. II.

Ccc

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